Parallelamente al lavoro sulle edizioni critiche, i rispettivi curatori stanno portando avanti una serie di laboratori pratici per verificare sui corpi dei danzatori quanto ipotizzato su carta. In alcuni casi, i laboratori hanno avuto un esito performativo (vedere la sezione Restauro di balletti).
A partire dal mese di agosto del 2022, Stefania Ballone e Marco Argentina (dall’aprile 2023 assieme anche a Francesco Mascia) stanno collaborando alla materiale ricostruzione della coreografia del Réveil de Flore di Marius Petipa (musica di Riccardo Drigo, Teatro del Gran Palazzo di Peterhof, San Pietroburgo, 1894).
Il lavoro prende le mosse dall’edizione critica del balletto che Marco Argentina ha compiuto per la sua tesi di dottorato, edizione critica monotestimoniale basata sulla partitura coreica manoscritta, in notazione Stepanov, conservata nella Sergeev Collection, Houghton Library, Harvard University, collocazione: MS Thr 245, 45.
Stefania Ballone e Francesco Mascia sperimentano sui propri corpi quanto trascritto e “tradotto” su carta da Marco Argentina.
Oltre alla fissazione materiale del Réveil de Flore nella sua più antica versione, il lavoro serve a controllare l’esattezza della ricostruzione in cartaceo. A volte, infatti, la concreta esecuzione sui corpi di due danzatori professionisti individua fraintendimenti nella traduzione, per esempio quando un certo movimento si rivela inattuabile anatomicamente.
Durante il 2022-2023 Matteo Ferraresso, con la supervisione di Elena Randi, ha lavorato all’edizione critica della variazione di Colombina, creata per Ol'ga Preobraženskaja, presente nel secondo atto dei Millions d'Arlequin di Marius Petipa, che è diventata parte della sua tesi di laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Padova.
Le carte che riportano la variazione di Colombina (MS Thr 245, 52, seq. 69 e 70) sono le sole dell’intera partitura coreica della Houghton Library di Harvard ad essere annotate con estrema dovizia di dettagli e nelle quali compaiono, oltre ai movimenti delle gambe, anche le indicazioni sui movimenti del busto, della testa e delle braccia.
Nell’aprile 2024 Roberta Pagliaro, già danzatrice dell’Aterballetto di Reggio Emilia, ha collaborato alla ricostruzione materiale della coreografia originaria, tecnicamente complessa, seguendo rigorosi criteri filologici.
Nel corso del 2023 Stefania Onesti e Silvia Zanta, con il coordinamento di Elena Randi, hanno lavorato all’edizione critica della terza scena del primo atto dei Millions d'Arlequin di Marius Petipa-Riccardo Drigo (Teatro Mariinskij, 1900).
Il lavoro sulla carta si è poi tradotto nella ricostruzione materiale della coreografia originaria per il corso di Repertorio del biennio classico dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma, condotto da Alessandra Alberti.
Il laboratorio si è articolato in tre incontri online (sei ore circa) durante le quali Elena Randi ha spiegato come si imposta un’edizione critica per la danza e ha offerto le coordinate essenziali, dal punto di vista storico, per capire il balletto oggetto di studio, mentre Stefania Onesti ha esposto i primi rudimenti di notazione Stepanov. Ognuna delle lezioni ha previsto una parte pratica in cui Stefania Onesti ha mostrato la coreografia eseguendola in prima persona.
Durante le sette ore in presenza all’Accademia Nazionale di Danza, la terza scena è stata rimontata per intero secondo criteri filologici rigorosi, senza variazioni o semplificazioni, eccezion fatta per gli spostamenti nello spazio, necessariamente adattati al numero di danzatrici a disposizione (12 donne, contro i 32 ballerini richiesti dalla partitura coreografica originaria).
Nei mesi di novembre e dicembre 2024, Silvia Zanta ha collaborato con Stefania Ballone e Francesco Mascia alla ricostruzione su corpo della coreografia di Giselle; nello specifico, i due artisti hanno danzato alcuni estratti del Baccanale e il Grand Pas de deux di Giselle e Albert del secondo atto. È stata ricostruita sia la versione montata da Henri Justamant nel 1858 a Lione, quasi sicuramente corrispondente o molto simile alla versione di Giselle del 1841, sia quella di Marius Petipa allestita nel 1903 per Anna Pavlova al Mariinskij (vedi Restauro di balletti, Giselle).