B7218 - CONTRORICICLO: FANTASCIENZA E INQUINAMENTO COGNITIVO

Anno Accademico 2024/2025

  • Docente Elena Lamberti

  • Crediti formativi 1

  • SSD L-LIN/11

  • Lingua di insegnamento Italiano

  • Modalità di erogazione In presenza (Convenzionale)

Programma/Contenuti

“Controriciclo: Fantascienza e Inquinamento Cognitivo

Oggi i critici e gli studiosi delle società mediatizzate raccontano il nostro pre­sente attraverso una tassonomia che sembra derivare dai romanzi di fantascienza più tradizionali: noi siamo diventati post-umani, viviamo nel cyber-spazio o nel metaverso, abitia­mo smart cities e siamo circondati da robots e da macchine intelligenti (ivi com­prese le bombe intelligenti). É un linguaggio che ha, in termini percettivi, trasformato il nostro mondo in un grande romanzo, che ci fa vivere ogni giorno delle storie che sembrano essere vere e proprie espressioni letterarie, aneddoti comprensibili per­ché già visti in letteratura e ora usati per raccontare la nostra realtà. All’interno del nostro mondo iperconnesso, nel quale i media sono ambienti pervasivi e persuasivi capaci di incidere sul nostro libero arbitrio, la fantascienza rischia così di essere banalizzata e strumentalizzata; ovvero, rischia di perdere la propria capacità euristica e diventare non più luogo di esplorazione del mondo, ma luogo che lo spiega; rischia di diventare la cornice che inquadra e che determina il punto di vista, condizionando (di fatto limitando) lo sguardo, creando aspettative e, anche, pre-giudizi interpretativi.

Per dirla con gli studiosi di ecologia dei media, stiamo osservando il nostro presente attraver­so uno specchietto retrovisore letterario (il genere fantascientifico) e lo facciamo perché un ambiente diviene pienamente visibile solo nel momento in cui un altro inizia a prendere forma. Pro­prio perché pienamente accolta come genere popolare, la fantascienza si è così fatta ‘ambiente’: è uscita dallo spazio letterario sperimentale per diventare metodo di classificazione di tutto ciò che viene associato al mondo della spe­rimentazione scientifico-tecnologica. Il salto ontologico porta però spesso a semplificazioni non illuminanti ma populiste dell’innovazione, utili a preservare un’opinione pubblica più sedata che consapevole. Si preferisce addomesticare ciò che è in divenire, mitigando le incognite o sollecitando paure, attraverso una forma che, sebbene par­li spesso distopicamente, pure ci rassicura perché riconoscibile.

Il seminario indaga questo processo ambientale per capire se utilizzare (riutilizzare) il linguaggio della fantascienza più tradizionale sia davvero utile per capire i nuovi fenomeni complessi o se, in­vece, proprio perché induce un inquinamento cognitivo, ciò inibisca la nostra ca­pacità di osservazione. Riciclare è un’azione certamente utile per l’ambiente, ma riciclare il linguaggio non è necessariamente utile per vedere limiti e potenzialità di una situazione, soprattutto laddove si confondano livelli ontologici attraverso una semantica condivisa.

Testi/Bibliografia

La bibliografia di riferimento verrà indicata all'inizio delle lezioni. 

Modalità di verifica dell'apprendimento

Presentazione (individuale o di gruppo – massimo tre studenti per gruppo) nella forma di Power Point o Poster finalizzata ad approfondire un aspetto tematico legato al seminario, concordato con la docente.

Orario di ricevimento

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