(Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale 1950-1955)
La seconda fase degli scavi ebbe inizio nel 1950 quando, per iniziativa del Comune di Piazza Armerina, venne posta a disposizione della Soprintendenza una squadra di operai, sotto la direzione scientifica di Gino Vinicio Gentili, funzionario della Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale, da cui allora dipendeva il territorio di Piazza Armerina. Gentili stesso, grazie al sostegno della Regione e della Cassa del Mezzogiorno, condusse altre campagne di scavo, succedutesi fino al 1955, che consentirono la messa in luce del nucleo fondamentale dell’edificio, e diede inoltre inizio ai lavori di restauro e di conservazione dei mosaici.
1950: lo scavo interessò i seguenti settori: xystus- cortile d’ingresso ad ovest, il portale a tre fornici parte del corridoio della Grande Caccia e gli ambienti affacciati sul peristilio a sud.
1951: fu completato lo scavo del corridoio della Grande Caccia, furono scavati i portici est e ovest del peristilio e il tablinio.
1952: fu completato lo scavo del peristilio e delle sale affacciate sul lato nord e si iniziò l’esplorazione del settore termale.
1953: si terminò lo scavo delle terme e delle sale a N del peristilio, e si iniziò ad esplorare il settore E del corridoio della Grande Caccia, con la Basilica.
1954: Fu esplorato tutto il quartiere orientale.
Gli anni dal 1955 al 1963 furono impiegati per il consolidamento dei mosaici, per vari saggi di scavo nei pressi della villa e opere di drenaggio delle acque, mentre l’architetto Franco Minissi realizzava un intervento di protezione e musealizzazione delle strutture della villa, ricostruendo i volumi originari mediante lastre di perspex sostenute da strutture metalliche.
Scavi del 1951
Il peristilio colonnato
Il complesso termale
Ingresso monumentale
Il tepidario
La sala di rappresentanza
Resti di intonaci dipinti
Il calidario
Veduta panoramica
Resti medievali