Anno Accademico 2017/2018
Docente Maddalena Modesti
Crediti formativi 1
SSD M-STO/09
Lingua di insegnamento Italiano
Modalità di erogazione In presenza (Convenzionale)
Al termine del corso lo studente conosce i principali cambiamenti formali subiti dai manoscritti giuridici tra il periodo romano e il Medioevo e sa metterli criticamente in relazione con il contesto di produzione; conosce alcune tra le principali funzioni che la scrittura ha svolto in relazione al problema della correttezza e autenticità del testo giuridico e ha un quadro generale di riferimento per quanto riguarda la legislazione coeva in materia di scrittura.
Il seminario intende affrontare il tema della scrittura nei manoscritti giuridici di epoca tardo-antica e medievale secondo due direttrici principali:
1) anzitutto seguendo un taglio storico-diacronico, con un ampio excursus dedicato alle forme – grafiche e codicologiche – del libro giuridico dall'età romana fino all'epoca universitaria, dai papiri giuridici al libro universitario prodotto secondo il sistema della pecia; dall’onciale B-R alla littera Bononiensis;
2) in secondo luogo focalizzando l’attenzione sulle funzioni svolte dalla scrittura in relazione alla necessità di garantire la correttezza e l’autenticità del testo giuridico, attraverso l’esame di alcune peculiari tipologie o espressioni grafiche (litterae caelestes, ‘misteriosa scrittura grande’, legimus, curiale napoletana, amalfitana e sorrentina) e il rapporto che esse intrattengono con la prassi giuridica e documentaria e la legislazione coeva.E' richiesta la lettura dei seguenti articoli:
Le lezioni avranno un carattere seminariale e si svolgeranno attraverso la lettura e l'analisi di fonti manoscritte di vario genere, sia librario sia documentario, di cui saranno forniti agli studenti i facsimili e le relative trascrizioni, in modo che siano accessibili anche a chi non avesse basi di paleografia
La verifica consiste in un colloquio orale, composto di due parti:
a) una o più domande di carattere generale riguardo alla forma dei manoscritti giuridici. L'esame intende valutare la conoscenza delle principali tappe dell'evoluzione storica delle forme dei manoscritti giuridici e la comprensione della stretta relazione esistente tra forma e funzione dello scritto e relativo contesto di produzione;
b) una o più domande particolari su una delle fonti manoscritte analizzate a lezione, con speciale riguardo al problema delle funzioni della scrittura e del suo rapporto con la legislazione coeva. Speciale attenzione si porrà alla capacità critica e di sintesi dimostrata dallo studente nell'affrontare le tematiche del corso e nel sapersi orientare criticamente all'interno di fonti di natura diversa, maneggiando gli strumenti critici e il metodo propri della paleografia.
Il raggiungimento da parte dello studente di una visione organica dei temi affrontati congiunta alla loro utilizzazione critica, la dimostrazione del possesso di una padronanza espressiva e di linguaggio specifico saranno valutati con voti di eccellenza. La conoscenza per lo più meccanica e/o mnemonica della materia, capacità di sintesi e di analisi non articolate e/o un linguaggio corretto ma non sempre appropriato porteranno a valutazioni discrete; lacune formative e/o linguaggio inappropriato – seppur in un contesto di conoscenze minimali del materiale d'esame - condurranno a voti che non supereranno la sufficienza. Lacune formative, linguaggio inappropriato, mancanza di orientamento all'interno dei materiali bibliografici offerti durante il corso non potranno che essere valutati negativamente.
Durante il seminario sarà fornito materiale didattico di vario tipo: trascrizioni e fac-simili di manoscritti, riferimenti a fonti normative, bibliografia tematica
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