La seconda missione archeologica a cura dell’Università di Bologna si è svolta tra maggio e giugno 2019. È stata ampliata l’area di indagine della necropoli raggiungendo il totale complessivo di 110 sepolture, di cui si segnalano nuove tipologie (in nuda terra e in sudario) e il rinvenimento di numeroso materiale numismatico. Si è proceduto all’individuazione del limite settentrionale della necropoli, tramite l’apertura di saggi ricognitivi.
Nel settore a valle, sono stati individuati setti murari realizzati con materiale litico eterogeneo e senza il ricorso a malta legante. Esse definiscono il perimetro di un edificio ripartito internamente le cui dimensioni totali non sono ancora note.
Nell’area appena a sud della necropoli è stato rinvenuto un ambiente ipogeo di notevoli dimensioni, dotato di un’articolazione interna, la cui indagine sarà portata avanti nel corso della prossima missione. È stato impostato il GIS di scavo.
Hanno partecipato alla missione archeologica: Silvia Donadei, Veronica Casali, Antonino Vazzana Ilaria Bandinelli, Maria Carmela Oliva, Ilaria Sommariva, Andrea Cenerelli, Guido Romano, Francesca Catellani, Giuliana Maria Pia Vona, Giulia Torrini, Francois Gelmetti, Valentina Costa.
Nel corso del 2019, l'Università di Bologna ha condotto una seconda missione archeologica (8-19 ottobre) nel corso della quale, oltre al proseguimento delle attività intraprese nel mese di maggio, sono state condotte indagini di superficie di tipo non invasivo. Tale sperimentazione è stata resa possibile grazie alla cooperazione con ingegneri, geofisici e archeologi che collaborano con la ditta Maurel & Prom, impegnata sul territorio della Sicilia orientale in analisi di rilevamento geofisico finalizzate all’individuazione di giacimenti di idrocarburi. Tale sinergia, patrocinata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Ragusa, è stata favorita dall’Università di Catania e ora formalizzata con una convenzione specifica che lega l’Università di Bologna e la Maurel & Prom. Le attività condotte hanno portato all'applicazione di due tipologie di indagini: stimolazione del terreno con sorgente sismica (piastra battente) e geofoni verticali posizionati lungo una linea retta (che ha interessato in particolar modo il settore a valle); rilevamento con drone dotato di termocamera.
Hanno partecipato alla missione archeologica: Silvia Donadei, Veronica Casali, Antonino Vazzana Ilaria Bandinelli, Maria Carmela Oliva, Francesca Catellani, Giuliana Maria Pia Vona, Giulia Torrini, Valentina Costa.