Gaia Loconte
Hunger Games (2011) è una serie fantasy distopico scritto da Suzanne Collins e ha debuttato al cinema nel 2012 con la carismatica Jennifer Lawrence nei panni di Katniss Everdeen, protagonista indiscussa della trilogia originale della serie. La trilogia è costituita dai romanzi Hunger Games (2008), La Ragazza di Fuoco (2009) e Il Canto della Rivolta (2010). Grazie al forte consenso di pubblico, l’autrice ci ha regalato due prequel: La Ballata dell’usignolo e del serpente (2020), trasposto sui grandi schermi nel 2023, e L’alba sulla Mietitura (2025), prossimo a una produzione cinematografica.
Hunger Games è una serie che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita per le tematiche sociali e gli appunti sui diritti umani che affronta. L’opera di Collins sottolinea il potere veicolante della letteratura quale forte mezzo comunicativo per promuovere il cambiamento e l’importanza dei diritti umani e delle ingiustizie.
La serie è ambientata in un’America post apocalittica divisa in 12 Distretti che fanno capo all’eccentrica Capitol City. Ogni anno, il 4 luglio, Capitol City accoglie 24 tributi, un maschio e una femmina per ogni distretto, scelti durante la cerimonia della mietitura, perché prendano parte agli Hunger Games. Nati a seguito di una tentata rivolta dei Distretti, gli Hunger Games sono una competizione ideata dal regime totalitario di Capitol in cui i tribuni lottano tra loro fino alla morte. I partecipanti devono affrontare le insidie e le trappole create dalla capitale: i giochi si possono definire conclusi quando rimarrà in vita un solo tributo.
Per superare queste insidie, ciascun distretto può contare su un mentore e degli sponsor in grado di dargli supporto di diverso tipo durante la competizione (soprattutto riparo, cibo e medicinali).
I romanzi raccontano la storia dal punto di vista di Katniss Everdeen, tributo del Distretto 12 nella 75esima edizione degli Hunger Games. La penna di Suzanne Collins è stata abile a far crescere i personaggi e farci familiarizzare con le luci e ombre della loro anima: è impossibile non riconoscere in Katniss il fuoco della ribellione che porterà così all’abbattimento della politica totalitaria di Capitol City nell’ultimo romanzo.
Come spiegato in La ballata dell’Usignolo e del serpente (2020) dopo la rivolta dei distretti, gli Hunger Games si svolgono ogni 4 luglio, data in cui ricorre l’Indipendenza americana: se per gli americani è un anniversario da celebrare con gioia, negli Hunger Games è una ricorrenza che coincide con il giorno della mietitura, portatore di terrore tra tutti gli abitanti. La data viene scelta da Capitol City per ricordare ai Distretti che la rivolta dei ribelli è stata sedata proprio in quella giornata per sottolineare il potere della capitale, che così facendo controlla i suoi cittadini. Ma non finisce qui: ogni 25 anni viene istituita una edizione speciale degli Hunger Games, meglio chiamata Edizione della Memoria, nata con l’intento di evidenziare la supremazia di Capitol. La cerimonia della mietitura rievoca l’immagine del Tristo Mietitore, personificazione della morte in diverse culture popolari.
Tuttavia ogni grande fiamma nasce da una piccola scintilla e proprio questa scintilla è la protagonista del prequel L’Alba sulla Mietitura (2025).
Ambientato durante la 50esima edizione degli Hunger Games, la storia viene raccontata attraverso gli occhi di Haymitch, nonché futuro mentore di Katniss. Con il 50esimo anniversario dei Giochi ricorre la Seconda Edizione della Memoria che prevede di passare da uno a due tributi di entrambi i sessi da donare a Capitol City.
Questa scelta non casuale da parte dell’autrice è anche il primo movente che porta Haymitch a delineare il concetto di ribellione. Haymitch si mostra bravo nel tessere silenziose alleanze tra tributi, mentori e tutti coloro che lavorano sotto la potenza del Presidente Snow. Saranno proprio queste trame sotto pelle che permetteranno in futuro, in Il Canto della Rivolta, la sommossa capitanata da Katniss Everdeen. L’alba sulla Mietitura diventa così un romanzo corale in cui è impossibile non affezionarsi ai personaggi incontrati in ogni pagina. L’unica eccezione è il Presidente Snow, che nei prequel si mostra più temibile e più masochista della sua prima apparizione in Hunger Games. La penna sadica di Suzanne Collins fa trattenere il fiato ogni volta che entra in scena Snow: il suo ingresso non risparmia nessuno; nemmeno il nostro protagonista.
Nonostante la penna crudele e masochista, Collins ci insegna l’arte della speranza e della resilienza in un mondo che oggi non è tanto diverso da quello immaginato da lei. Dunque, nell’attesa che esca il film del suo ultimo romanzo, possiamo meditare su quello che l’attualità dispiega davanti ai nostri occhi ogni giorno e diventare il Canto della Rivolta della nostra contemporaneità.
foto 1 da universalmovies.it (data di ultima visualizzazione: 1/07/2025)
foto 2 da ilpost.it (data di ultima visualizzazione: 1/07/2025)
foto 3 da rbcasting.com (data di ultima visualizzazione: 1/07/2025)