Criteri di edizione

Criteri di edizione

  • Criteri di inclusione
 Si è stabilito che per «opere» andranno intesi prodotti con un carattere:
  1. di compiutezza
  2. di autorialità
  3. tendenzialmente, di pubblicità
.
  • Attribuzioni
La ricerca filologica ed archivistica deve cercare di risolvere, attraverso il ricorso a criteri attendibili (controllo accurato delle testimonianze, congruità dei contenuti e dello stile in termini generali), i delicati problemi di attribuzione di alcuni scritti giornalistici non firmati o siglati.
  • Titoli
Occore fare riferimento sempre a quelli originali; nel caso sia necessario ricorrere a titoli redazionali o attribuiti, si deve segnalare l’intervento inserendo i titoli tra parentesi quadre.
  • Note al testo
I testi sono sempre preceduti dalla descrizione della fonte e da un’indicazione sommaria, costruita sulla base di tutte le informazioni disponibili, degli elementi di collocazione del testo e, nei casi più complessi, della sua storia elaborativa e compositiva; nel caso dei documenti d’archivio si deve fornire la segnatura archivistica, seguendo le Norme per le citazioni archivistiche e le relative segnature adottato dalla Pubblicazioni degli Archivi di Stato, unendo dati di contesto (sul soggetto conservatore, sulla storia archivistica del fondo di appartenenza, sul soggetto produttore), inserendo, ove possibile, la url alle pagine on line dei sistemi informativi archivistici utili a contestualizzare e descrivere il testo.
  • Varianti
Devono essere raccolte dalla collazione con gli originali a stampa, e, ove possibile, dei manoscritti o dattiloscritti; la riproduzione è sempre, quindi, critica.
  • Citazioni
In caso di assenza di indicazione parziale o totale della fonte o di indicazione imprecisa di essa, occorre provvedere a segnalarlo nell’apparato critico: per le opere classiche o le citazioni bibliche, si dà il riferimento generale; per le opere moderne l’indicazione bibliografica completa; nel caso di letteratura on line, sfruttando il carattere digitale dell’Edizione, si unirà la url della pagina relativa e la url dell’OPAC SBN del titolo relativo.
  • Apparato di note
Il commento fornisce gli elementi utili ai fini della comprensione del documento, riguardo ai temi trattati, alle vicende biografiche di Moro, all’identificazione dei personaggi nominati, ecc.; per i personaggi citati presenti in qualsiasi enciclopedia, si inserisce la url alle relative voci Treccani (Dizionario biografico e Enciclopedia on line) o ad altro repertorio on line.
  • Norme editoriali
Vanno utilizzate come riferimento quelle utilizzate dall’editore Mulino.
  • Criteri di trascrizione
Nella trascrizione si deve tenere fermo come criterio univoco l’assoluta fedeltà all’originale. In particolare:
  • Refusi: gli unici interventi redazionali, peraltro marginali, sono eseguiti per correggere evidenti refusi nel processo di stampa, le sviste banali, le omissioni di punteggiatura e piccole, lapalissiane correzioni e integrazioni a lacune di testo che si rendono necessarie.
  • Vocaboli: sono lasciati vocaboli desueti, particolari o involuti caduti in disuso, ma grammaticalmente non scorretti. È opportuno predisporre una tabella con tutte le eccezioni.
  •  Accenti: si modificano gli accenti gravi, che sono stati resi in acuti, anche perché corrispondono ai limiti degli impianti tipografici utilizzati all’epoca.
  • Congiunzioni: quando indispensabile, una preposizione o una congiunzione mancante si inserisce tra parentesi quadre.
  • Firma: la firma autoriale deve rimanere invariata, senza essere sciolta, anche quando si trattava delle semplici iniziali, alle quali Moro ricorreva per alcuni generi di intervento, così come non si colma il vuoto della mancanza di attribuzione esplicita. La posizione della firma in ciascun articolo ha una sua tabulazione e una spaziatura dal testo difforme in ogni contributo e come tale, compatibilmente con lo strumento di scrittura, va mantenuta.
  • Maiuscole: occorre rispettare l’utilizzo da parte dell’autore delle maiuscole o delle minuscole inserite, anche quando non collima con criteri di omogeneità, ritenendo che, comunque, ci possa essere un intento comunicativo per enfatizzare o relativizzare le forme adoperate.
  • Corsivi: l’impiego dei corsivi o delle sottolineature, secondo la scelta compiuta dall’autore nel licenziare il testo, va mantenuto.
  • Altri segni:  i segni grafici di suddivisione in paragrafi tramite asterischi e segni affini devono richiamare nel modo più fedele possibile quelli originali.

Gli ulteriori interventi nel testo vanno segnalati con il segno grafico convenzionale delle parentesi quadre, applicato raramente anche alla punteggiatura, solamente quando rischia di compromettere la corretta comprensione del testo. In tutti gli altri casi, occorre segnalare ugualmente con il segno grafico consueto del «sic» tra parentesi quadre, per evocare un intervento dei curatori. Nell’eventualità che per singoli testi sia disponibile l’originale manoscritto o dattiloscritto, vengono riportate in nota le varianti.