componenti: Francesco Belmonte e Matteo Camerini
Data: 05 GIUGNO 2023 dalle 15:00 alle 17:00
Luogo: aula Mondolfo, via Zamboni 38, Bologna, Italia - Evento in presenza e online
Tipo: ontologia-teologia
Nulla res, nisi a causa externa, potest destrui.
Il seguente lavoro prende le mosse da E p.4 «nessuna cosa può essere distrutta se non da una causa esterna». Cosa significa distruzione all’interno della filosofia di Spinoza? Qual è il suo regime di comprensione? Per rispondere a tali domande cominceremo con l’analizzare cosa Spinoza intenda con definizione. Ogni definizione nella filosofia di Spinoza è necessariamente affermativa. Essa può affermare l’essenza della cosa, oppure insieme l’essenza e l’esistenza. Si cercherà, allora, di leggere la distruzione sia da un punto di vista fisico come modificazione dei rapporti movimento-quiete, sia da un punto di vista epistemico come conoscenza immaginativa, come negazione. Niente si distrugge, nel senso forte di finire nel nulla; la causa della distruzione è l’affermazione di un’essenza diversa, di una diversa presenza. A questo punto, si metterà in relazione l’esistenza della cosa singolare e la sua possibilità di distruzione con la sua conoscenza sub specie aeternitatis. Tale conoscenza, infatti, esclude la considerazione di una cosa in relazione al tempo e al luogo. È dunque impossibile che in essa sia incluso l’esser-distrutto, ovvero l’esser-causato nella maniera specifica della distruzione. Infine, individueremo in questo punto la tensione che attraversa la filosofia spinoziana in relazione alla definizione all’esistenza dei modi e alla conoscenza della loro essenza oggettiva. Anche tra i commentatori, le ipotesi di lettura sono varie e confliggenti: tra gli altri, Ferdinand Alquié e Charles Ramond pensano un’essenza istantanea mentre Gilles Deleuze e François Zourabichvili un’essenza compresa entro un minimo e un massimo. Quali sono le radici che portano a interpretazioni tanto contrarie? A partire dal concetto di distruzione giungeremo, dunque, al problema, ancora aperto, della considerazione delle essenze nella filosofia di Spinoza.