Botteghe Spinoza 38 è la compagnia teatrale diretta da Manuela Filomena Ottaviani del centro Sive Natura ICSS. Una compagnia di filosofi per Bologna e oltre...
La compagnia teatrale BOTTEGHE SPINOZA 38 nasce dal progetto Dida-Teatro “Verso una nuova didattica nelle scienze umane: per un contributo pratico-teorico delle arti teatrali” finanziato nell'ambito del bando per PROGETTI INNOVATIVI NELL’AMBITO DEGLI ACCORDI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE (Strutture 2022) - Alma Mater Dipartimento Filo.
Il progetto prevedeva l'ibridazione di metodologie diverse per il potenziamento dell'apprendimento in ambito universitario.
Ecco un estratto del progetto presentato: " La riflessione innescata dalle considerazioni successive all’emergenza pandemica (covid19) in merito allo svolgimento della didattica esclusivamente a distanza ha permesso che venissero indagate e analizzate alcune pratiche tradizionali del “fare lezione”; la lezione frontale, ancora largamente in uso, soprattutto nelle università europee, mette in mostra le sue debolezze e le sue limitazioni. La stessa logistica delle aule universitarie mostra alcuni presupposti teorici che gli studi di pedagogia, soprattutto riferita alla prima infanzia, hanno da tempo messo in evidenza: la necessità di ambienti “strutturati” per creare un clima collaborativo e produttivo della conoscenza e non unicamente atti a favorire un semplice trasferimento di conoscenze. Tutto questo è quasi del tutto assente negli ambienti universitari dedicati alla didattica. Le aule con i tavoli ben fissati nel pavimento, la pedana frontale su cui è poggiata la cattedra, la distanza che separa l’area destinata ai discenti e quella dedicata al docente sono solo alcune delle caratteristiche dell’aula universitaria che mostrano come la lezione frontale e unidirezionale sia largamente proposta nei corsi universitari. D’altro canto è da sottolineare come la progettazione di ambienti che permettano ai discenti di sentirsi protagonisti del proprio sapere vada di pari passo con la proposta di metodi didattici che riducano la supremazia dell’insegnante e lo trasformi da detentore unico della conoscenza a facilitatore nel processo di apprendimento di ogni discente. In questi metodi didattici l’aspetto della produzione collaborativa e quello della attiva partecipazione del discente alla propria formazione sono presupposti inalienabili. Inoltre l’attenzione all’aspetto collettivo tra pari va a illuminare un’altra caratteristica di questo cambiamento di paradigma didattico: la crescente importanza che viene attribuita alla componente corporea del discente stesso.
La valorizzazione della comunicazione cinestetica si inserisce in questo quadro e l’uso delle arti, in particolare modo quella teatrale, ne costituisce una realizzazione pratica di successo. Del resto anche recenti studi in campo neurobiologico mostrano la stretta correlazione tra una buona gestione del proprio corpo e una buona capacità di apprendimento. Se tutto questo è già considerato pratica sperimentata e usata in larga parte per le scuole elementari, via via che si passa dalla scuola secondaria all’ambiente universitario si nota una carenza di sensibilità e consapevolezza a questi mutamenti pedagogici. Soprattutto nell’Europa continentale con il predominio della lezione frontale su altri tipi di modalità di fare didattica questo fatto è evidente. In campo teatrale la riflessione pedagogica a partire da Stanislavskij è diventata punto focale nelle proposte dei cosiddetti “laboratori teatrali” che seguono la grande rivoluzione grotowskiana e più in generale del cosiddetto fenomeno del Terzo Teatro. A differenza del teatro tradizionale e del teatro d’avanguardia, il Terzo Teatro trasforma l’esigenza estetica in progetto etico rivitalizzando il senso primo di estetica come indagine e analisi delle sensazioni e quindi proponendo quella che viene definita come “pedagogia teatrale”. Ed è proprio questa eticità a poter costituire un punto di contatto con la pedagogia generale e con la conseguente analisi e critiche delle pratiche didattiche in uso. Questa riflessione pedagogica ha il suo punto forte nella rivalutazione del ruolo del corpo dell’attore nel processo creativo. Obiettivo del presente progetto è quello di incrociare la pedagogia teatrale che soggiace alle diverse forme di fare teatro e le pratiche didattiche in ambiente universitario per proporre una riflessione critica e una sperimentazione di nuove pratiche didattiche che siano partecipative e che coinvolgano il corpo e la mente del discente per un maggior successo del processo di apprendimento".
Il progetto si è avvalso della collaborazione della Fondazione Barba-Varley e di incontri e masterclass con il regista Eugenio Barba e l'attrice Julia Varley.
il trailer del nostro progetto
Per l' a.a.2024-2025 la compagnia diventa l'espressione teatrale-artistica del centro studi internazionale Sive Natura ICSS e continua la sua riflessione per l'utilizzo del teatro e della componente cinestetica nei processi di apprendimento. Il progetto per il prossimo anno prevede la presentazione (nel maggio 2025) di uno spettacolo liberamente tratto da "UND PIPPA TANTZ", testo di Gerard Hauptmann (nobel per la letteratura 1912).
Il testo è interessante e si colloca nella produzione di Hauptmann tra il realismo e il simbolico.
Tra i quattro personaggi maschili che gravitano attorno a Pippa (bambina fatta di vetro) c'è il direttore della vetreria che simboleggia la ragione, Michael Lebrecht Hellriegel, detto Michel, che sta per la fantasia della romantica gioventù tedesca, l'antico saggio Wann che rappresenta lo spirito superiore e il rosso Huhn che rappresenta il furore erotico ed estatico.
Secondo una lettura fatta da Victor Tausk, psicanalista allievo di Freud e frequentatore dei testi di Spinoza, nella figura del saggio Wann il drammaturgo Hauptmann avrebbe tratteggiato Spinoza stesso (Victor Tausk: "Paraphrase as Commentary and Critique on Gerhart Hauptmann's "And Pippa Dances"" Paul Neumarkt, American Imago, Vol. 30, No. 4, VICTOR TAUSK ISSUE (WINTER 1973), pp. 340-359 (20 pages)Published By: The Johns Hopkins University Press).
Attualmente la compagnia è composta da: Simone Pasquale D'Onofrio, Giada Costantini, Fabio Carnevali, Matteo Camerini, Paula Zefi, Giacomo Abeijón Chiozza, Lorenzo D'Errico, Lucrezia Saletti, Marialuce Iacono, Luca De Zordo, Giada Modonesi. Direzione artistica di Manuela Filomena Ottaviani.
Ne hanno fatto parte per l'a.a. 2023-2024: Patrizio Agostini, Francesca Giaccio.