Ginevra Bianchini
Il 10 Ottobre è nuovamente tornata su The CW negli Stati Uniti la serie tv Riverdale con una terza stagione che, già dai primi episodi, si sta rivelando essere sempre più un grammelot di un gran numero di serie tv cult degli ultimi 30 anni (senza esagerare).
Come molti appassionati di telefilm già sapranno, The CW è famosa per la distribuzione di prodotti volti soprattutto a un pubblico di adolescenti massimo ventenni. Una delle sue produzioni più famose (e lunghe), che ha pure portato alla nascita di spin-off, è stata The Vampire Diaries, ispirata ad una serie di libri di Lisa J. Smith; questa ha innescato una rivalità tra i suoi fan e quelli della trilogia di Twilight, iniziata negli stessi anni (2008/2009). Già The Vampire Diaries e Twilight sono degli ottimi esempi del revival che Riverdale incarna perfettamente, tuttavia rimanendo più sul lato soprannaturale del genere. Senza dubbio, negli ultimi sei/sette anni ha avuto inizio un filone di fomentati revival di film e serie tv dei primissimi anni ’90 -ispirati principalmente alle amate Beverly Hills 90210 e Twin Peaks.
Beverly Hills 90210 in particolare ha plasmato il filone della narrazione da high school, con i drammi d’amore, il bullismo, i segreti, i tradimenti e molto altro, creando così il moderno teen-drama, una versione giovanile e un po’ più ‘piccante’ delle soap opera per adulti che hanno Beautiful come capostipite. Tra le più note produzioni -sempre non casualmente di The CW- abbiamo Gossip Girl, 90210 (del 2008, letteralmente un remake di Beverly Hills ma con i figli dei vecchi protagonisti come personaggi principali), Popular (del 1999, di produzione Warner Bros) e molti altri con diverse connotazioni in più o in meno rispetto alle serie tv cardine.
Riverdale, ispirandosi ai fumetti di Archie Comics, si inserisce perfettamente in questo filone del teen-drama raccontandoci le vicende di cinque giovani protagonisti, con sullo sfondo i problemi e i drammi dei loro genitori. Tuttavia, oltre a riprendere in primis questi temi, Riverdale nel giro di neppure due stagioni e mezzo è riuscito ad amalgamare perfettamente un enorme numero di serie tv che hanno avuto grandissimo successo e riscontro negli ultimi anni, venendo così a sua volta consacrato dal pubblico, dati gli ascolti e i riscontri positivi ottenuti durante la messa in onda delle stagioni. Oltre ad ammiccare a Beverly Hills 90210, sia per il tipo di ambientazione liceale sia per la presenza dell’attore Luke Perry, uno dei protagonisti della vecchia serie e ora padre di uno dei personaggi principali, Riverdale si ispira palesemente a Twin Peaks, altra serie cult degli anni ’90. Già il titolo in sé per sé ne è una prova, essendo ‘Riverdale’ il nome della cittadina dove si svolgono gli eventi come per Twin Peaks. Se questo non bastasse a marcare i collegamenti con Twin Peaks, a farlo ci pensano la posizione geografica della cittadina, collocata al confine nord-est tra Stati Uniti e Canada, il commercio di sciroppo d’acero e la presenza nel cast di Mädchen Amick (già protagonista della serie anni ‘90) nel ruolo di un altro dei genitori. Ma forse, più di ogni altra cosa, la somiglianza più importante è quella tra gli incipit delle due trame: entrambe le storie partono dall’omicidio di un personaggio a opera dei loro rispettivi padri.
Riverdale, ispirandosi ai fumetti di Archie Comics, si inserisce perfettamente in questo filone del teen-drama raccontandoci le vicende di cinque giovani protagonisti, con sullo sfondo i problemi e i drammi dei loro genitori. Tuttavia, oltre a riprendere in primis questi temi, Riverdale nel giro di neppure due stagioni e mezzo è riuscito ad amalgamare perfettamente un enorme numero di serie tv che hanno avuto grandissimo successo e riscontro negli ultimi anni, venendo così a sua volta consacrato dal pubblico, dati gli ascolti e i riscontri positivi ottenuti durante la messa in onda delle stagioni. Oltre ad ammiccare a Beverly Hills 90210, sia per il tipo di ambientazione liceale sia per la presenza dell’attore Luke Perry, uno dei protagonisti della vecchia serie e ora padre di uno dei personaggi principali, Riverdale si ispira palesemente a Twin Peaks, altra serie cult degli anni ’90. Già il titolo in sé per sé ne è una prova, essendo ‘Riverdale’ il nome della cittadina dove si svolgono gli eventi come per Twin Peaks. Se questo non bastasse a marcare i collegamenti con Twin Peaks, a farlo ci pensano la posizione geografica della cittadina, collocata al confine nord-est tra Stati Uniti e Canada, il commercio di sciroppo d’acero e la presenza nel cast di Mädchen Amick (già protagonista della serie anni ‘90) nel ruolo di un altro dei genitori. Ma forse, più di ogni altra cosa, la somiglianza più importante è quella tra gli incipit delle due trame: entrambe le storie partono dall’omicidio di un personaggio a opera dei loro rispettivi padri.
In Riverdale manca, tuttavia, la componente paranormale o soprannaturale che trovavamo in Twin Peaks, anche se nelle prime puntate della terza stagione sembrano riprendere anche questo ingrediente della serie cult anni ‘90. Ancora non è chiaro. In aggiunta, il cast della serie tv è stato infarcito di attori quasi tutti provenienti da altre produzioni di teen-drama o simili molto famose: ad esempio Skeet Ulrich, attore protagonista della prima versione di Scream del 1996 di Wes Craven; Molly Ringwald, una delle protagoniste di The Breakfast Club; Cole Sprouse, uno dei gemelli di Zack e Cody al Grand Hotel (The Suite Life of Zack and Cody); Shannon Purser, l’amatissima e defunta Barb di Stranger Things.
Tutte queste scelte non sono state sicuramente casuali, ma frutto di un complesso progetto di marketing per strutturare la serie in modo che fosse un costante throwback verso un tema, un personaggio, un’ambientazione che aveva avuto successo negli ultimi anni.
Questo ha portato ad avere nel panorama delle serie tv una storia paradossalmente già sentita altre mille volte in tante diverse forme, ma qua riproposta come un enorme mix di tutte le precedenti. Potrebbe sembrare dunque che Riverdale sia l’ennesima serie stereotipata e ripetitiva, ma c’è stata anche una tale abilità nello strutturarla da tenere l’attenzione costante e alta nel pubblico. L’aggiunta infatti di un mistero da risolvere in ogni stagione ha senza dubbio dato una spinta in più alla storia, riprende la linea narrativa di Twin Peaks, ma successivamente anche di Pretty Little Liars e della prima stagione di True Detective (in particolar modo in questa terza stagione di Riverdale).
Visto il successo che sta riscontrando, possiamo quindi dedurre che un miscuglio piuttosto paradossale di così tanti generi e ispirazioni abbia invece creato un prodotto sempre più apprezzato dal suo pubblico anche con il passare del tempo. Riverdale si presenta come un elaborato pastiche di tante serie tv -sono riusciti addirittura a inserire degli episodi cantati nella seconda stagione sullo stile di Glee- creando un esempio calzante di quella che è la cultura trash sviluppatasi negli ultimi anni. Questa serie è infatti di un’assurdità disarmante, rappresentando spesso scene di vita quotidiana o che dovrebbero semplicemente essere realistiche, in modo approssimativo e raffazzonato. Si presenta dunque come una soap opera per giovani di tutto rispetto, dove l’ultima cosa che manca sono personaggi defunti che ritornano in vita. Ma, dato che la terza stagione è iniziata da solo un mese, chissà che cosa ci riserverà per il futuro. Potete vedere le prime due stagioni di Riverdale su Netflix, Prime Video e Infinity
Riverdale (2017) Cole Sprouse, Roberto Aguirre-Sacasa
Foto 1 wikipedia.org (data ultima consulatazione: 08/08/2021)
Foto 2 serial.everyeye.it (data ultima consulatazione: 08/08/2021)