Anno Accademico 2019/2020
Docente Anna Rosellini
Crediti formativi 1
SSD ICAR/18
Lingua di insegnamento Italiano
Modalità di erogazione In presenza (Convenzionale)
Al termine del corso lo studente acquisisce conoscenze necessarie a interpretare criticamente i processi creativi comuni all’arte e all’architettura dal Novecento ad oggi. In particolare, lo studente dispone degli strumenti metodologici per la comprensione storico-critica dei diversi aspetti che caratterizzano le forme artistiche, analizzate anche sullo sfondo del contesto politico e culturale.
La questione del calco in calcestruzzo è ormai da anni diventata decisiva nella scultura contemporanea, e, grazie a questa, ha assunto nuova importanza anche nell’architettura. Fatta eccezione per i calchi delle sculture in pietra che vennero eseguiti dagli artisti sin dai primi decenni del Novecento, il calco in calcestruzzo svincolato dalla copia inizia a delinearsi quale particolare forma di scultura solo nella seconda metà del secolo. Il materiale che ha generato spazi di vita per l’umanità diventa, nelle mani degli artisti, un composto che riesce a rivelare i vuoti invisibili e appena tratteggiati dalle linee di oggetti domestici. Quello stesso materiale può far apparire quello che secondo la tradizione antica è all’origine della pittura: l’ombra di una persona amata. Nauman, Penone, Uncini, Gormley, Kiecol, Salcedo, Whiteread e Genzken sono tra i principali protagonisti delle diverse espressioni del calco in calcestruzzo quali ricognizioni sugli accadimenti dello spazio, sia quello fisico che quello introspettivo. Il sentimento della rovina viene espresso da artisti come Kiefer attraverso la creazione di un calcestruzzo grezzo da cui spunta la rugginosa armatura in acciaio di un edificio divelto. Altri ancora, come Huyghe, hanno eletto le carcasse in calcestruzzo armato lasciate non finite nei paesaggi delle periferie italiane a simboli di un cantiere permanente per un processo creativo partecipativo su cui rifondare arte e architettura. Alcune architetture di Nouvel, Olgiati, Lacaton & Vassal e di Aravena sono concepite quali altri cantieri non finiti. I calchi dello spazio e dei ricordi materializzati dagli artisti hanno finito per condizionare alcuni processi creativi della fabbricazione del calcestruzzo in architettura. All’inizio del Duemila sono nati così edifici e monumenti costruiti da AFF Architekten, Diener & Diener, Brandlhuber, Kerez, Buchner & Bründler, Edouard Françoise Christ & Gantenbein a partire dal calco di costruzioni all’abbandono e destinate alla distruzione, e che rivivono nelle impronte lasciate sui muri in calcestruzzo. Moretti si rivela essere stato comunque un pioniere della scoperta degli effetti plastici del calco dello spazio.
Il seminario offrirà allo studente un frammento dello straordinario universo creativo della scultura in calcestruzzo.
Articolazione del seminario
- L’origine del calco dello spazio, da Bruce Nauman a Rachel Whiteread
- Per una conservazione artistica delle memorie in architettura, da AFF Architekten a Christ & Gantenbein
- Il culto per la rovina, da Anselm Kiefer a Isa Genzken
- Cantieri permanenti per una nuova Ossatura Domino, da Pierre Huyghe alle esperienze di architetti quali: Jean Nouvel, Valerio Olgiati, Lacaton & Vassal e Aleandro AravenaRosellini Anna, Calchi di spazio, mnemosine e rovine, Roma, Aracne editrice, 2019
La bibliografia sarà completata da una dispensa messa a disposizione degli studenti all’inizio del corso.
Letture consigliate
Georges Didi-Huberman,La Ressemblance par contact.Archéologie, anachronisme et modernité de l’empreinte, Paris, Minuit, 2008.
Lezioni frontali e seminariali.
Sulla base di quanto appreso durante il seminario gli studenti dovranno redigere un saggio corredato da immagini. Il saggio è individuale e la sua struttura dovrà essere suddivisa in: introduzione, corpo centrale (articolato in paragrafi), bibliografia. Maggiori informazioni circa i soggetti dei saggi e le norme redazionali verranno fornite durante lo svolgimento del laboratorio.
Al termine del laboratorio verrà organizzata una presentazione collettiva in aula.
Agli studenti saranno fornite le immagini proiettate a lezione.
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L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.