LA RELAZIONE CON L’ALTRO

Nel mondo attuale cresce in modo impressionante la difficoltà di relazionarsi all’Altro, a chi è differente o diverso da noi. Pensiamo all’aggressività che caratterizza questi ultimi anni: forme di bullismo che manifestano il disagio giovanile, i femminicidi, gli stupri, le violenze di ogni genere, il difficile rapporto con gli immigrati, per non parlare di conflitti e guerre di ogni genere. L’alterità sta diventando un problema planetario. Non sappiamo più relazionarci agli altri, se non sollevando incomprensioni e conflitti. Lo si vede anche nella vita quotidiana, perché ogni giorno ci capita di incontrare qualcuno (o qualcosa) con cui non c’è sintonia, e lo sentiamo come Altro da noi, in potenziale conflitto, e per questo ci mette in difficoltà. Ci troviamo di fronte ad un Altro che abbiamo difficoltà a riconoscere come persona che ha la sua dignità. Che fare? Nell’incontro con il differente/diverso, il problema non è rispondere alla domanda “chi sei Tu?”, oppure “chi sono Io?”, perché confrontarsi sulle identità serve a poco se vogliamo comprenderci. Piuttosto la domanda da porsi è: “chi sono Io per Te e chi sei Tu per Me?”, cioè mettere a fuoco la nostra relazione. Nella relazione c’è un confine che ci divide. Il confine può generare incomprensioni e conflitti, oppure dei beni relazionali. Dipende da come lo trattiamo. Il confine è un effetto emergente, il Terzo fra l’Io e l’Altro, da cui dipende l’identità di ciascuno di essi. Solo nel prenderci cura del confine possiamo vivere l’alterità come relazione di riconoscimento dell’Altro, e quindi di Noi stessi, e in questo modo trovare il senso di che cosa significa essere umani.

Saluti istituzionali:

Luigi Bolondi (Presidente dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna)

Modera:

Paola Monari (Presidente della Classe di Scienze Morali dell’Accademia)

Interventi:

Sergio Belardinelli (Università di Bologna)

Pierpaolo Donati (Università di Bologna)

Stefano Tomelleri (Università di Bergamo)

Stefano Zamagni (Università di Bologna)

Segue dibattito e interventi preordinati di alcuni docenti delle scuole secondarie