La triade sportiva

La squadra bolognese di ginnastica Virtus a Marsiglia, 1903. Fondo Brighetti, Collezioni Fondazione CaRisBo.

La Società Educazione Fisica Virtus

(1871)

La Società Educazione Fisica (SEF) Virtus è considerata la quinta società polisportiva più antica d’Italia. Fondata nel 1871, può considerarsi come il punto di riferimento della nascita, della promozione e della pratica sportiva bolognese. 

Nell’articolo 1 dello statuto vengono identificatigli scopi della società di educazione fisica:

1. l’educazione fisica ed elevazione morale della gioventù, senza alcun indirizzo di carattere politico e religioso;

2. La diffusione di tutte quelle attività sportive che la Società stessa intendesse svolgere, in seguito a deliberazione adottata dall’assemblea generale dei Soci

3. L’organizzazione di gare e la partecipazione alle stesse e l’attuazione di ogni altra iniziativa atta a contribuire allo sviluppo dello sport dilettantistico

 

Pertanto, la SEF Virtus nasce come esigenza di sviluppo dell’educazione fisica all’interno della comunità bolognese. La nascita della Virtus viene attribuita a molte persone tra cui figurava il medico Emilio Baumann. 

La SEF Virtus nacque come società di ginnastica – con il nome di Società Sezionale di Ginnastica in Bologna – il 17 gennaio 1871 presso le scuole tecniche San Domenico per iniziativa di un gruppo di illustri soci, tra cui Piero Campagnoli Oscar Marini, Alfonso Notari, Cesare Augusto Puviani (che ne fu anche il primo Presidente), Francesco Rusconi, Riccardo Venturi ed il medico e ginnasiarca Emilio Baumann. 

Il primo simbolo scelto che viene considerato lo stemma della società polisportiva, accanto alla Vu nera, vennero rappresentate le quattro effe disposte a croce romana. Le quattro F si rifacevano alle quattro virtù che il buon ginnasta doveva possedere secondo le teorie di Friedrich Ludwig Jahn.

 

-       Forte

-       Franco

-       Fermo

-       Fiero

 

Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, si distinguono la Stella d’Oro del CONI per meriti sportivi nel 1967, il conferimento di Ente Morale da parte del Presidente della Repubblica Giovanni Leone nel 1974 ed il Collare d’Oro al merito sportivo concesso dal Presidente Oscar Luigi Scalfaro nel 1998. 

Negli anni successivi la costituzione della SEF Virtus, nome adottato nel 1895, si moltiplicarono le sezioni sportive: da quelle più antiche, come la scherma, l’atletica, il ciclismo, la lotta e il nuoto, a quelle più praticate come, tennis e pallacanestro, che ancora oggi sono il fiore all’occhiello della società. 

 

Bibliografia

  • Bologna città del basket, Modena, Panini - Roma, Editoriale l'Espresso, 2007, p. 3
  • Beatrice Borghi, Rolando Dondarini, Bologna. Storia, volti e patrimoni di una comunità millenaria, Argelato, Minerva, 2011, p. 171
  • Gianfranco Civolani, Giancarlo Marinelli. Rambo, in: Gianfranco Civolani, Alberto Bortolotti, I cavalieri della V nera. I 125 anni della SEF Virtus attraverso i suoi campioni, Bologna, Nuova Tempi Stretti, 1996, pp. 56-58
  • Comune di Bologna. Assessorato allo Sport, 40. anniversario del Palazzo dello Sport, 1956-1996, a cura di G. Archetti e altri, Bologna, Meeting & Sport, 1996, pp. 7-8
  • I giorni di Bologna Kaputt, a cura di Luca Goldoni, Aldo Ferrari, Gianni Leoni, Bologna, Edizioni Giornalisti associati, 1980, p. 135
  • Tullio Lauro, Virtus. Cinquant'anni di basket, Milano, Forte, 1984, pp. 9-10
  • Il mito della V nera, a cura di Achille Baratti, Renato Lemmi Gigli, Bologna, Poligrafici L. Parma, 1972, p. 296, 302, 305
  • Il mito della V nera 2, 1971-1994, a cura di Anonimo bolognese, Bologna, Renografica, stampa 1994, p. 13
  • Giuseppe Quercioli, Storia degli olimpionici e degli olimpici bolognesi. Londra 1908 - Barcellona 1992, a cura di Dante Forni, Aldo Jani, Bologna, Masetti, 1993, pp. 89-91
  • Renato Villalta, Il basket a Bologna, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova editoriale AIEP, vol. 5., Bologna contemporanea. Gli anni della democrazia, 1990, pp. 401-420
  • Tullio Lauro, Virtus. Cinquant'anni di basket, Milano, Forte, 1984, pp. 9-14

 

Fortitudo società sportiva. Don Raffaele Mariotti e alcuni dei suoi ragazzi, foto inizio XX° sec. Collezioni Fondazione CaRisBo, Fondo Brighetti.

Società Ginnastica Fortitudo

(1901)

La Società Ginnastica Fortitudo è una polisportiva nata nel 1901 a Bologna. Le sue principali sezioni sono: 

-       Calcio

-       Ginnastica

-       Rugby

-       Basket

-       Baseball

-       Tennis tavolo

La Fortitudo fu fondata dal sacerdote don Raffaele Mariotti come mezzo di educazione e non come ragione meramente ricreativa. Mariotti era un sacerdote salesiano, cappellano della chiesa di Santa Maria Maddalena. La prima struttura per lo sport fu creata in Via Zamboni e dopo alcuni trasferimenti, attraverso l’acquisto dello stabile in via Mascarella grazie al contributo della contessa Antonietta Malvasia, verrà istituita la sede della Fortitudo. In zona Saragozza-Sant’Isaia, don Ignazio dell’Eva creò un ricreatorio ed infine fu individuata la sede definitiva del campo da calcio tutt’ora esistente: il Salus. 

Il 3 ottobre del 1901, grazie all’Opera dei ricreatori e da subito supportata alla reale Federazioni Ginnastica d’Italia, venne costituita la Società Ginnastica Fortitudo. Nel 1902 venne acquistato il ricreatorio di Via San Felice e divenne sede della Direzione generale dell’Opera dei ricreatori. 

 

Bibliografia

  • 1901-2011 Società Ginnastica Educativa Sempre Avanti!, a cura di Franco Vannini e Gilberto Veronesi, Bologna, Camera Chiara, 2011, p. 63
  • Bologna nelle sue cartoline, a cura di Antonio Brighetti, Franco Monteverde, Cuneo, L'arciere, 1986, v. 1.: Storia e cronaca locale, p. 37 (ill.)
  • Cento anni di Fortitudo, 1901-2001, Bologna, Fortitudo, 2001, pp. 30-33, 70-78
  • Il Club Atletico Bologna. 65 anni di cronaca e gloria sportiva, testi e ricerca storica a cura di Claudio Evangelisti, s.l., s.e., 2013, p. 6
  • Il mito della V nera, a cura di Achille Baratti, Renato Lemmi Gigli, Bologna, Poligrafici L. Parma, 1972, p. 143
  • Antonio Scotta, Giacomo Della Chiesa arcivescovo di Bologna, 1908-1914. L'ottimo noviziato episcopale di papa Benedetto XV, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2002, p. 327

 

SfilataBIS_maggio1947_Archivio storico SempreAvanti

Sempre Avanti

(1901)

Il 12 maggio del 1901, in occasione della festa della Società Operaia di Mutuo Soccorso, tenutasi presso il cortile della società da ballo Boheme, in via Barbaziana 8 (attuale via Cesare Battisti, 24). La società venne costituita per opera della Sezione Ginnastica della Società Operaia Maschile di Bologna, la sua opera risulta fondamentale per aprire la pratica sportiva a tutti. Seppur considerata come la seconda società polisportiva nata a Bologna, la Sempre Avanti! Risulta essere la prima di matrice esplicitamente operaia. La sua fondazione parte da un processo di alfabetizzazione motoria e formazione culturale delle classi operaie e quindi popolari. Di pari passo con la creazione della Sezione Ginnastica, la Società Operaia fondo anche un Università popolare ed il Ricreatorio destinato a figli e familiari dei soci. Educazione fisica, ginnastica, passeggiate ricreative e orientiring lungo il territorio bolognese, rappresentano le principali attività della polisportiva. Tuttavia, gli atleti si distinguevano per la loro divisa che si ispirava ai colori della città di Bologna: maglia bianca, calzoncini blu scuro e rossa. Nel 1906 la sezione sportiva maturerà e si distaccherà per obiettivi e principi dalla Società Operaia, senza venir meno allo scopo sociale e civile dei propri associati. Nel medesimo anno venne aperta anche la pratica femminile. Nel 1915, la copertina della rivista “Sport Illustrato”, editata dalla Gazzetta dello Sport, fu dedicata a Oreste Passuti, atleta della Sempre Avanti e primatista italiano del lancio del giavellotto dal 1913 al 1914. Durante il fascismo la Sempre Avanti subì differenti attentati da parte del partito fascista, per leggere la storia completa si consiglia di visitare il sito della polisportiva[1]. Dopo la riqualificazione degli spazi di via Andrea Costa per la ristrutturazione dello stadio per i Mondiali del 90, vennero inaugurate due nuove palestre: quella del Dopolavoro Ferroviario e quella del Pilastro, intitolata a Fantoni, dove quest’ultima rispondeva anche al bisogno di offrire un catalizzatore tangibile all’interno di un contesto socio-ambientale difficile. 

 

Bibliografia

  • 1901-2011 Società Ginnastica Educativa Sempre Avanti!, a cura di Franco Vannini e Gilberto Veronesi, Bologna, Camera Chiara, 2011, pp. 54-55, 60, 63, 65, 69
  • 1901-1981: Società Ginnastica Educativa, Sempre Avanti, Bologna, Edizioni Arci, 1981, pp. 4-8
  • Il Club Atletico Bologna. 65 anni di cronaca e gloria sportiva, testi e ricerca storica a cura di Claudio Evangelisti, s.l., s.e., 2013, p. 6
  • Bruno Di Monte, Era Uisp da cent'anni. Prima dell'Associazione delle sport per tutti in Emilia Romagna dall'Ottocento alla sua fondazione, Bologna, Edizioni di Area Uisp, 2002, p. 93 sgg.
  • Il mito della V nera, a cura di Achille Baratti, Renato Lemmi Gigli, Bologna, Poligrafici L. Parma, 1972, p. 136
  • Giuseppe Quercioli, Storia degli olimpionici e degli olimpici bolognesi. Londra 1908-Barcellona 1992, Bologna, Masetti, 1993, pp. 9-11 (A. Tunesi)
  • Giuseppe Quercioli, Storia del pugilato bolognese. Dagli albori ai nostri giorni, Lugo, Walberti, stampa 1994, p. 28 sgg.
  • Filippo Raffaelli, I segreti di Bologna, Bologna, Poligrafici, 1992, p. 96
  • Le strade di Bologna. Una guida alfabetica alla storia, ai segreti, all'arte, al folclore (ecc.), a cura di Fabio e Filippo Raffaelli e Athos Vianelli, Roma, Newton periodici, 1988-1989, vol. 2., pp. 445-447