Villaggio dell'età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).
Solarolo via Ordiere
Ricognizioni di superficie, carotaggi, scavo stratigrafico, analisi archeobotaniche e micromorfologiche, attività didattiche per le scuole, attività di archeologia sperimentale e di archeologia sperimentale dimostrativa per il pubblico.
Insediamento databile fra la fine del BM1 e la fine del BR2 (1650-1150 a.C.).
L'abitato, articolato in diversi nuclei insediativi su una superficie di circa sette ettari, si erge sulla sommità di un antico dosso fluviale del fiume Santerno, il c.d. Paleodosso di Bagnara. Si inserisce nel quadro del territorio compreso fra il fiume Sillaro e Senio, nei pressi del fiume Santerno. Quest'ultimo, con il suo andamento meandriforme, delimitava il villaggio a sud e a ovest ed ha svolto un ruolo cruciale per lo sviluppo dello stesso.
Fra i diversi nuclei insediativi, quello centrale (noto come Settore 1) si colloca nella porzione meridionale dell'abitato e rappresenta, senza dubbio, l'area meglio conservata dell'intero sito. Essa, infatti, è stata intaccata parzialmente da un sistema di aratura poco profondo ed invasivo, permettendo l'individuazione delle più antiche fasi di occupazione dell'abitato. Un recente ampliamento nel settore ha, invece, consentito anche l'individuazione delle fasi più avanzate di sfruttamento e vita dello stesso. Grazie a carotaggi effettuati in quest'area è stato possibile riconoscere la presenza di un fossato a nord, con una "fascia di rispetto" collocata fra l'abitato ed il fiume. Il lasso cronologico di vita e sfruttamento del villaggio di Solarolo si definisce per il passaggio da strutture abitative rettangolari poste su impalcato aereo, a successive strutture, sempre a pianta rettangolare, ma con pavimento posto direttamente a terra.
Le indagini hanno portato alla luce un elevato quantitativo di frammenti ceramici, ascrivibili alle facies terramaricola e Grotta Nuova nonché a una peculiare commistione fra le due, a testimonianza di una manifattura ceramica locale.