Ernie e laparoceli

Quando parte di un viscere protrude attraverso una breccia naturale tra i muscoli addominali si forma un’ernia, quando tale protrusione avviene su una pregressa incisione chirurgica si parla di laparocele ovvero un’ernia post-incisionale.

L'ernia è la fuoriuscita del contenuto addominale (solitamente del grasso o anse dell'intestino) attraverso un'area di debolezza o difetto della parete che normalmente lo contiene. L'ernia può essere acquisita o congenita. Se insorta sull'incisione di un precedente intervento chirurgico si chiama laparocele. Molte ernie/laparoceli sono evidenti sotto forma di tumefazione o protrusione ma non presentano sintomi; in alcuni casi possono però complicarsi incarcerando o strozzando il loro contenuto e causando quindi sintomi e condizioni patologiche che nei casi più gravi richiedono ricoveri e/o interventi chirurgici d'urgenza. Tuttavia, il più delle volte è possibile prevenire tali circostanze pianificando il trattamento ed eseguendo così l'intervento chirurgico nelle migliori condizioni e con minori rischi di complicanze ed esiti.

La riparazione chirurgica dell'ernia inguinale è una delle procedure più comunemente eseguite in chirurgia generale. Ciò nonostante, in casi selezionati o per determinati periodi, il difetto di parete può beneficiare anche di una gestione conservativa. Il trattamento non operativo può essere una valida opzione temporanea anche nelle forme sintomatiche; va comunque valutata e concordata con lo specialista chirurgo in modo da personalizzare il trattamento e valutare la tempistica di osservazione e quella del trattamento. In caso di interventi programmati, la degenza è solitamente breve ed i rischi di complicanze piuttosto bassi. Se l'ernia si ripresenta dopo una riparazione precedente si definisce ricorrente o recidiva; in tal caso la complessità del reintervento aumenta.

Negli ultimi decenni la chirurgia ricostruttiva e riparativa dei difetti della parete addominale ha avuto un'importante evoluzione: oggi, oltre a procedure e tecniche tradizionali, sono infatti disponibili nuovi approcci mininvasivi, sia laparoscopici che robot-assistiti. Inoltre sono oggi disponibili nuovi materiali protesici o di sintesi tra cui reti protesiche, fili di sutura, sistemi di fissaggio e colle biologiche sempre più innovativi e affidabili per la riparazione definitiva del difetto. Tutte queste innovazioni mirano a ridurre l'invasività chirurgica, abbreviando i tempi di convalescenza, minimizzando le complicanze e il dolore nel postoperatorio e riducendo al minimo i tassi di recidiva a distanza.

Seppure i difetti della parete addominale siano patologie benigne, possono determinare talvolta problematiche complesse da gestire e soprattutto condizionare significativamente la qualità di vita del paziente. Inoltre, anche dopo il trattamento chirurgico è fondamentale proseguire i controlli soprattutto in caso di dolore cronico postoperatorio o recidive.

 

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