Ritorna l'Europa sul Sofà! Nella quarta puntata parleremo dell’Agenda Donne, Pace e Sicurezza delle Nazioni Unite.
Data: 31 MARZO 2022 dalle 18:00 alle 19:00
Luogo: Evento online
Tipo: L'Europa sul sofà
Ritorna l’Europa sul Sofà! In questa parleremo dell’Agenda Donne, Pace e Sicurezza delle Nazioni Unite. Basata sulla Risoluzione n.1325 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, adottata all’unanimità il 31 ottobre 2000. L’Agenda è il punto di partenza nell’applicazione dell’approccio di Genere nel settore Pace e Sicurezza ed elemento fondamentale nello sviluppo dei Diritti Umani delle donne. Ci guidano nell’approfondimento della questione:
● Clara della Valle, Assegnista di ricerca e docente a contratto, UNIBO
● Mikhail Silvestro Sustersic, Socio, Agency for Peacebuilding (AP), Bologna
● Elisa Piras, Assegnista di ricerca, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa
Si è tenuta giovedì 31 marzo la quarta puntata dell’Europa sul sofà, il ciclo di incontri su tematiche legate all’UE promosso dal Punto Europa.
Hanno partecipato alla discussione Clara della Valle, assegnista di ricerca e docente a contratto dell’Università di Bologna, Mikhail Silvestro Sustersic, socio di Agency for Peacebuilding, ed Elisa Piras, assegnista di ricerca presso la Scuola Superiore Sant’Anna.
In questo primo appuntamento del ciclo dedicato al tema “Genere, Pace e Sicurezza”, gli ospiti hanno analizzato l’Agenda Donne, Pace e Sicurezza (DPS), il quadro normativo che origina dalla risoluzione 1325 approvata all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite il 31 ottobre 2000.
Cos’è l’Agenda Donne, Pace e Sicurezza
L’Agenda DPS, ha spiegato Chiara della Valle, è la prima risoluzione a menzionare esplicitamente l’impatto della guerra sulle donne ed il contributo delle donne alla risoluzione dei conflitti, nell’ottica di una pace di lungo periodo. È un programma ambizioso per rivoluzionare a tutti i livelli il settore della sicurezza e si fonda su 5 pilastri: partecipazione, prevenzione, protezione, soccorso e recupero. Gli strumenti di attuazione dell’Agenda sono chiamati Piani d’Azione: 98 sono stati implementati a livello regionale, nazionale (l’Italia è al suo quarto Piano d’Azione), mentre 11 a livello regionale (tra cui quello dell’UE)
Le maggiori criticità dell’Agenda Donne, Pace e Sicurezza
Nonostante negli ultimi 20 anni il dibattito relativo all’Agenda DPS sia andato crescendo, c’è ampio consenso sul fatto che rimane ancora molto da fare, come ha sottolineato Elisa Piras. Esistono innanzitutto delle criticità a livello concettuale, tra cui l’ancoraggio al paradigma securitario, con un focus sui pilastri della prevenzione e della protezione: l’enfasi è stata posta sulla donna come vittima piuttosto che sulla donna come agente di cambiamento. Un altro problema è la credenza che il c.d. Nord globale sia la casa materiale e istituzionale dell’Agenda DPS, con la conseguenza che i Paesi del c.d. Sud globale sono stati marginalizzati nel dibattito e nell’implementazione dell’Agenda.
Tra gli ostacoli empirici, invece, si registra il gap tra mediatori uomini e mediatrici donne ai tavoli di pace e la mancanza del budget nei Piani d’Azione nazionale, un elemento che impedisce il raggiungimento degli obiettivi. Inoltre, l’Agenda DPS è legata al termine “donna” e non al termine “genere”, lasciando così da parte le prospettive ed i bisogni dei soggetti LGBTQ+. La crisi pandemica del 2020 ha aggravato queste criticità, con una marginalizzazione delle questioni di genere nelle agende nazionali, considerato il momento di emergenza.
Le potenzialità dell’Agenda Donne, Pace e Sicurezza
L’Agenda rimane comunque un punto di partenza importante, che ha l’obiettivo di avanzare un cambiamento della mentalità nell’intero settore della sicurezza. Elisa Piras ha indicato due strategie per trasformare concretamente tale settore, rendendolo più inclusivo. La prima è il gender balancing, con attenzione non solo al numero di donne presenti nelle istituzioni, ma anche alla loro reale possibilità di arrivare in posizioni di comando. La seconda riguarda invece la diffusione dei principi della parità di genere e dell’uguaglianza in tutto il settore della sicurezza, una pratica conosciuta come gender mainstreaming.
Come ha sottolineato Mikhail Silvestro Susteric, la potenzialità dell’Agenda potrà essere del tutto dispiegata quando sarà ancora più inclusiva, comprendendo una riflessione sull’intersezionalità e sviluppando sinergie con altri quadri normativi, come l’Agenda Giovani, Pace e Sicurezza.
L’Agenda va considerata come un’opportunità per attuare una trasformazione del paradigma di sicurezza, per cercare di includere sempre di più all’interno delle pratiche di sicurezza diverse visioni, voci di diversi generi, ma anche prospettive da più parti del mondo.
Per saperne di più, guarda la puntata del 31 marzo, disponibile su You Tube.
Beatrice Costa, EU Junior Expert
Ritorna l’Europa sul Sofà! In questa puntata parleremo dell’Agenda Donne, Pace e Sicurezza delle Nazioni Unite. Basata sulla Risoluzione n.1325 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, è stata adottata all’unanimità il 31 ottobre 2000. L’Agenda è il punto di partenza nell’applicazione dell’approccio di Genere nel settore Pace e Sicurezza ed elemento fondamentale nello sviluppo dei Diritti Umani delle donne.