Donata Luiselli, Università di Bologna (Italia)
L'insegnamento si propone di fornire le conoscenze di base sulla storia e le modalità del popolamento umano, con particolare riguardo al bacino del Mediterraneo, sulle caratteristiche antropologiche delle popolazioni attuali, sulle relazioni bioculturali e adattative che le stesse hanno istituito con i loro ambienti di vita, nonché sulle dinamiche biologiche e demografiche attraverso le quali si è sviluppata la loro storia microevolutiva. L'interazione dell’uomo con il mare è una storia lunga, iniziata sin dai tempi più antichi della nostra storia evolutiva e proseguita fino ad oggi con migrazioni ed attività lungo le coste per sfruttare le più accessibili risorse marine. Il mare Mediterraneo rappresenta da millenni, per le popolazioni che vi si affacciano, una fondamentale risorsa per l’approvvigionamento di cibo, attraverso lo sfruttamento delle risorse marine, e racconta una lunga storia di attività di pesca, di sistemi di navigazione, di lavorazione e conservazione di particolari prodotti ittici. L'insegnamento vuole illustrare come comunità di pescatori tradizionali, con tradizione di attività di pesca da generazioni, possano costituire casi studio peculiari al fine di analizzare, secondo un approccio bio-culturale integrato, le complesse relazioni fra uomo e ambiente costiero. Nonostante si conosca l’effetto benefico della dieta a base di prodotti ittici per il loro apporto di ω-3, esistono numerosi contaminanti nell'ambiente marino che destano preoccupazione sia dal punto di vista ambientale che da quello della salute pubblica. L'insegnamento illustra in specifico come polimorfismi in geni implicati nella sintesi degli acidi grassi a catena lunga (PUFA), in relazione con i diversi tipi di dieta, e in geni coinvolti nei pathway metabolici di detossificazione del mercurio (es SEPP1, GSTM1, GCLC), possano costituire fattori di suscettibilità a determinate patologie (fenomeni di mismatch evolutivo).