La storia della Festa

La Festa della Storia ha preso le mosse da una serie di iniziative precedenti, tra cui quella del Passamano per San Lucaancora insieme per quel portico ispirata alla lunga catena umana che permise nel 1677 di trasportare sul Colle della Guardia i materiali necessari alla costruzione del grande portico e della basilica di San Luca.

Con questo titolo tra l’autunno 2002 e il 31 maggio 2003 si sono avviate e condotte a Bologna e nel territorio numerose attività volte a studiare, valorizzare e tutelare il grande monumento. Ottenuto il patrocinio delle maggiori autorità cittadine e del paese e il conferimento da parte del Presidente della Repubblica di uno speciale "premio di rappresentanza", tali attività hanno coinvolto per mesi Università e scuole in collaborazione con enti, associazioni, istituzioni pubbliche e private e si sono poi concluse con la rievocazione del "passamano" lungo il portico di San Luca a cui hanno partecipato migliaia di scolari di ogni ordine e grado, rappresentanti di istituzioni e associazioni e privati cittadini, che nel riproporre quel gesto collettivo hanno inteso richiamare l'ascendenza e l'appartenenza comuni di una grande opera sorta grazie alla cooperazione e alla solidarietà dell'intera comunità.

L’anno successivo è stato attuato il progetto "Le radici per volare. Eredi e protagonisti della Storia". L'attenzione di insegnanti, scolari e studiosi coinvolti si è allargata dal lungo portico all'intero patrimonio storico-artistico della città e del territorio per favorire un apprendimento della Storia coinvolgente, duraturo ed efficace e l'assunzione di una "cittadinanza attiva", responsabile e consapevole.

È su queste basi che nell’ottobre del 2004 si è organizzata la Festa della Storia: per una settimana Bologna è stata teatro di una serie di eventi culturali allestiti col concorso e il sostegno di numerosi enti pubblici e privati e con la partecipazione degli studenti di ogni ordine e grado.

L’obiettivo comune è trovare nella Storia conoscenze utili a vivere il presente e a progettare il futuro in armonia e nel rispetto delle diverse identità e dell’immenso patrimonio ereditato e attraverso l’attivazione concorde delle componenti del tessuto culturale, sociale, economico della città e del territorio.