Cristina Apuzzo, Ginevra Bianchini
Cristina Apuzzo e Ginevra Bianchini recensiscono I am not alone anyway, regia di Veronica Santi e produzione di Lamberto Mongiorgi. Il documentario, presentato al Biografilm Festival 2017 a Bologna, racconta del fondamentale ruolo nel mondo dell'arte newyorkese che Francesca Alinovi ha avuto negli anni '80.
Nell'edizione 2017 del Biografilm Festival - International Celebration of Lives è stato presentato in anteprima italiana il documentario I am not alone anyway sulla famosa ricercatrice del DAMS, Francesca Alinovi. La regista, Veronica Santi, si era dedicata già in passato alla figura di Francesca Alinovi, prima per passione e poi per la realizzazione di un lungometraggio dal titolo Off- Identikit- A documentary about Francesca Alinovi.
Diversi gli ospiti in sala per la prima proiezione del documentario tra cui Brenna Alinovi, sorella della protagonista, insieme alle comparse del documentario e al produttore e direttore della fotografia, Lamberto Mongiorgi. Francesca Alinovi è stata una figura importantissima nell'ambito artistico. Sebbene spesso ricordata più per la vicenda di cronaca nera che la riguarda, la ricercatrice dell'Ateneo bolognese ebbe una straordinaria carriera, specialmente per via dei forti legami che le legarono al mondo dell'arte emergente di New York.
Il documentario ha scelto di mettere l’accento sul contributo fondamentale che Francesca Alinovi ha dato al mondo dell’arte negli anni '80. Oltre che rinomata gallerista e critica d’arte, Francesca Alinovi è stata anche una sorta di talent scout per alcuni artisti emergenti del panorama americano, scoprendo in loro delle capacità artistiche quando ancora nessun altro riusciva a riconoscerle. Le parole con cui questi artisti scelgono di omaggiarla nel documentario lasciano emergere la profonda ammirazione e il rispetto che ebbero nei suoi confronti.
Non ebbe paura di conoscere nuove forme artistiche e fu anzi tra le prime a considerare arte i nuovi metodi di espressione che in quegli anni cominciavano a nascere fra le strade del Bronx: la Street Art. Supportò attivamente un tipo di arte concettuale che si allontanava dai canoni classici, abbattendo spesso le barriere fra i diversi ambiti e mescolando fotografia, fumetti e graffiti. Tra le persone da lei promosse sotto il profilo artistico si annoverano nomi oggi considerati parte dell'olimpo dell'arte, come Kenny Scharf, Keith Haring, Torrick Ablack aka TOXIC, Daze e molti altri che hanno preso parte al documentario.
Francesca Alinovi portò le loro opere in Italia, inserendole in mostre ed eventi da lei curati e permettendogli così di ricevere il giusto riconoscimento. I am not alone anyway racconta la vita di Francesca Alinovi attraverso le parole di chi la conosceva, ripercorrendo i momenti e i luoghi del suo percorso. Un percorso che va da Parma, luogo in cui nacque, a Bologna, dove frequentò l’Università e diventò poi ricercatrice presso il DAMS, passando infine per New York, dove scoprì nuove forme d'arte e lasciò il segno forse più indelebile.
Santi Veronica, I am not alone anyway, (2017)
Santi Veronica, Off- Identikit- A documentary about Francesca Alinovi, (2020)
Foto 1 da thedailycases.com (data di ultima consultazione: 31/08/2021)