Il volume intende riflettere sulla memoria d’Europa, nel tentativo di comprendere i nessi tra le efferatezze terribili prodotte nel nostro continente e la nascita del processo di integrazione europea. Ogni autore ha tentato di analizzare in profondità un tema, talvolta legato al proprio Paese d’origine: la Francia di Vichy e di De Gaulle, la Grecia dei colonnelli, l’Italia fascista, il Portogallo di Salazar, la Romania e la Polonia comuniste.
Presentazione del volume
Possiamo trovare traccia, nella costruzione europea, di una risposta forte a un passato che ha prodotto efferatezze terribili nel nostro continente e poi in tutto il mondo? È per rispondere a questa domanda e per comprendere i nessi tra la tragica memoria delle due guerre mondiali, della Shoah e delle dittature e la nascita del processo di integrazione europea che un gruppo di studiosi ha riflettuto intorno alla memoria d’Europa. Ciascuno di essi ha tentato di analizzare in profondità un tema, talvolta legato al proprio Paese d’origine: la Francia di Vichy e di De Gaulle, la Grecia dei colonnelli, l’Italia fascista, il Portogallo di Salazar, la Romania e la Polonia comuniste. Non tanto per spiegare il fenomeno in sé, quanto per collegarlo alla storia e agli sviluppi della formazione della Comunità europea e al suo complesso processo di integrazione.
Gli elementi che emergono vanno così a ricomporre parti essenziali della memoria del nostro continente.
Il volume non presenta, quindi, testi di ricerca, ma analisi e riflessioni il cui intento, anche di natura didattica, è di oltrepassare i confini nazionali per tessere una storia comune, avvalendosi in Appendice di documenti che “parlano” direttamente al lettore, conducendolo per mano nella profondità delle argomentazioni, aiutandolo a storicizzare e a rendere più esplicito ciò che è avvenuto, e che non sempre è passato.