Quinto Percorso. Lo Spazio Adriatico

Quinta attività

Lo spazio adriatico, all’incrocio tra le culture latina, germanica e slava

Nova et acurata totius Europae tabula di W.J. Blaeu (1562)

 

 Il percorso 

 La riflessione parte da alcune mappe presenti nella collezione cartografica del Museo di Palazzo Poggi, nello specifico  prenderemo in considerazione la carta geografica Nova et acurata totius Europae tabula di W.J. Blaeu, Amsterdam 1562 (incisione Bologna, 1677-80) 

 Attraverso questa mappa, l’obiettivo è mostrare la persistenza e il potere della toponomastica nel veicolare una precisa dimensione culturale e nel determinare la geografia e l’appartenenza delle terre rappresentate. Diversamente dal pensiero comune, in moti casi la toponomastica latina/italiana era all’epoca quella utilizzata anche laddove non vi fosse una presenza consistente di italofoni. 

In seguito, con i movimenti nazionali della seconda metà del XIX secolo, la toponomastica – come l’onomastica tutta – diviene sempre più una manifestazione della prevalenza di questa o quella Nazione, nonché delle rivendicazioni su base nazionale verso quei territori di confine che per secoli avevano rappresentato punti di contatto fra diverse culture e lingue, ormai in contrasto con l’idea – propria dello stato-nazione – di confini lineari fra regioni omogenee al loro interno. Lo spazio adriatico è un esempio significativo di questo processo.

 

A chi è rivolto:

Visti i temi affrontati, il percorso è pensato per studenti delle scuole superiori. Lo spazio ristretto del museo è adatto alla visita di una singola classe di studenti e studentesse.

 

Matteo Proto: professore associato di Geografia

Mattia Vitelli Casella: RTD-A Storia Romana