Hauntology: i fantasmi del futuro

Gaia Loconte

La società contemporanea è affascinata dal mistero, l’occulto, i fantasmi e gli spettri. Questa particolare attrazione è stata oggetto di studio anche per il filosofo francese Jacques Derrida nella sua teoria filosofica e politica nota come hauntology. Oggi, grazie al filosofo e musicologo Mark Fisher, il termine è utilizzato anche in altri ambiti, dall’accademico al filmico, dalla televisione alla musica, senza escludere l’arte figurativa.

 

1. Una teoria filosofica-politica di Derrida
2. Un’arte spettrale
3. La musica hauntologica avanguardistica
4. Hauntology oltre il cinema
5. Conclusioni
6. Bibliografia e sitografia

 

1. Una teoria filosofica-politica di Derrida 

Il Manifesto del Partito Comunista (1848) di Marx ed Engels si apre con un’affermazione forte che non lascia spazio all’interpretazione: Uno spettro si aggira per l'Europa - lo spettro del comunismo. Fu la prima volta che il termine ‘spettro’ fece la sua comparsa nella narrazione politica attorno al comunismo, dando il via a usi e abusi da parte di politici, teorici e media. Nel 1983, il filosofo francese Jacques Derrida riprese proprio lo stesso termine per spingersi oltre nella sua riflessione: per lui, la vittoria del liberalismo in Francia rappresentava la dimostrazione per cui, quasi a 150 anni di distanza, Marx e la sue teorie economico-politiche erano ben lungi dall’essere un lontano ricordo. Anzi, si presentavano a loro volta come un nuovo spettro che infestava un nuovo presente, e così via. Per Derrida, quindi, è chiaro che i fantasmi sono una parte integrante del nostro futuro.


In Spettri di Marx (1993), pubblicato sulla scia di questa sua affermazione, Derrida articolò meglio questo concetto attraverso il termine  ‘hauntology’, dato dalla crasi delle parole inglesihaunting (fantasma/ossessione) e ontology (ontologia). Per Derrida, l’essere e l’infestazione sono due facce della stessa medaglia causate e legate da una disgiunzione temporale, storica e ontologica: da un lato, abbiamo l’essere, qualcosa che esiste ed è presente; dall’altro lato, invece, la non-essenza, cioè lo spettro, quel qualcosa che (anni dopo) il direttore d’orchestra
Colin Davis descrisse dicendo che "non è un'entità perchè non è presente, non è assente e non è morto" . Dunque il fantasma è a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Proprio per la sua non-essenza, il fantasma esercita un forte grado di influenza e ascendente nella vita dell’uomo, sotto vari aspetti.

fantasma, Gaia Loconte, Canadausa

Tuttavia, solamente dal 2005 hauntology assume un’altra connotazione uscendo dal mero campo politico, grazie al filosofo e musicologo Mark Fisher

In Spettri della mia vita (2019) Fisher riprende la figura del fantasma così come concepita da Derrida nel binomio presenza-assenza arrivando poi a teorizzare che le assenze, prese nel loro insieme, diventano intelligibili a punto tale da poter esistere (Fisher:2019). 

Così, l’hauntology si trasforma in una nostalgia per un futuro  che non c’è stato (e che non potrà più esserci), a causa di quella piega che il passato non ha preso, trasformandosi invece nel presente che viviamo. 

Per sostenere la sua tesi, Fisher ha preso in esame diversi ambiti culturali, analizzando l’idea di spettro sotto diverse sfumature. 


2. Un'arte spettrale

A partire dagli studi filosofici, politici e sociologici compiuti da Derrida e dai suoi successori, il curatore Ivan Quaroni giunge alla conclusione che anche l’arte - in primis la pittura - è riconducibile all'hauntology.  

In un articolo del suo blog, dal titolo Hauntology, natura spettrale della pittura, Quaroni definisce questo tipo di arte “fuori di sesto”, in quanto permette di vivere fuori dal tempo e creare, così, un senso di turbamento nello spettatore. Questo turbamento non si traduce come una critica alla realtà ma diventa un interrogativo sull’esistenza di questa realtà anomala, fuori dal tempo. 

In questo senso, la pittura, infatti, riesce a reiterare lo stesso potere degli spettri: produce  una scissione tra spettatore e mondo presente, e blocca la realtà, congiungendosi al concetto tradizionale di hauntology. 

Il presente del tempo artistico risulta così infestato da un fantasma che giunge allo spettatore tanto dal passato quanto da una dimensione futura distorta.

 

3. La musica hauntologica avanguardistica

Nella raccolta di saggi Ghosts of My Life: Writings on Depression, Hauntology and Lost Futures (2014), Mark Fisher esamina l’hauntology da una prospettiva musicale e filmica

Nello studio, Fisher sostiene che la nuova tecnologia musicale ha contribuito a generare delle vere e proprie opere musicali fantasmatiche: non è più necessaria la presenza di uomini che suonino batteria e bassi, perché ora la tecnologia digitale è capace di creare dei suoni sostitutivi grazie a nuove tecniche e strumentazioni. 

Tra questi, per Fisher spicca l’introduzione del timestretching, ovvero un’alterazione temporale (rallentamento/accelerazione) del suono senza modificarne l’intonazione, utilizzato (allora) nella musica elettronica e (oggi) negli audiolibri. Questo software permette di generare suoni e ritmi che nessun essere umano era in grado di fare aprendo, quindi, la strada a una nuova sperimentazione musicale.

Per il noto filosofo, in ambito musicale, hautology ha due declinazioni che corrispondono a due fasi temporali specifiche: da un lato, tra gli anni Sessanta e Ottanta molte band emergenti introdussero il timestretching per allontanarsi da riferimenti musicali consolidati potendo contare come sperimentatori i Daft Punk, Stardust, i Modjo e Justice; la musica dell’ultimo ventennio degli anni 2000, d’altro canto, ha perso la capacità di dare forti tensioni rappresentative, finendo così per chiudersi in un ritorno nostalgico al passato o quello che Fredric Jameson (1991) definisce nostalgia mode.

La musica di oggi rinuncia all’innovazione a favore della riproposizione di stili del passato: da The Weeknd alle BlackPink, molti sono gli artisti che ripropongono le stesse melodie avanguardistiche (del passato) su nuovi arrangiamenti musicali.

Madonna, Gaia Loconte, Canadausa

Secondo Marino (2020), noto musicologo contemporaneo, la musica prodotta in questi anni non è altro che una ripresa, un recupero, una rimessa in circolo di alcuni successi della musica del passato, per creare nuove tendenze musicali. A livello musicale viene definito campionamento, ovvero il riadattamento di alcuni grandi successi del passato dietro permessi ottenuti, per usarli in una nuova veste in quelli che poi si rivelano dei trend e tormentoni. Un esempio su tutti potrebbe essere The Weeknd e 21 Sauvage in Creepin’ del 2022 che riporta in auge la melodia campionata del brano I dont wanna know di Mario Winans (2004), che a sua volta contiene il campionamento di Boadicea di Enya (1986). L’elenco di artisti che ricorrono a questo espediente è lungo e passa per nomi diversi, includendo anche Madonna e la sua Hung Up del 2009 (su campionamento di Gimme! Gimme! Gimme! (A Man After Midnight) degli ABBA)fino ad arrivare al dj David Guetta, al produttore Timbaland e all’interprete Ava Max, che si offrono così come ponti tra generazioni musicali lontane nel tempo. 

 

4. Hauntology oltre il cinema

Tutti i media hanno per loro natura un’essenza spettrale, perché riescono a creare una rottura tra lo spazio e il tempo generando così un senso di mistero.

Il cinema è uno dei mezzi più efficienti in tal senso, grazie alle sue narrazioni che evocano altri tempi e luoghi. Tuttavia, è grazie allo sviluppo di nuovi mezzi di comunicazione, come cellulari e videocamere, che il cinema è riuscito a rompere quelle barriere spazio-temporali, rievocando scene del passato, persone assenti da tanto tempo o addirittura morte.

Suspiria, Gaia Loconte, Canadausa

Prendiamo come esempio il film Suspiria (1977), thriller di Dario Argento ispirato all’omonimo libro di Thomas de Quincey. 

Suspiria segue le vicende di Susy, una ballerina che, per migliorare le sue doti artistiche, decide di iscriversi a una prestigiosa accademia di danza a Friburgo. Il suo arrivo coincide con la morte inspiegabile di una allieva della scuola. Susy ben presto scopre che la scuola è  stata fondata da una emigrata greca che tutti hanno sempre considerato una strega, solita insegnare magia nera proprio nella scuola. A sottolineare l’impianto spettrale nel film ci pensa la colonna sonora composta dai Goblin, già compositori della colonna sonora di  Profondo Rosso (1975). 

Il cinema è, però, ricchissimo di una fortunata carrellata di produzioni horror e thriller. Osservazioni recenti sulla produzione cinematografica ad ampio raggio ha sottolineato, tra l’altro, che per produrre film di questo genere ci vuole mediamente un budget più ridotto rispetto a quello impiegato per altre produzioni e, diversamente da queste, gli incassi al botteghino e i ricavi sono proporzionalmente ineguagliabili, sfiorando cifre vertiginose.

Stranger Things, Gaia Loconte. Canadausa

Anche le serie tv non sono da meno ed è impossibile esimersi dal citare Stranger Things (2016) ideata dai Duffer Brothers e distribuita da Netflix. Ambientato negli anni Ottanta nella città di Hawkins, la misteriosa scomparsa di Will e l’apparizione di una bambina, chiamata successivamente Undici, dotata di poteri telecinetici, danno il via a una serie di eventi legati al Sottosopra, un’oscura dimensione parallela abitata da creature mostruose

I Duffer Brothers, veri esperti di hauntology, non si fermano a ricreare un alone nostalgico con le ambientazioni e le tipiche musiche degli anni Ottanta, ma inseriscono nella terza stagione della famigerata serie tv, un esplicito riferimento a uno dei film cardine della filosofia dell’hauntology: The never ending story (1984), in italiano La storia infinita

Il film è tratto dal libro di Michael Ende, considerato un bestseller del genere fantasy degli anni Ottanta. Qui il protagonista è Bastiano Baldassarre Bucci, un ragazzino che ha perso la madre e che vive un rapporto malsano con suo padre. La sua unica via di evasione è la lettura. 

In La storia infinita (1984), il libro diventa il mezzo spettrale che conduce il protagonista nel mondo di Fantasia, governato dalla malata Infanta Imperatrice, destinato a scomparire a causa del malessere della sua sovrana. 


5. Conclusioni

Teorizzata da Derrida alla fine degli anni Ottanta ma ripresa nel nuovo millennio da Mark Fisher, hauntology è una teoria che sottolinea i sentimenti e le emozioni dell’uomo contemporaneo davanti ai diversi cambiamenti del mondo

La filosofia derridiana-fisheriana non ha una funzione pedagogica: l’idea di razionalizzare un paesaggio infestato e magico, o riprendere nelle canzoni dei motivi passati, permette semplicemente di sentirsi radicati in qualcosa di certo (il tempo che fu), sentirsi parte di una stessa comunità, in contrasto con un presente incerto e poco controllabile.

Se dagli anni Sessanta fino agli anni Novanta si è sentita la necessità di reinventarsi, rompendo i canoni tradizionali, nell’ultimo ventennio ha vinto la nostalgia, la voglia di risentirsi parte di un tutto, creando così una realtà carica di fantasmi del passato. E l’esito non è certo sempre da brivido.

 

Bibliografia

Mark Fisher, Spettri della mia vita. Scritti su depressione, hauntologia e futuri perduti, traduzione di Vincenzo Perna, 2019, Minimum Fax, Roma

Guglielmo Bottin, Il progetto della hauntology: forme e pratiche dell'artefatto musicale in un presente nostalgico, RATM Rivista di Analisi e Teoria Musicale 2022(1), pp. 103-136

Marino, Frammenti di un disco incantato. Roma, Aracne, 2020

Jamenson, F., Postmodernism, or the cultural logic of late capitalism. Durham, Duke University Press, 1991 

Carrie Clanton, Hauntology Beyond the Cinema: The Technological Uncanny, Manycinemas, Issue 3, 2012

 

Sitografia 

Hauntology: ghosts of futures past, da horrifiedmagazine (data di ultima consultazione 16/10/23)

Hauntology: a not so new critical manifestation, da Theguardian (data di ultima consultazione 16/10/23)

Scavare nel passato per far emergere il presente, da iltascabile (data di ultima consultazione 16/10/23)

Hauntology. natura spettrale della pittura, da ivanquaroni (data di ultima consultazione 16/10/23)

Gli 8 campionamenti migliori degli ultimi vent’anni secondo WISM, da rollingstone.it (data di ultima consultazione 24/10/23)

From ‘Blair Witch Project’ to ‘The Exorcist’: The Most Profitable Horror Movies at the Box Office, da variety.com (data di ultima consultazione 25/10/23)

What the data says about producing low-budget horror films, da stephenfollows.com (data di ultima consultazione 25/10/23)