Gaga Feminism: Lady Gaga e la distruzione della norma

Rebecca Milanesi

Era il 2008 quando, tra jeans a vita bassa e crop top, il primo video di Lady Gaga Just Dance iniziò a essere trasmesso su MTV. Ciò che più rimase impresso ai giovani spettatori era il modo in cui questa ragazza di soli 22 anni riusciva a rompere completamente con la tradizione pop del 2000, con musica e outfit fortemente ispirati agli anni ’80 e una personalità che non aveva alcuna intenzione di chiedere scusa per la propria libertà sessuale e la propria voglia di esprimersi. Ad oggi molto è cambiato dal 2008 (prima fra tutti l’opinione che il grande pubblico ha di lei), ma con 6 album che hanno raggiunto i vertici delle classifiche di tutto il mondo e una personalità artistica camaleontica, l’artista rimane una certezza della musica pop e un punto di riferimento per milioni di persone.

Lady Gaga, però, come ben dimostra la sua carriera, non è solo musica: nel corso degli anni l’artista si è presa carico di numerose battaglie per i diritti civili, facendosi trovare sempre in prima fila quando si trattava di protestare, farsi sentire o esprimere ciò che le persone emarginate o le minoranze più ignorate avevano da dire.

 

Il volto (e il corpo) politico di Lady Gaga

Dal celebre urlo fuori dalla Casa Bianca nel 2009 per chiedere a Obama un vero cambiamento di rotta nella politica americana nei confronti della comunità LGBT+ all’iconico “Arrest me Russia” gridato sul palco di un suo concerto a Mosca, Lady Gaga è riuscita a portare la voglia di libertà di espressione a una dimensione intersezionale e non meramente radicata nei testi delle sue canzoni. 

A differenza di molte altre cantanti pop che hanno portato temi come il femminismo e l’uguaglianza nei loro video e nelle loro canzoni, infatti, Lady Gaga ha esagerato tutto ciò portandolo nelle strade, nei concerti, nel suo modo di fare arte e nel suo modo di essere. Esempio lampante di autentica inclusione è la Haus of Gaga, collettivo artistico della cantante che, pur essendo solista, riconosce da sempre l’importanza dei numerosi coreografi, stilisti, truccatori, musicisti e artisti che partecipano attivamente alla sua crescita come persona e come artista, sin dagli albori della sua carriera. 

La Haus of Gaga si ispira sia nel nome che nel modo di fare arte e musica al mondo delle Haus drag, nate negli anni ‘80 in un periodo profondamente critico per la comunità LGBT+, devastata dall’epidemia di Aids e dalla discriminazione sociale. Le Haus più che case erano vere e proprie famiglie, in cui una drag mother creava un ambiente protetto e sicuro per tutte quelle persone che si ritrovavano senza una casa o senza supporto morale mentre si confrontavano con la malattia o con la discriminazione da parte della società. Allo stesso modo il collettivo di Lady Gaga è stabile, incredibilmente vario e inclusivo, e sul palco del Superbowl, nel 2017, si è stati testimoni di una vera alleanza di corpi che, sulle note di Born This Way, hanno dato prova della vera essenza della cantante e della sua personalissima manifestazione del femminismo intersezionale. 

Altro aspetto del suo personaggio che risente di una forte influenza dal mondo delle ballroom è il fatto che nel suo fandom non esista discriminazione e che lei si dichiari la “mother monster” di tutti i suoi fan, indebolendo il concetto di famiglia nucleare ed eterogenitoriale, e creando un ambiente sicuro per ragazzi e ragazze che molto spesso si trovavano di fronte al rifiuto sociale e familiare per la loro diversità (o unicità):

 

And the best thing about The Monster Ball is that I created it so my fans have a place to go. A place where all the freaks are outside and I lock the fucking doors. It don't matter who you are, where you come from, or how much money you got in your pocket because tonight and every other after night you could be who ever is that you want to be. And to get to The Monster Ball all you got to do is follow the Glitter Way.

 

Già dagli inizi, inoltre, la cantante non ha mai avuto paura di esporsi sia in musica che nella vita privata, cantando di uguaglianza, sesso, masturbazione, femminismo, violenza, arricchendo di esperienze personali le sue canzoni. Non ha mai fatto mistero della sua bisessualità e ha rischiato più volte la disapprovazione del grande pubblico parlando apertamente di questioni sociali scomode e che raramente si erano intersecate con la musica pop prima di lei. Il suo impatto è stato talmente forte per la cultura popolare che si sono visti fin da subito profondi cambiamenti nel modo di concepire i video musicali ma anche nella rappresentazione di realtà altre rispetto a quelle già conosciute, sul piccolo schermo e sul web. 

Non è raro vedere nei video della cantante scene omoerotiche o esplicitamente sessuali, corpi scoperti, rapporti ben lontani dalla monogamia e, più in generale, narrazioni volte a scardinare i valori perbenisti della cultura dominante dei primi anni 2000 (vedi l’eteronormatività e il matrimonio). La vera forza del femminismo di Lady Gaga non è infatti soltanto la sua presa di posizione riguardo determinati temi sociali, ma la riappropriazione del corpo, la rivendicazione dell’erotismo libero da dogmi e libero dall’influsso del mercato pornografico, spesso ideato, concepito e destinato a un pubblico maschile ed eterosessuale. La libera espressione della cantante si allontana incredibilmente dalla norma, avvicinandosi sempre di più a una forma personale e impenitente di decostruzione del sesso per arrivare a una ricostruzione e celebrazione del corpo imperfetto e noncurante delle implicite regole e norme sociali.

 

Citando il paper di Audre Lorde Uses of the Erotic: The Erotic as Power (1978):

Recognizing the power of the erotic within our lives can give us the energy to pursue genuine change within our world, rather than merely settling for a shift of characters in the same weary drama. For not only do we touch our most profoundly creative source, but we do that which is female and self-affirming in the face of a racist, patriarchal, and anti-erotic society.

 

L’erotismo, quindi, secondo Lorde, combatte da sempre la società patriarcale, razzista e antierotica, i cui danni si riscontrano soprattutto nella quotidianità, tra la cultura dello stupro e, più genericamente, la sua causa principale: l’oppressione delle minoranze. Con la riappropriazione del corpo e l’utilizzo dello stesso come oggetto artistico e politico, Lady Gaga si avvicina a questa definizione, lacerando il binarismo della società odierna a colpi di performance in drag king e canzoni in cui definisce il patriarcato come una Scheibe (merda) di cui ogni persona dovrebbe liberarsi. A questo concetto è dedicata non a caso una sua canzone dal titolo Scheibe, presente nell’album Born This Way, che invita a rivendicare la propria posizione di donne libere e riuscire ad essere forti senza il patriarcato e le sue dinamiche tossiche.

 

When I am on a mission
I rebuke my condition

If you're a strong female
You don't need permission.
I, I wish that I could dance
On a single fare
I wish I could be strong
Without the Scheiße yeah

 

 

Gaga Feminism 

Nel 2012 l’accademico J. Jack Halberstam, pubblica uno studio sulla fine della norma, intitolandolo Gaga Feminism, dando credito accademico al contributo di Lady Gaga nel progressivo sdoganamento di tabù riguardanti realtà altre e diverse da quelle iper-rappresentate nella cultura pop dell’ultimo secolo. 

Pur non evitando nel libro varie critiche alla cantante, Halberstam propone un nuovo modo di fare politica e di dedicarsi agli studi di genere, più appropriato per le nuove generazioni, sempre più distanti dalla fissità borghese imposta dalle generazioni precedenti e vicine, invece, alla flessibilità e alla fluidità.

 

Gaga feminism proposes to be a new kind of gender politics for a new generation, a generation less bound to the romance of permanence (in the form of marriage, for example), more committed to the potential of flexibility (in the form of desire, for example), more tuned in to the fixity of power relations (in the form of capitalism), and less likely to buy the broken ideologies of uniqueness, American dreams, inclusivity, and respectability.

L'autore afferma inoltre che proprio come Andy Warhol era stato un canale utile per stringere nuovi legami tra cultura, visibilità, mercato e cultura queer, allo stesso modo Lady Gaga e la sua genialità permettono alla sua musica e alla sua fanbase di diventare un serio veicolo per performare una nuova frontiera di femminismo, in cui corpi, generi, etnie diverse, desiderio, sesso e comunicazione scorrono verso un modo nuovo di vivere le differenze e l’alleanza delle stesse.

 

To be clear, what I am calling ‘gaga’ here certainly derives from Lady Gaga and has everything to do with Lady Gaga but is not limited to Lady Gaga. In other words, just as Andy Warhol was a channel for a set of new relations between culture, visibility, marketability, and queerness, so the genius of gaga allows Lady Gaga to become the vehicle for performing the very particular arrangement of bodies, genders, desire, communication, race, affect, and flow that we might now want to call gaga feminism.

 

Il risultato di questo approccio alla cultura pop e alla musica di Lady Gaga è sicuramente un ottimo modo per avvicinare i più a temi e argomenti spesso troppo chiusi in ambiti accademici ed esposti con terminologie incomprensibili a chi non mastica il lessico specifico o i principali temi riguardanti gli studi di genere. Così facendo Halberstam trova un punto di incontro tra il grande pubblico dei media più comuni, le lotte della comunità LGBT+ nel superamento della norma e l’accademia in senso stretto.

In poche parole, citando Chase Dimock, con il ritmo dichiarativo e urgente di un vero e proprio manifesto, Gaga Feminsm è un Karl Marx in calze a rete, che implora tutti coloro che hanno subito la tirannia della norma di alzarsi, non per crearne una nuova, ma per annichilirla.

 

With the urgent, declarative pacing of a manifesto, Gaga Feminism is Karl Marx in fishnet stockings, imploring those who have labored under the tyranny of normality to rise up, not to create a “new normal,” but to go gaga and annihilate normal altogether.