donne in azione, ultime volontà
Il 26 aprile del 1300 gli ufficiali del Memoriali registrano il testamento di Dolce, una donna originaria di Firenze che ormai da tempo vive a Bologna. Nel documento viene identificata come hospitatrix pauperum, colei che ospita i poveri, dando loro assistenza: la sua doveva essere un’attività a tempo pieno e socialmente riconosciuta, visto che il notaio la identifica semplicemente con questo appellativo. E infatti nel suo testamento Dolce stabilisce che i suoi beni devono essere destinati ai poveri e dedicati all’ospitalità dei bisognosi anche dopo la sua morte. Nemmeno i suoi eredi legittimi potranno rivendere le case di sua proprietà. La testatrice stabilisce molto chiaramente le condizioni: se le sorelle si trasferiranno a Bologna, potranno andare a vivere nella sua casa sita nella parrocchia di San Tommaso del Mercato (nella zona dell’attuale via Marsala), a patto che questa rimanga a uso dei poveri che vi sono ospitati. Se le sorelle dovessero dar loro fastidio, dovranno abbandonare la casa.