Sezione I: Scritti e Discorsi Vol. IV. L’ultima fase. Tomo I. Al ministero degli Esteri e all’opposizione nel partito (giugno 1968 – giugno 1973)

Davanti alla Porta di Brandeburgo in visita ufficiale nella Repubblica federale tedesca  Berlino, 30 giugno 1966  Centro documentazione Archivio Flamigni, Fondo Aldo Moro, Fotografie

Il lavoro per il primo tomo del quarto volume degli Scritti e Discorsi relativo al periodo giugno 1968 – giugno 1973, curato da Guido Formigoni e Agostino Giovagnoli, è stato svolto dal dottor Enrico Palumbo, a partire dal 9 aprile 2018 e fino al 9 aprile 2019, grazie ad un assegno di ricerca annuale bandito in cofinanziamento con l’Edizione Nazionale dalla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM.

Dopo un approfondimento della letteratura e l’estensione di un indice bibliografico di circa 200 testi, la ricerca si è concentrata in una prima fase nella ricerca sul Fondo Moro presente all’Archivio Centrale dello Stato (ACS) e nello spoglio sistematico de «Il Popolo» per verificare l’esistenza di eventuali articoli o discorsi di Moro non riportati nelle principali raccolte. Una seconda fase è stata dedicata alla trascrizione dei testi. Per ciascuno di essi il dottor Palumbo sta anche scrivendo una bozza di introduzione e le note. Il testo definitivo dell’una e delle altre sarà pronto alla conclusione di questa fase, per uniformare lo stile e per evitare ripetizioni nelle note. Per l’imprevista mole di lavoro, la conclusione della redazione dell’intero corpus subirà un lieve ritardo rispetto alla fine di aprile che era stata prevista.

Un aspetto innovativo del lavoro di edizione intrapreso è che la presentazione strutturata dei testi relativi alla lunga e densa fase alla Farnesina, e poi alla Commissione Affari Esteri, finora distribuiti in raccolte meno complete, permette di ricostruire l’idea di una visione complessiva di politica estera estremamente articolata e meditata, con una prospettiva di lungo periodo e un certo bilanciamento tra ambiziose (se non utopistiche) finalità e pragmatico gradualismo. Oltre al ribadito atlantismo, nel quadro della distensione e dell’articolazione dei rapporti internazionali, i discorsi di Moro di questi anni evidenziano una elaborata progettualità per l’Europa del futuro, non solo rispetto alle questioni più urgenti del momento, come l’ingresso della Gran Bretagna e la ripresa dopo la stagione gollista, ma anche alla costruzione di un ruolo più attivo della comunità europea nel quadro internazionale. Allo stesso tempo, mentre veniva sviluppato in modo organico il discorso già avviato negli anni precedenti sul ruolo specifico dell’Italia nel Mediterraneo, sembrerebbe enfatizzata anche la sua sensibilità, non scontata, nei confronti dell’Africa e del Terzo Mondo, e sottolineati i riferimenti ai problemi della pace, della povertà, perfino dell’ambiente.

Inoltre, la presenza, all’interno della raccolta, di interventi sulle altre questioni coeve rilevanti ci permette di inquadrare in una visione organica il complesso del pensiero e dell’attività di Moro: l’attenzione per i movimenti sociali nella stagione della contestazione e per i cambiamenti nel mondo cattolico postconciliare e l’intuizione della necessità di un’evoluzione del quadro politico nazionale in relazione a quella dei rapporti bipolari, oltre ai citati aspetti della politica estera, rappresentano la capacità di farsi sollecitare dalla realtà e il tentativo di ricercare una via per offrire una risposta e, in ultima analisi, per governare i cambiamenti.

Anche se queste riflessioni non rappresentano una rottura rispetto alle acquisizioni della storiografia, soprattutto quella più recente, la ripresa di questi temi, attraverso una raccolta che propone le parole stesse dello statista pugliese, può contribuire a rivedere alcuni pregiudizi che ancora vengono reiterati sulla figura di Moro, soprattutto al di fuori dal mondo della ricerca: si tratta, soprattutto, della vulgata sulla sua prudenza, presa spesso per indecisionismo e vaghezza – nettamente in contrasto con alcuni discorsi ricchi di prese di posizioni tutt’altro che opache e dotati di uno sguardo di lungo periodo.

Allo stato attuale mancano i seguenti passaggi: completamento della trascrizione dei testi (indicativamente la prima settimana di aprile), revisione delle introduzioni e delle note finora stese (tra la fine di aprile e l’inizio di maggio), verifica conclusiva presso l’ACS. Si procederà quindi alla redazione della Nota storico-critica. Il volume dovrebbe essere pronto per settembre 2019.