Il lavoro per il primo volume delle Opere Giuridiche relativo alle prime monografie penalistiche pubblicate tra il 1939 e il 1942 e curato da Luciano Eusebi, è svolto dalla dottoressa Caterina Iagnemma, a partire dal 1° ottobre 2018 e fino al 1° ottobre 2019, grazie a un assegno di ricerca annuale bandito in cofinanziamento con l’Edizione Nazionale dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Durante la fase inziale del lavoro, è stato analizzato il contenuto di entrambe le monografie: in tal modo, sono state individuate le principali tematiche approfondite dall’autore. Con riguardo al volume La capacità giuridica, gli aspetti di teoria generale del reato ivi trattati che risultano di maggiore interesse sono quelli relativi all’elemento soggettivo, all’esigibilità, all’imputabilità e alla capacità d’agire. Quanto, invece, a La subiettivazione della norma penale, è dedicata particolare attenzione alle «situazioni giuridiche soggettive» (p. 14) che vengono in rilievo al momento dell’inflizione della sanzione penale. Per mettere in luce gli aspetti della rilevanza dell’apporto dato da Moro allo sviluppo della scienza penalistica, il lavoro di ricerca si è indirizzato anche alle recensioni che seguirono la pubblicazione dei volumi. Si pensi, ad esempio, alle parole utilizzate dal Carnelutti nel recensire la monografia sulla capacità giuridica: «argomento e scrittore interessanti: il M. intende l’esigenza che l’elaborazione dei dati giuridici penali si serva e serva alla teoria generale e mostra, nel conformarsi a questa esigenza, della riflessione e della acutezza» (F. Carnelutti, Recensione a La capacità giuridica, di A. Moro, in «Rivista trimestrale di diritto procedura civile», 1940, p. 62). L’approfondimento del dibattito scientifico sviluppatosi negli anni della pubblicazione dei lavori giuridici in esame è stato dunque già svolto.
Si è provveduto, inoltre, a verificare se i concetti richiamati nelle prime due monografie siano stati ripresi anche in altre opere dell’autore, al fine di riscontrare eventuali modifiche. Il confronto, in particolare, è stato svolto con le successive due opere penalistiche (L’antigiuridicità penalee Unità e pluralità di reati), con le lezioni di filosofia tenute negli anni accademici 1942-1943 e 1944-1945, con le lezioni di diritto e procedura penale tenute alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Roma. Avendo reperito presso l’Archivio Flamigni la dispensa (inedita) del corso di Filosofia del diritto tenuto da Moro presso l’Università di Bari subito dopo la pubblicazione del volume sulla capacità giuridica (si tratta, infatti, delle lezioni svolte nell’anno accademico 1940-1941), si provvederà a esaminare questo materiale al fine di trovare eventuali analogie/differenze con il contenuto della prima monografia giuridica.
È stato curato, inoltre, lo studio del contenuto delle numerose citazioni presenti nei volumi oggetto della ricerca. Nell’effettuare questa indagine, sono stati utilizzati i “materiali di lavoro” dell’Autore raccolti presso l’Archivio Flamigni. In tali appunti, infatti, vengono riportati i titoli delle opere richiamate nel testo o nelle note delle monografie, con l’indicazione delle pagine più significative e una breve descrizione del contenuto delle stesse. Il materiale raccolto, attualmente in fase di organizzazione, verrà utilizzato per corredare di note il testo originario.
Si segnala, infine, che tanto del volume La capacità giuridica quanto della monografia La subiettivazione della norma penalenon è stato possibile rinvenire i dattiloscritti che hanno preceduto la pubblicazione definitiva dei testi in questione. Al contrario, delle successive due opere penalistiche (L’antigiuridicità penalee Unità e pluralità di reati) l’Archivio conserva i relativi dattiloscritti. Anche di tali elaborati è stata fatta copia, al fine di verificare se vi siano contenuti – non riportati nell’edizione poi pubblicata – da confrontare con quelli delle due più risalenti monografie.
La posizione adottata da Aldo Moro con riguardo a ognuna delle categorie penalistiche centrali nel suo lavoro di ricerca sarà sintetizzata in un saggio iniziale di presentazione. In quella stessa sede, altresì, si provvederà a contestualizzare il pensiero dell’Autore nel complessivo panorama giurisprudenziale e dottrinale dell’epoca, operando gli opportuni riferimenti bibliografici, anche – ove vi fosse la possibilità di reperire le necessarie fonti – in relazione al panorama dottrinale tedesco, al quale è dedicata ampia e costante attenzione in ambedue gli elaborati. Oltreché per la scienza penalistica meno recente, l’elaborazione giuridica morotea, riletta oggi, assume un certo rilievo anche nell’attuale dibattito penalistico italiano: si considerino, a titolo esemplificativo, le riflessioni sulla capacità orientativa dei comportamenti umani da parte del diritto penale e quelle sull’efficacia dissuasiva della sanzione penale. Agli aspetti della produzione scientifica in esame che possono essere di qualche utilità per il giurista contemporaneo – e per quello del futuro – verrà pertanto dato particolare risalto nel saggio d’introduzione.
Si ritiene che il volume possa essere pronto nel febbraio 2020.