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Intervento di Maria Luisa Albano. 27.04.2020 Sezione Educazione. Docente Roberta Bonetti
L’intervento si focalizza sul ruolo della letteratura in chiave interculturale, così come attuato nel progetto didattico “Le giornate dell’Intercultura”. La letteratura diviene strumento per il rafforzamento della conoscenza delle proprie radici culturali in una analisi comparativa con le letterature altre e, soprattutto, strumento di costruzione del tratto comune ‘inter’, tra la propria identità e la diversità.
L’approccio metodologico della comparazione letteraria permette di evidenziare, attraverso il topos condiviso del microcosmo (la Dublino di Joyce ed il vicolo cairota di Mahfuz) la differenza sostanziale delle categorie concettuali alla base della cultura occidentale e di quella arabo-islamica. Il pensiero occidentale è, infatti, impostato ad una certa laicità ed è frutto del paradigma individualista mentre nel mondo arabo islamico vige il binomio del din wa dawlah , ossia della polarità, e quindi della assoluta coesistenza, della dimensione religiosa e di quella civile, sulla base di un paradigma comunitario.
Il tratto comune, inter, tra le due narrazioni è invece dato dalla universalità di valori e sentimenti che le due narrazioni condividono, secondo il concetto goethiano della weltliterature, o letteratura mondiale. L’universalità della scrittura di Joyce e Mahfuz, indagata, appunto, attraverso il paradigma comunitario del microcosmo dubliniano e cairota, si sviluppa, nel nostro lavoro, esaminando le vicende dei personaggi emblemi dei due grandi scrittori: Hamida, che vuole fuggire ed è condannata per la sua fuga dal vicolo del Mortaio, ed il suo doppio, Evelyn, che viene condannata, al contrario, proprio perché non abbandona Dublino.
L’esperienza fatta dai ragazzi in questo lavoro di ricerca su base interculturale ha permesso loro di percepire la diversità in modo diretto, esperenziale, attraverso la vicenda di due donne che vivono in contesti diversi ma sono accomunate dalla stessa angoscia, quella di vivere in un ambiente chiuso e soffocante. Il risultato sorprendente è quello che capovolge gli stereotipi dell’immaginario collettivo perché è la donna araba, Hamida, che riesce a fuggire, in qualche modo a ribellarsi, ed è per questo condannata dal suo Autore, mentre Evelyn, la donna occidentale, ha più paura e cede alla paralisi, e Joyce ferocemente la confina per sempre in una cupa e solitaria Dublino.
Maria Luisa Albano è fondatrice dell’Associazione Culturale Mediterranea Civitas, ideatrice del progetto “Le Giornate dell’Intercultura” e docente dell’IIS Perito Levi – Eboli Sez. Liceo Classico ed è stata ospite del Laboratorio delle professioni (2019-2020) con un intervento dal titolo: "L’approccio Interculturale in una ottica di integrazione costituzionale. Racconto di una pratica interculturale in una rete di scuole nella provincia Sud di Salerno" .