Gli incontri sono organizzati nell’ambito dei corsi di Letterature Anglo-Americane del primo semestre a.a. 2023-24 e intendono integrare il percorso formativo di base attraverso interventi tenuti da studiosi e professionisti di alto profilo al fine di approfondire tematiche oggi cruciali e al centro del dibattito contemporaneo nordamericano (Stati Uniti e Canada) e non solo. Il ciclo prevede due incontri, organizzati a Bologna il 19 ottobre e il 6 novembre 2023, promossi dal progetto di ricerca WeTell – Storytelling and Civic Awareness del LILEC – Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne, in collaborazione con l’associazione culturale ARCHI - Applying Research Cultural Heritage & Innovation.
Partendo da un’indagine sull’uso (o, meglio, il riciclo) del linguaggio letterario tradizionalmente attribuito al genere fantascientifico, chiedendosi se questo aiuti veramente a comprendere i nuovi ambienti complessi o se, invece, induca un inquinamento cognitivo, inibendo così la nostra capacità di osservazione, gli incontri propongono una riflessione pedagogico-letteraria sugli ambienti educativi multimediali complessi. Riciclare è certamente un'azione utile per l'ambiente, ma riciclare il linguaggio letterario non è necessariamente utile per vedere i limiti e le potenzialità di una situazione, soprattutto quando i livelli ontologici vengono confusi attraverso una semantica condivisa. In particolare, gli incontri invitano a riflettere, in modo creativo e ludico, sull'evoluzione (anche semantica e educativa) dell’innovazione tecnologica.
Tutti gli incontri sono coordinati da Elena Lamberti, Mattia Arioli, Chiara Patrizi (Letterature Anglo-Americane, Dipartimento di Lingue Letterature e Culture Moderne, Università di Bologna)
Gli incontri sono in lingua italiana e sono aperti a student*, docenti e al pubblico (entrata libera fino a esaurimento dei posti)
In collaborazione con: “WeTell – Storytelling & Civic Awareness” (https://site.unibo.it/wetell/en), Associazione Culturale ARCHI (http://www.archi.bo.it/)
Presentazione
L’incontro approfondisce aspetti tecnologici, semantici e educativi dell’intelligenza artificiale alla luce del dibattito ora in corso sul pensiero critico e sul ruolo delle humanities nello sviluppo dell’Industria 5.0. Secondo le nuove normative europee, l’Industria 5.0 integra l’innovazione tecnologica con la riscoperta di saperi umanistici che riportano al centro il ‘fattore umano’ in seno al divenire degli ecosistemi complessi. È una novità importante che prelude alla creazione di nuovi ambienti educativi professionalizzanti che possono aprire nuove opportunità agli studenti di area umanistica. Al tempo stesso, il seminario porterà a riflettere sul rapporto tra mente artificiale e conoscenza individuale, per riflettere sul potenziale e sui limiti dell’interazione tra discenti e nuove tecnologie.
Viene presentata la versione italiana del gioco educativo da tavolo Media Galaxy, ispirato agli studi sulla comunicazione della scuola di Toronto e sviluppato nell’ambito dell’Ecologia dei Media. Profondamente radicata nel sapere umanistico – e in particolare in quello letterario – l’Ecologia dei Media concepisce lo ‘storytelling’ come strumento agente ed attivo per cogliere il divenire degli ecosistemi complessi. Il gioco da tavolo Media Galaxy è pensato per introdurre, attraverso elementi ludico-didattici, maggiore consapevolezza nei discenti di come l’innovazione tecnologica agisca sull’individuo e sulla comunità, spesso in modo subliminale. Il gioco si sviluppa attraverso tecniche di storytelling performativo che portano i “giocatori” (discenti) a confrontarsi, attraverso una riflessione semantico-linguistica sulle “parole” (concepite come ‘contenitori sensoriali e cognitivi’), con percorsi identitari individuali e collettivi. Media Galaxy è adottato in percorsi formativi nordamericani ed è ora nella fase di presentazione europea (una prima versione è uscita in lingua spagnola ed è disponibile quella in lingua italiana).
Curato da Simone Di Biasio, il volume L’educazione nell’età elettronica (Edizioni ETS 2023) propone, per la prima volta ai lettori italiani, la riflessione sui nuovi ambienti educativi del letterato e studioso della comunicazione Marshall McLuhan, maturata a metà del Novecento a partire dalla necessità di costruire nuovi alfabeti educativi capaci di sondare i media come ambienti. Il pensiero mcluhaniano viene qui recuperato a dimostrazione di come, in un tempo in cui le intelligenze artificiali sfidano prassi educative consolidate, l’idea di una pedagogia della scoperta sia una strada ancora percorribile.