Alberto Tettamanti:

"Mi sono attenuto al criterio della massima fedeltà alla lettera del testo, perché il rigore filologico è d’obbligo nella traduzione di un testo filosofico e, a maggior ragione, di un testo come l’Etica di Spinoza. Ho usato la massima cura nella traduzione dei termini tecnici, che devono essere tradotti letteralmente e in maniera univoca, perché Spinoza li intende in un’unica accezione. Molti altri termini, invece, sono intesi da Spinoza in un significato diverso da quello che solitamente si attribuisce ad essi. Egli, infatti, intende spiegare non «il significato delle parole», ma «la natura delle cose», e a questo scopo usa dei termini il cui significato non coincide sempre con quello che si è abituati ad associare ad essi. Di conseguenza, ciò che si deve evitare, nella traduzione, è la trasposizione letterale del termine latino nel corrispondente termine italiano. Ad esempio, il termine desiderium non si deve tradurre con «desiderio», ma con «rimpianto», perché questo è il significato che Spinoza attribuisce ad esso".

Alberto Tettamanti si è laureato nel 1980, all’Università di Torino, con Luigi Pareyson, con una tesi su Adam Müller e la teoria della conoscenza della Frühromantik. Ha proseguito gli studi in Germania come borsista della Robert E. Schmidt-Stiftung nelle Università di Freiburg i. Br. e di Heidelberg. Nel 1987 ha conseguito, all’Università di Torino, il dottorato di ricerca con una tesi sulla filosofia politica del Romanticismo tedesco. In seguito è stato docente di storia e filosofia nei licei classici e scientifici di Modena e di Bologna. Ha pubblicato una serie di articoli in riviste specialistiche e in volumi miscellanei, nonché alcune antologie di classici della filosofia, per fini didattici, in formato e-book. Per Armando Editore ha curato l’edizione, con traduzione e commento, della Fondazione della metafisica dei costumi (2020) e della Critica della ragion pura. Un’antologia (2021) di Kant, della Monadologia di Leibniz (2021) e dell’Etica di Spinoza (2022). È in corso di stampa, presso Armando Editore, una sua edizione antologica dei Pensieri di Pascal.

Diego Donna:

"L’Ethica è un’opera senza nome per volontà del suo autore che decise di non consegnarla alle stampe, sottraendosi così all’«odio dei teologi» e scelse di scrivere non per la gloria degli uomini ma per l’eternità della mente. Una filosofia senza soggetto, forma stessa dell’infinito e professione di vita filosofica, adeguata all’ordine delle cause o alla potenza assoluta del reale. La presente traduzione dell’Ethica tiene conto del confronto delle più recenti lezioni testuali in vista di una scelta che unisca la pregnanza filosofica dei termini originali e la loro intelligibilità per il lettore odierno. Per aiutare il lettore nella ricerca e nella comprensione dei singoli temi, si è scelto di accompagnare la traduzione delle cinque parti dell’Ethica con una sintesi dei principali nuclei teorici trattati in ciascuna di esse. L’apparato di note contiene a sua volta informazioni essenziali circa le scelte traduttive effettuate e le fonti filosofiche, storiche e letterarie con cui si confronta il progetto spinoziano."

Diego Donna è Ricercatore a tempo determinato tipo b) (senior) presso il Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna. Si occupa di storia della filosofia moderna e contemporanea. Fra le sue pubblicazioni: Contre Spinoza. Critique, système et métamorphoses au siècle des Lumières, Genève, Georg, 2021; Dispersione Ordine Distanza. L’Illuminismo di Foucault Luhmann Blumenberg, Macerata, Quodlibet, 2020; Libertas Philosophandi. Freedom of Expression Conscience and Thought in Modern Philosophy, Modena, Mucchi, 2020; Norma, segno, autorità. Filosofia teologia politica in Spinoza, Bologna, BUP, 2019; Le catene di ragioni e l’ordine della natura. Teorie della conoscenza in Descartes e Spinoza, Milano, Mimesis, 2015.