Materialismo, filosofia e politica a partire da André Tosel (1941-2017) - Intervista a Marco Vanzulli e David Maruzzella

A cura di Matteo Camerini, Davide Liggi ed Elia Pupil

Per i Segnalibri Filosofici e per il centro internazionale di studi spinozisti Sive Natura, discutiamo in queste pagine della questione del materialismo e del rapporto tra filosofia e politica a partire dai lavori del filosofo francese André Tosel (1941-2017). Marxista e spinozista, Tosel ha pubblicato lavori fondamentali su Spinoza, Vico, Kant, la storia del materialismo, Gramsci e la filosofia italiana in generale. Ha prestato una grande attenzione a coniugare sempre la filosofia con alcune delle tematiche più urgenti del nostro tempo, come la laicità, la cittadinanza, l’immigrazione, la democrazia e la barbarie che ancora caratterizza la nostra epoca.

Abbiamo incontrato Marco Vanzulli, ricercatore all’Università degli Studi Milano-Bicocca, autore di svariati contributi su Vico, Machiavelli, Marx ed Engels e curatore presso l’editore Punto Rosso della traduzione italiana delle opere di Tosel e David Maruzzella, dottorando in Filosofia presso la DePaul University, autore di contributi su Althusser, Derrida, lo Spinoza di Matheron e la tradizione materialista nonché traduttore in inglese del volume di Tosel Spinoza ou le crepuscule de la servitude.

 

Segnalibri Filosofici / Sive Natura – Come avviene il primo incontro tra Tosel e Spinoza?

 

Marco Vanzulli – A più riprese Tosel ha spiegato perché per lui Spinoza sia stato fondamentale. Tosel è cattolico da ragazzo: prima si avvicina e poi diventa membro, attraverso due cappellani della scuola (due figure un po’ eterodosse, che guidavano i giovani in una sorta di cattolicesimo militante), della “Jeunesse étudiante chrétienne”, allora collegata all’Azione Cattolica. Da questa esperienza, Tosel afferma di aver imparato l’azione collettiva responsabile e la speranza di un mondo comune migliore.

Ora, abbiamo un giovane fortemente vicino all’impegno civile che fa tutta una serie di letture, tra cui Kierkegaard e Pascal (che diventa il suo autore): la loro visione tragica del cristianesimo è destinata a crollare proprio quando Tosel incontra Spinoza. Fra l’altro, lo incontra per la prima volta con un classico, che era tale già allora, ovvero Spinoza et ses contemporaines di Léon Brunschvicg (1894), [da considerarsi] la sua prima vera introduzione a Spinoza. Tale incontro significa l’allontanamento «senza traumi» dal cristianesimo tout court, la rottura con la religione, il passaggio a una concezione dell’impegno civile e della conoscenza laica, e più tardi marxista e comunista. 

 

Trovi il resto dell'intervista nel pdf, liberamente scaricabile, a fondo pagina.