Terzo Percorso. Il Salone delle Carte Geografiche

Terza attività

Tante finestre sul passato del Delta. Il Salone delle Carte Geografiche del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara

Il Salone delle Carte Geografiche del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara è stato realizzato nel 1935 contestualmente al restauro di Palazzo Costabili per farne il Museo dedicato alla città etrusca di Spina. L’apparato iconografico del salone, incentrato sul tema delle Carte Geografiche, fu voluto da Salvatore Aurigemma, allora Soprintendente e grande scavatore di Spina, da un lato per illustrare il Delta e il suo paesaggio dal mondo antico a quello della sua epoca; dall’altro per rispondere a precisi obiettivi retorici di matrice fascista.

Le carte, tratte da atlanti e cartografia storica editi tra il Cinquecento e i primi decenni del Novecento, furono selezionate per illustrare la storia di questo complesso territorio dal periodo etrusco fino alle bonifiche che portarono alla scoperta della città etrusca.  Il salone abbraccia così lo spettatore in un racconto grafico che descrive i mutamenti del complesso territorio deltizio nell’arco di molti millenni e come l’uomo lo abbia governato, fino a farlo diventare un paesaggio completamente artificiale. 

I docenti coinvolgeranno i partecipanti in una riflessione tra passato e presente, che consenta di cogliere le diverse scelte culturali che le civiltà che si sono susseguite in questi luoghi hanno applicato per abitare e sfruttare un paesaggio difficile e mutevole.

 

A chi è rivolta:

L’attività è pensata principalmente per docenti e studenti delle scuole superiori, ma può essere declinata per la scuola secondaria di primo grado. Lo spazio del salone è ampio e consente ampia liberta di movimento e interazione tra i partecipanti. Una versione digitale del salone potrà consentire di estrapolare materiale utile allo svolgimento dell’iniziativa e anche per la realizzazione di materiale didattico e divulgativo.

 

Docenti:

Prof. Enrico Giorgi

Prof. Franco Cazzola

Il salone delle carte geografiche. Tante finestre sul passato del Delta