ultime volontà, oggetti
Impaurito dalla peste che devastava Bologna, il barbiere Guido il primo luglio 1348 si recò presso l’Ufficio dei Memoriali per registrare il suo testamento. Oltre a dare disposizioni sulla sua sepoltura e a stabilire donazioni a enti religiosi per la salvezza della sua anima, Guido lasciò a famigliari, amici e soci oggetti molto particolari. A Matteo di Bencivenne, un contadino di sua conoscenza intesta ad esempio diversi strumenti: le forbici, i panni da rasoio (panelli rasuri) che usava nel suo mestiere e metà di una mola affilatrice, comprata in società con un altro suo collega. Matteo voleva forse avviare una sua attività di barbiere? Certamente Guido li riteneva oggetti di un certo valore, e questa attenzione ci offre una piccola finestra sulla cultura materiale del periodo.