Figli ingrati

donne in azione; ultime volontà

Beata Vergine del Soccorso, 1450-1460 ca., Chiesa di Santo Spirito, Firenze.

Il 2 maggio 1343, Ricia, residente nella parrocchia di San Lorenzo di Porta Stiera – nella zona delle attuali via Lame e via San Felice – detta il suo testamento.

Ricia vanta un patrimonio di tutto rispetto, i cui principali beneficiari sono alcuni enti religiosi locali e i suoi parenti più stretti. Tuttavia, non a tutti i figli Ricia riserva lo stesso trattamento: a uno, Alberto, la madre lascia solo 5 lire di bolognini e aggiunge, per mano del notaio, che Alberto non deve lamentarsi e deve accontentarsi,  perché l’ha sempre trattata male, offendendola verbalmente e ingiuriando sia lei, sia la famiglia.

Più fortunati, o forse più meritevoli, furono gli altri figli di Ricia, che, mantenuto l’affetto della madre, ereditarono case e lasciti in denaro decisamente più sostanziosi.