PRIMO PIANO SULLA FOTOGRAFIA FEMMINISTA
Una campagna di crowdsourcing per valorizzare gli spazi di visibilità occupati dalle donne nel campo della fotografia italiana, dalle prime esperienze ottocentesche al 1980
PRIMO PIANO SULLA FOTOGRAFIA FEMMINISTA è una call to action nata nell’ambito delle attività promosse dal Progetto PRIN 2020 Fotografia Femminista Italiana (FFI), coordinato dall’Università di Bologna, dall’Università di Parma e dalla Sapienza - Università di Roma. In linea con l’obiettivo del PRIN di ricostruire in modo organico e valorizzare il contributo delle donne nella storia della fotografia italiana, la call to action mira a promuovere la collaborazione su scala nazionale al popolamento del Caveau digitale FFI, sviluppato con il supporto di Promemoria Group, leader nella gestione del patrimonio culturale mediante strumenti di archiviazione innovativi, e con la consulenza di archiviste esperte nella schedatura di beni fotografici.
PRIMO PIANO SULLA FOTOGRAFIA FEMMINISTA intende dunque incentivare la segnalazione o la condivisione di materiale, al fine di arricchire il corpus documentario digitalizzato e catalogato dalle ricercatrici coinvolte nel progetto durante i primi due anni di attività. Il materiale raccolto sarà incluso nel Caveau Digitale FFI, in vista della sua condivisione con la collettività mediante il portale fotofemminista.it, attualmente in fase di sviluppo. Oltre a dare accesso al caveau per scopi scientifici, culturali e didattici, il portare favorirà l'esplorazione di materiali, mostre e vicende connesse alla fotografia femminista italiana tramite percorsi tematici e spazi virtuali interattivi, sfruttando così le potenzialità offerte dalle tecnologie di WebXR per rendere fruibile al pubblico, anche non specialista, un ampio ventaglio di fonti.
Tra le istituzioni partner del progetto, presso i cui archivi sono state finora condotte le principali attività di ricerca, figurano: CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione; Fondazione Alinari per la Fotografia; MUFOCO - Museo di Fotografia Contemporanea; Archivia - Casa Internazionale delle Donne; Biblioteca Italiana delle Donne – Bologna.
La Call to Action vuole essere un’opportunità per coinvolgere attivamente chi opera nel campo della ricerca, della conservazione e della promozione culturale, senza tuttavia escludere il pubblico generico, favorendo così un approccio collaborativo e inclusivo nella mappatura, nella tutela e nella valorizzazione degli spazi di visibilità occupati dalle donne nel campo della fotografia italiana. Tra i principali destinatari della campagna si annoverano:
In conformità con gli obiettivi del Progetto Fotografia femminista italiana, la Call to Action intende stimolare la mappatura nazionale degli spazi che, tra l’Ottocento e il 1980, hanno favorito la circolazione della produzione di artiste e fotografe, dalle pubblicazioni alle esposizioni fino al dibattito critico. L’invito è pertanto a segnalare o condividere:
Le persone, gli enti e le associazioni interessate a contribuire alla campagna sono invitate a scrivere al seguente indirizzo e-mail:
Nell'e-mail dovranno essere fornite le informazioni di contatto, accompagnate da una descrizione sintetica ma esaustiva del materiale segnalato. Tale descrizione dovrà riportare i dati relativi all’autrice, alla tipologia e alla consistenza del materiale, nonché ai temi e soggetti delle immagini. Sarà inoltre opportuno indicare l'eventuale denominazione del soggetto conservatore e la relativa localizzazione geografica. Si dovrà specificare se il materiale fornito consista in originali o in riproduzioni digitali.
Le responsabili del progetto si riservano di valutare in via preliminare pertinenza e conformità dei materiali rispetto agli obiettivi dell'iniziativa. L’acquisizione e l’inserimento dei materiali nel Caveau digitale FFI verranno formalizzati mediante un accordo di collaborazione, accompagnato dalla sottoscrizione di una liberatoria.
Tutti i materiali acquisiti saranno inclusi nel Caveau digitale FFI dopo essere stati digitalizzati (qualora necessario) e descritti attraverso la compilazione di schede catalografiche strutturate in conformità agli standard elaborati dall'ICCD. Considerata l’eterogeneità dei materiali raccolti, sono state personalizzate diverse tipologie di scheda: fotografia; pubblicazione; documento; grafica; oggetto; audio; video. Al fine di fornire informazioni dettagliate sulle autrici e sugli enti proprietari, conservatori o detentori dei beni, sono inoltre state introdotte due ulteriori tipologie. La prima, denominata “Scheda persona", raccoglie informazioni biografiche utili a valorizzare il percorso artistico e professionale delle autrici dei materiali acquisiti; la seconda, dedicata agli "Enti", descrive gli istituti conservatori e/o i privati detentori dei materiali, con l’obiettivo di agevolarne l’individuazione sul territorio nazionale e valorizzarne le sedi. Il software consente di creare relazioni tra le diverse tipologie di schede, favorendo il collegamento tra documenti correlati.
I materiali catalogati saranno resi disponibili alla consultazione per scopi istituzionali, scientifici, di ricerca, didattici e culturali.
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