I bolognesi che fecero l'impresa

ultime volontà

Miniatura del XIII sec. che raffigura l’assedio di Gerusalemme, in Guillaume de Tyr, Historia, BNF ms. FR 352, fol. 62

Sulle crociate sono state scritte cronache, storie e racconti epici di cavalieri e re che partivano per esotiche missioni e conquiste. Ma a partire furono in molti e da ogni città.

Nel 1265, ad esempio, tre bolognesi Filippo, Giovanni e Giacomo sono in partenza per Mantova, per raggiungere un gruppo di crociati chiamati all’impresa da Urbano IV.

Come immaginare la scena di una partenza per la crociata? I nostri crociati bolognesi non sembrano essere in vena di festeggiamenti: li troviamo infatti tutti dal notaio, per la registrazione del proprio testamento. In caso di decesso durante la spedizione vogliono essere certi di aver lasciato la dote alla figlia in età da matrimonio, l’eredità al figlio o alla figlia che la moglie ancora ha in grembo, corredi e capi di abbigliamento alla moglie e una porzione di eredità ai figli ormai già indipendenti.

D’altronde, chi non farebbe testamento, immaginando di ritrovarsi in una situazione come quella raffigurata qui a sinistra?