Abstract
Il seguente contributo intende fornire i risultati del progetto di ricerca SportCityCult (SCC), con l’obiettivo di ricostruire il legame tra la città e lo sport, riscoprendone le potenzialità̀ di “capitale” tangibile e intangibile. Nello specifico il progetto analizza le modalità con cui tale capitale produce ricadute socio-culturali, educative, simboliche (oltre la dimensione economica), nonché́ le potenziali connessioni tra politica degli eventi e pratiche sportive, consolidate ed emergenti, tra lo sport e l’immagine della città. Lo sport, campo privilegiato di investimenti nell’ottica di Eventful City, la città infatti può rimettere in gioco il proprio patrimonio culturale sportivo anche a partire dalla legacy di eventi di scala territoriale, fungendo da catalizzatore di rigenerazione urbana e sociale i cui effetti si rivelano strategici per la comunità̀ ospitante. In quest’ottica, l’analisi ricade sul rapporto tra la città di Bologna e lo sport, ambito nel quale la città si rimette in gioco per affermarsi sulla scena (non solo) nazionale, a partire dall’esperienza di “Bologna capitale della cultura 2000” che ha incluso numerose manifestazioni culturali, rassegne, mostre celebrative, con tema conduttore la Cultura e la Comunicazione. Tuttavia, la seguente progettualità necessita di una riflessione specifica in considerazione dell’elemento sport come arena culturale e sistema di creatività diffusa ove si esprimono le principali dinamiche sociali e culturali contemporanee: identità̀, partecipazione, responsabilità̀. In particolare il tema della città è stato studiato soprattutto in riferimento ai grandi eventi sportivi internazionali, il cui dibattito ha perseguito una pluralità di obiettivi: legacy materiale, rigenerazione urbana, sviluppo economico seguendo piuttosto un approccio di geografia urbana in considerazione dello spazio dove si manifesta. Assai raramente invece tali studi hanno combinato la ricerca di una legacy immateriale legata alla trasformazione da spazio a “luogo sportivo” in virtù dei contenuti simbolici, delle rappresentazioni sociali, e dello story telling ad essi legati. Il progetto SCC mira a definire l'impatto dello sport sullo sport sulla vita sociale della città, intercettando il processo storico politico, il cambiamento sociale e culturale, la costruzione della memoria collettiva di una comunità attraverso le relazioni che il fenomeno sportivo ha inscritto nei principali luoghi simbolici di Bologna tra la metà dell’ottocento sino ai nostri giorni.
Ricerca
Il presente progetto – acronimo: SportCityCult (SCC) - si pone l’obiettivo di ricostruire il legame tra la città e lo sport, riscoprendone le potenzialità di “capitale” tangibile e intangibile. In particolare SCC vuole analizzare le modalità con cui tale capitale produce ricadute socio-culturali, educative, simboliche (oltre la dimensione economica), nonché le potenziali connessioni tra politica degli eventi e pratiche sportive, consolidate ed emergenti, tra lo sport e l’immagine della città. Attraverso lo sport, campo privilegiato di investimenti nell’ottica di Eventful City [Bondonio et al 2018; Richards, Palmer 2010] la città infatti può rimettere in gioco il proprio patrimonio culturale sportivo anche a partire dalla legacy di eventi di scala territoriale, fungendo da catalizzatore di rigenerazione urbana e sociale i cui effetti si rivelano strategici per la comunità ospitante. In quest’ottica la scelta ricade sul rapporto tra la città di Bologna e lo sport, ambito nel quale la città si rimette in gioco per affermarsi sulla scena (non solo) nazionale, a partire dall’esperienza di “Bologna capitale della cultura 2000” che ha incluso numerose manifestazioni culturali, rassegne, mostre celebrative, con tema conduttore la Cultura e la Comunicazione. Manca però in questa precedente progettualità una relazione specifica con lo sport, inteso come arena culturale e sistema di creatività diffusa ove si esprimono le principali dinamiche sociali e culturali contemporanee: identità, partecipazione, responsabilità [Russo 2020].
In una prospettiva multidisciplinare volta a coniugare approcci scientifici di taglio sociologico, storico e pedagogico, il progetto SCC intende quindi interrogare e narrare le implicazioni di eventi sportivi, luoghi, attori sociali (atleti, allenatori/educatori, club professionistici, enti di promozione sportiva), oggetti, simboli e narrazioni mediatiche con lo spazio urbano bolognese, nella convinzione che le rappresentazioni culturali che emergono dal mondo sportivo continuano a costituire “una ampia corrente del flusso culturale attraverso il quale motivi e temi comuni raggiungono tutti” [Hannerz 1998].
Le scienze sociali, anche in Italia, hanno preso progressivamente atto di come lo studio dello sport e delle sue rappresentazioni simboliche, territoriale e mediali costituisca un'opportunità significativa per indagare dinamiche socio-culturali imprescindibili delle società contemporanee, quali i consumi e l’incidenza del mercato (Bifulco e Tirino 2019, Martelli 2011, Chadwick et al 2016), le relazioni politico-diplomatiche (Boniface 2014, Bairner e Vaczi 2021), la ridefinizione dei rapporti di genere (Archetti 2009; Markula 2009; Toffoletti 2012), degli immaginari (Andrews e Jackson 2001; Wenner 2013) e delle identità (Roche 1998; Cronin 1998; Maguire 1999; Crolley e Hand 2006; Rodríguez Ortega 2016).
In particolare il tema della città è stato studiato soprattutto in riferimento ai grandi eventi sportivi internazionali, il cui dibattito ha perseguito una pluralità di obiettivi: legacy materiale, rigenerazione urbana, sviluppo economico e turistico [Bondonio 2006, 2015; Bondonio Guala 2009; Bale 1994] seguendo piuttosto un approccio di geografia urbana. Assai raramente invece tali studi hanno combinato la ricerca di una legacy immateriale legata alla trasformazione da spazio a “luogo sportivo” [Cirillo, Dansero, Pioletti 2018] in virtù dei contenuti simbolici, delle rappresentazioni sociali, e dello story telling ad essi legati.
Ecco perché una indagine sulla produzione simbolica dei luoghi dello sport e gli attori in essi coinvolti, in una prospettiva sociologica, storico e pedagogica volta a cogliere la dimensione di narrazione della memoria dello sport, colma un vuoto di conoscenze utile a rafforzare il legame con la città, in un processo di partecipazione e co-creazione che può coinvolgere la rete di attori territoriali – stakeholder pubblici, privati, e di terzo settore e cittadini [Russo, Ganugi 2021].
Oggetto, ipotesi, obiettivi della ricerca
La finalità più ampia che SCC si propone è la produzione di una mappatura dei luoghi simbolici dello sport cittadino (da fine 1800 ad oggi, prendendo in esame alcuni tornanti decisivi relativi alla costituzione di club sportivi, associazioni, eventi) e delle identità storico politiche ad esse connesse, partendo dalla considerazione che la pratica sportiva contribuisce a creare l’identità dei luoghi attraverso la creazione di relazioni fra i praticanti sportivi - oggi anche spettatori, clienti, consumatori, city user [Martelli 2012, Russo 2016, Horne 2016] e i gli ambienti fisici. Indagare la “spazialità dello sport” in riferimento ai processi di produzione e consumo della pratica sportiva, ne fa emergere un quadro inedito di significati simbolici connessi a fatti inscritti nello spazio, a valori e narrazioni capaci di andare “oltre il senso del luogo” [Bale 1994, Meyrovitz 1994] e trasformarsi in prodotto culturale, elemento della memoria collettiva, fonte di attrattività per lo sviluppo della città.
In quest’ottica, il progetto SCC intende analizzare in modo il patrimonio sportivo della città secondo le seguenti direttrici di indagine: a) Bologna si racconta (luoghi simbolici, fatti, persone tra passato e presente); b) Bologna si immagina nel tempo, ovvero l’immagine sportiva che la città trasmette attraverso siti internet e social media; c) Bologna sportiva, come viene percepita da chi la vive, ne fruisce, la osserva.
Nello specifico l’obiettivo di indagare il patrimonio sportivo della città di Bologna si allinea all’idea di andare oltre il suo valore d’uso, indagandone piuttosto gli aspetti immateriali, al fine non solo della salvaguardia e interpretazione storico pedagogica di modelli educativi sportivi, ma anche della valorizzazione, trasmissione, educazione e creazione di nuovi contenuti culturali. Il valore sociale e culturale di tale patrimonio (oltre che economico) si esplicita nella forte relazione con il territorio e nella natura partecipativa e nell’ampia rete di stakeholder del contesto di riferimento (attori pubblici, privati, terzo settore), offrendo occasioni di incontro sinergico “che si aprono a percorsi di collaborazione pubblico-privato in contesti di integrazione territoriale” (PNR 21-27, p. 57). La stessa natura multidisciplinare che supporta il progetto SCC si esplicita nell’approccio partecipativo (Articolazione 5, pag. 59) che indica nel capitale sportivo della città il dipanarsi della trama identitaria della partecipazione sociale che attraversa pratiche educative, processi creativi, e la vita di comunità. In tal senso il racconto sportivo (prodotto della ricerca SCC) si pone come bene relazionale (Russo 2017) che risponde alle esigenze di realizzare efficaci strumenti narrativi (anche tramite la digitalizzazione di contenuti, immagini, simboli).
Obiettivi Generali
Obiettivi Specifici
Domande Di Ricerca
In relazione agli obiettivi generali e specifici del progetto, si possono proporre le seguenti domande di ricerca:
Ipotesi
Sviluppo ed esistenza di una bologna sportiva
Lo studio dei differenti luoghi e personaggi dello sport bolognese nel corso del XIX e XX secolo ci permette di sostenere l’ipotesi di luoghi unitari per quanto riguarda la dimensione sportiva di Bologna. In particolare si osservano differenti luoghi fisici principali: Sferisterio, Parco della Montagnola, Prati di Caprara, Giardini Margherita, Ippodromo dell’Arcoveggio, Stadio Dall’Ara, Paladozza.
Nel corso del tempo la città si è trasformata e in molti casi, l’urbanistica sportiva è servita ad ampliare, ricostruire o trasformare gli spazi sportivi. Questi luoghi costituiscono gli elementi centrali della storia sportiva bolognese.
Evoluzione del patrimonio sportivo costituendosi come una strategia futura per la città
L’evoluzione dell’urbanistica bolognese nel corso del XX secolo mostra il consolidamento di strategie urbane volte all’espansione della città in osservanza dei limiti morfologici dell’antica struttura medievale. La costruzione dei luoghi sportivi in aree periferiche ha comportato un uso intensivo di suolo che ad oggi risultano soluzioni obsolete per la programmazione dello sport municipale. In questo senso, le strutture sportive esistenti non sono più un luogo di uso intensivo temporaneo che diventa un’incognita territoriale in termini di funzioni urbane. Al contrario, sono spazi di città che tendono a diventare parte della definizione di programmi di cambiamento in considerazione degli obiettivi di cittadinanza attiva. Come dimostrano chiaramente i casi e le esperienze recenti di Barcellona, Londra, Parigi, Milano.
Metodologia
L’adozione di una metodologia interdisciplinare è alla base del progetto SCC, la cui finalità è quella di interrogare le implicazioni sociali, culturali e politiche del patrimonio sportivo della città di Bologna, per la costruzione (e il recupero) di un racconto identitario sportivo che contribuisce all’immagine e attrattività̀ della città. Luoghi, eventi e attori dello sport a Bologna verranno studiati nelle loro conseguenze storico, sociali e pedagogiche tramite fonti di varia natura (fonti storiche, analisi documentaria di media mainstream, colloqui a testimoni significativi). L’obiettivo finale è analizzare in modo integrato e complementare i diversi piani del patrimonio sportivo della città tra passato (memoria), presente (storytelling), futuro (pianificazione).
Da qui l’importanza di realizzare una raccolta sistematica di informazioni (localizzazione di luoghi e pratiche sportive bolognesi) e rappresentazioni simboliche ad esse connesse, attraverso l’adozione di mixed methods [Wisdom & Creswell, 2013] e metodologie creative [Giorgi et al. 2021], capaci di generare discorsi e processi sociali con implicazioni identitarie e politiche. La ricerca proposta da SCC sul patrimonio sportivo in relazione ai luoghi simbolici, intende infatti indagare in modo integrato e complementare tre diversi piani del patrimonio sportivo della città: 1) il passato (memoria), 2) il presente (storytelling); 3) il futuro (pianificazione).
Risultati attesi
Il progetto SCC mira a definire l'impatto dello sport sullo sport sulla vita sociale della città, intercettando il processo storico politico, il cambiamento sociale e culturale, la costruzione della memoria collettiva di una comunità attraverso le relazioni che il fenomeno sportivo ha inscritto nei principali luoghi simbolici di Bologna nell’arco temporale sopra indicato.
L’intento è ricostruire un quadro complessivo di pratiche, tempi, luoghi, eventi, persone che hanno fatto la storia sportiva di Bologna, evidenziando il rapporto tra primati storici di alcune pratiche sportive, luoghi di riferimento passati e attuali, contribuendo a plasmare il territorio urbano e l’immagine della città. In tal senso SCC intende costruire un’ipotesi di modello interpretativo basato su case study, volto al coinvolgimento per lo sviluppo e la valorizzazione generale del patrimonio culturale, storico e creativo del Paese, potendo identificare in questo percorso una possibile nuova vision progettuale per i decisori politici co-partecipata con la cittadinanza, e contribuendo a orientare le politiche sportive locali verso percorsi di educazione, narrazione della memoria sportiva e costruzione di una cultura sportiva legata a una generale aspirazione al benessere.
Nello specifico il modello cui si aspira dalla realizzazione di SCC è la costruzione di un ambito formativo per entrare in contatto soprattutto con le giovani generazioni, potendo identificare tramite il “racconto sportivo” rappresentazioni e simbologie del passato, immaginari presenti, visioni future della cultura sportiva nella costruzione del vissuto e dell'immagine della città. Partire dai luoghi simbolici dello sport cittadino con le relative implicazioni storico mediali, pedagogiche, sociali, permetterà di evidenziare la capacità creativa, formativa e relazionale della pratica sportiva, degli spazi urbani coinvolti e delle culture che in essi si sviluppano.
In quest’ottica i risultati della ricerca saranno condivisi con la comunità scientifica nazionale e internazionale, con le istituzioni locali e gli altri soggetti interessati, tramite seminari e workshop, con particolare attenzione al sistema educativo per sviluppare approcci innovativi di didattica sul patrimonio culturale sportivo della città. L’intento è la sistematizzazione delle rappresentazioni dell’offerta sportiva cittadina, e il coinvolgimento e partecipazione dei molteplici city user (non solo sportivi) nella vita della comunità̀.
Per la diffusione dei risultati inoltre si prevede la costruzione di una piattaforma digitale e open- access, aperta all’innovazione e alla partecipazione dei cittadini, contenente i molteplici materiali raccolti (fonti analizzate, video, immagini, indicatori visuali, interviste, audio, podcast etc..) organizzata in un’ottica di digital humanities e creative methods, finalizzati cioè̀ alla creazione di una cultura della conoscenza condivisa, partecipativa e riflessiva.
Limiti
Tuttavia, per quanto riguarda le pubblicazioni scientifiche e i libri sul tema specifico, sono state trovate poche fonti che analizzano in modo preciso e specifico lo sviluppo dei luoghi dello sport bolognese. Il modello di ricerca è stato realizzato sulla base delle informazioni ottenute, che mi hanno permesso di osservare come la produzione accademica si sia concentrata sul tema nel corso del tempo.
Insieme, si evidenzia come le informazioni reperite siano sufficienti a spiegare la mia ricerca.
D'altra parte, va sottolineata la mancanza di precedenti studi specifici sul tema della memoria dei luoghi ello sport bolognesi.
Questa prima catalogazione delle tipologie e della storia dei luoghi dello sport sarà l'unico punto di partenza per l'ampliamento dello studio, considerando le evoluzioni dei luoghi e l'importanza dello sport nel contesto di event city.
In quanto tale, la ricerca si è concentrata sull'impatto, il patrimonio e la memoria di ciascun luogo sportivo storico. Pertanto, la ricerca può essere un punto di partenza per future ricerche sui luoghi storici dell’Emilia-Romagna.
L'approccio dell'analisi della ricerca permetterà di spiegare concretamente i luoghi dello sport presenti ad oggi.
Insieme, si è tenuto conto degli effetti longitudinali e trasversali indotti dal tempo della ricerca e dall'evoluzione dell'argomento. Inoltre, è possibile che gli intervistati abbiano potuto modificare nel tempo le loro opinioni e considerazioni sui passati sportivi e la loro percezione della città.
Ad esempio, la consapevolezza dei temi della sostenibilità e dell’eredità nel tempo è cambiata e continua a cambiare in relazione ai nuovi modelli di gestione e organizzazione degli eventi sportivi. Oggi, la consapevolezza delle Nazioni Unite su questo tema e la riflessione del Comune di Bologna possono aver indotto alcuni cambiamenti intangibili nel pensiero di ciascun intervistato, anche nella produzione accademica su questo argomento.
Infine, vorrei sottolineare che il coinvolgimento del Dott. della Sala nello studio è dovuto alla sua passione, alla sua esperienza passata ed alla sua specializzazione sulle questioni relative allo sport.
Pertanto, le ipotesi e le domande di ricerca sono sviluppate su una base concreta di elementi precedentemente analizzati.
Gli eventi sportivi negli ultimi 20 anni hanno generato un'attenzione sostanziale sugli impatti generati direttamente dall'evento sportivo, ma la produzione accademica non si è concentrata sulla questione dell'impatto a lungo termine. Gli impatti possono essere difficili da misurare, ma l'importanza degli investimenti strutturali e della promozione da parte del Comune di Bologna implica l'attenzione all'impatto a lungo termine sulla città.