Con il corrispondente da Bruxelles David Carretta e il Professore Michele Marchi (Unibo), è stata approfondita la natura e le prospettive della Presidenza francese del Consiglio dell’Unione europea.
Data: 27 GENNAIO 2022 dalle 18:00 alle 19:00
Luogo: Evento online
Tipo: L'Europa sul sofà
È iniziata giovedì 27 gennaio la terza stagione dell’Europa sul Sofà, il ciclo di incontri del Punto Europa su tematiche legate all’Unione Europea. In questa prima puntata, David Carretta, corrispondente a Bruxelles per Radio Radicale, e Michele Marchi, Professore Unibo esperto di storia e politica francese, hanno animato il dibattito sulla Presidenza francese dell’UE. Infatti, a partire dal primo gennaio e fino al 30 giugno 2022, la Francia occuperà il ruolo di Presidente di turno del Consiglio dell’UE, organo composto da un rappresentante del governo di ogni paese membro, che si riunisce in diverse formazioni a seconda del tema che è chiamato a discutere. Il Paese che lo presiede ne gestisce l’agenda ed ha quindi un discreto peso nel processo decisionale.
Gli obiettivi della presidenza francese
Il programma semestrale della presidenza francese si pone tre obiettivi principali: l’istituzione di salari minimi in tutta l’Unione, la regolamentazione delle piattaforme digitali e la transizione ambientale.
Carretta ha fatto notare come i negoziati per il salario minimo europeo e quelli per il Digital Service Act (DSA) e Digital Markets Act (DMA) siano piuttosto avanzati e sembrino promettere un successo. È stato invece reputato più difficile l’accordo entro la fine del semestre sul Green Deal, l’ambizioso pacchetto legislativo su clima e ambiente.
I temi dominanti nel discorso del presidente Macron al Parlamento europeo
Gli obiettivi del governo francese sono stati ripresi anche durante il discorso che Macron ha tenuto al Parlamento Europeo il 26 gennaio scorso.
Uno dei nodi, come ha specificato Marchi, è stato quello delle riforme dell’architettura istituzionale dell’Unione. Macron ha citato la necessità di rivedere i trattati, anche in vista di un eventuale allargamento ai Balcani, indicando inoltre la volontà di inserire nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE il diritto all’aborto e la tutela ambientale. Se Marchi considera tali obiettivi difficilmente realizzabili nell’arco di un semestre, Carretta si è detto fiducioso su un possibile rilancio del processo di integrazione, grazie all’attuale costellazione di leader europei.
Secondo tema di cruciale importanza è stato il primato delle regole europee sul diritto nazionale: “Lo stato di diritto è il nostro tesoro”, ha detto Macron, e i due esperti hanno concordato nel sostenere che si tratti di una questione esistenziale per l’Unione, che necessita di trovare un modo per rispondere alle pressioni di Polonia e Ungheria su questo fronte.
Politica estera, sicurezza, difesa
Si è parlato, infine, di politica estera, sicurezza e difesa comune. Come ha evidenziato Marchi, la Francia ha storicamente giocato un ruolo determinante in questo ambito, a partire dalla proposta poi fallita per una Comunità Europea di Difesa, ma oggi è dubbio che possa farsi portatrice della creazione di un esercito realmente europeo.
La sfida che cattura l’attenzione in questi giorni, ha sottolineato Carretta, è la tensione con la Russia al confine ucraino: una questione spinosa, se si tiene conto che Putin non considera l’UE come un valido interlocutore, relegandola ai margini.
La corsa alle presidenziali
Fil rouge dell’intera puntata è stato il tema delle elezioni presidenziali francesi. La Francia eserciterà la presidenza in una congiuntura particolare: il prossimo aprile, si terranno le elezioni presidenziali. Macron cercherà di utilizzare la presidenza dell’UE per rafforzare la propria campagna in vista di una sua rielezione? Se non verrà rieletto, ci sarà ragione di temere una deriva sovranista? Quale sarebbe l’impatto sul processo di integrazione, in caso di elezione di candidati come Le Pen o Zemmour?
A cura di Beatrice Costa
EU Junior Expert