Il confine orientale dell'Unione europea rappresenta la principale sfida per la sicurezza, ma anche l'occasione per rilanciare un'azione esterna europea. Sonia Lucarelli, Mara Morini e Vincenzo Genovese hanno riflettuto sull'attuale crisi al confine russo-ucraino e sul ruolo dell'Unione Europea.
Data: 03 FEBBRAIO 2022 dalle 18:00 alle 19:00
Luogo: Evento online
Tipo: L'Europa sul sofà
Nel corso della seconda puntata dell’Europa sul Sofà, andata in onda sui nostri canali lo scorso 3 Febbraio, Sonia Lucarelli (Università di Bologna), Vincenzo Genovese (Linkiesta Europea) e Mara Morini (Università di Genova) hanno discusso della crisi ucraina e delle sue conseguenze all’interno della stabilità politica ed economica europea. L’Europa sul Sofà è un ciclo di conferenze organizzato del Punto Europa di Forlì, su tematiche di attualità legate all’Unione Europea.
Sanzioni Ue contro la Russia, ci sono alternative?
Nel 2014 l'UE ha imposto gradualmente misure restrittive nei confronti della Russia, adottate in risposta all'annessione illegale della Crimea e alla deliberata destabilizzazione dell'Ucraina. In queste ore l’UE sta pensando di intensificare ulteriormente le sanzioni, ma la Professoressa Morini ha ricordato come sia necessaria l’unanimità degli Stati Membri per adottare le decisioni di politica estera. La Russia si prepara intanto a contromisure che possono acuire ulteriormente i prezzi del gas in Europa. Sonia Lucarelli ha poi messo in luce il pressing dell’Alto Rappresentante UE Josep Borrell in merito all’approvazione a Marzo 2022 del Strategic Compass, l’ambizioso progetto di integrazione delle politiche di difesa dei vari Stati europei.
Le sfide energetiche ed ambientali dell’Europa
L’Europa cerca alternative energetiche in altri paesi come Algeria, Norvegia e Azerbaigian, che tuttavia potrebbero non soddisfare la domanda interna. L’alternativa del gas liquefatto (GNL) proveniente dagli Stati Uniti non è ancora realizzabile secondo Lucarelli, dato che l’Europa non dispone ancora di infrastrutture capaci di gestire i processi di stoccaggio, trasformazione e distribuzione del GNL. Infine, il carbone e il nucleare dividono gli stati membri: il primo è altamente inquinante, ma ci sono paesi come la Polonia che dipendono ancora da questo combustibile. Il nucleare, invece, per quanto la Commissione sembra più incline a riconoscerla come “energia green”, divide politicamente. Il giornalista de Linkiesta europea ha posto l’accento sulla divisione tra la Francia, che continua a farne un largo uso, e gli altri paesi europei, come la Germania che sta smantellando progressivamente i suoi impianti nucleari.
Ucraina dentro la Nato?
Secondo Morini, difficilmente l’Ucraina diventerà membro della Nato, prima di tutto perché manca la volontà politica nel farlo. Infatti, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj non ha mai dichiarato di voler far parte dell’alleanza politica. Inoltre, un altro punto messo in luce dalla professoressa, è il fatto che un ulteriore ostacolo può provenire dall’articolo 10 del Trattato Nord Atlantico: ogni nuova adesione deve essere approvata all’unanimità degli stati membri, che in questo momento di divergenza politica difficilmente potrà realizzarsi in tempi brevi.
A cura di Riccardo Naidi, EU Junior Expert.