L'eterna ricerca di purificazione: Purity di Jonathan Franzen

Ginevra Bianchini

Purity Tyler, detta Pip, desidera sapere da quando è bambina chi è suo padre, verità costantemente celata dalla madre Penelope, per ragioni a lei ignote. Attraverso una narrazione temporalmente digressiva, si sveleranno mano a mano i misteri che avvolgono il Sunlight Project e l'ambigua figura di Andreas Wolf, hacker sullo stile di WikiLeaks, portando Pip a difficili scoperte sulle sue origini, su se stessa e la sua sessualità. Che cosa può connettere Pip, una semplice ragazza squattrinata di Oakland, ad Andreas Wolf, uno dei più grandi e famosi hacker del mondo d'oggi (della finzione)?

La risposta si struttura su numerosi livelli di complessità che non sarebbe nemmeno giusto rivelare per non rovinare la lettura e la graduale ma costante rivelazione di ciò che si nasconde dietro le origini di Pip. Tutti i personaggi sono connessi da una singola azione che Andreas aveva compiuto quando era ancora un giovane 'nessuno' nella Germania rossa dell'Est degli anni '70, e che ha poi condizionato non solo ogni sua scelta di vita, ma anche quelle di tutte le altre persone che hanno avuto a che fare con lui. Ad accomunare i protagonisti non vi è solo un destino condiviso, ma anche un core element scolpito nella loro vita e personalità: una sessualità disturbata e 'sporca' -o almeno da loro così percepita.

Per i motivi più disparati, che tuttavia l’autore sembra sempre ricollegare al rapporto con i genitori e alla loro presenza/assenza, nessuno di loro riesce a vivere la propria sessualità in modo spensierato e sano. Infatti, vanno alla ricerca costante proprio di ciò che più li ferisce e frustra invece che appagare, come se stessero cercando di punirsi per qualche segreto peccato originale commesso ancora prima di essere venuti al mondo. Dietro il titolo stesso Purity si racchiude dunque il significato di questo complesso romanzo. Ogni personaggio tenta inesorabilmente di purificarsi, nascondendosi dietro facciate -in primis il Sunlight Project il cui nome ha già l'intenzione di comunicare un'idea di chiarezza- con la volontà di dimostrare al mondo ma soprattutto a se stessi di essere puliti, puri.

Ma nessuno in questo mondo lo è, compresa la stessa Pip, la quale però sarà l'unica a riuscire a raggiungere una sorta di closure al termine della vicenda, forse a dimostrazione che una redenzione è possibile se si ha il coraggio di affrontare verità scomode che preferiremmo non vedere. Ogni personaggio ha una venatura d'oscurità dentro sé, rendendo queste figure quasi delle quintessenze di diversi tipi di umanità del nostro mondo contemporaneo, tutti caratterizzati da un autolesionismo psichico o fisico, elemento chiave della nostra era.

Da quella che potrebbe sembrare una banale storia di self-discovery, l'autore è riuscito a intrecciare una ragnatela di intrighi e complesse relazioni sociali che si dipanano sia nello spazio, dagli Stati Uniti alla Germania, sia nel tempo, dalla Germania del secondo Dopoguerra fino agli Stati Uniti contemporanei. Ci ha dato un plumbeo affresco di quella che è l'era di internet, dei leaker e di un'epoca alla costante ricerca di una verità che non esiste più: si vive infatti nel tempo della post-truth, dove la verità non è ciò che è ontologicamente vero, ma ciò che fa notizia e scalpore. E quindi, in un'età come questa, cos'è che manca più di tutto, se non la Purezza?    

Molto consigliata la lettura dell'edizione Einaudi 2017, con l'ottima traduzione di Silvia Pareschi.

 

Bibliografia

Franzen Jonathan, Purity, 2015