Rilevanza e Impatto

Rilevanza e Impatto del Progetto

Dimensione sociale, economica e culturale dell’impatto

Il progetto è di grande impatto economico, perché è destinato a creare i presupposti per realizzare un nuovo modello di business basato sulla valorizzazione dei dati, nelle forme innovative delle «cooperative dei dati» per la fornitura dei servizi di intermediazione dei dati, conformemente al recente Reg. UE n. 868/2022 (Data Governance Act). Tale progetto è altresì di grande impatto anche culturale e sociale, perché mira a creare i presupposti per applicare il «neomutualismo digitale», tramite il modello della cooperativa dei dati, con azioni volte a sensibilizzare le associazioni rappresentative delle imprese cooperative, le imprese cooperative medesime e i soci che ne fatto parte, oltre che la società civile.

Si tratta di uno strumento che non solo è di impatto per l’economia, ma che è anche in grado di portare al coinvolgimento, nei nuovi processi produttivi, della società civile portando avanti un modello si sviluppo economico attento all’inclusione sociale, alla sostenibilità e alla differenza di genere e capace di coinvolgere anche i soggetti c.d. fragili (incluso persone con disabilità, persone con background migratorio non valorizzato, anziani, lavoratori precari e in riqualificazione, altro), nel rispetto dei leodo diritti e libertà fondamentali, incrementando al contempo i livelli di competitività delle imprese europee di piccome e medie dimensioni.

Nel considerando n. 31 del Reg. UE 868/2022 (Data Governance Act, DGA) viene chiarito che «Le cooperative di dati mirano a raggiungere una serie di obiettivi, in particolare a rafforzare la posizione dei singoli individui, affinché compiano scelte informate prima di acconsentire all'utilizzo dei dati, influenzando i termini e le condizioni, stabiliti dalle organizzazioni di utenti dei dati, cui è subordinato l'utilizzo dei dati, in modo da offrire scelte migliori ai singoli membri del gruppo, o trovando possibili soluzioni alle posizioni contrastanti dei singoli membri di un gruppo in merito alle modalità di utilizzo dei dati laddove tali dati riguardino più interessati all'interno di tale gruppo. In tale contesto è importante riconoscere che i diritti a norma del reg. (UE) 2016/679 sono diritti personali dell'interessato e che quest'ultimo non può rinunciarvi. Le cooperative di dati potrebbero altresì rappresentare uno strumento utile per imprese individuali e PMI che, in termini di conoscenze in materia di condivisione dei dati, sono spesso equiparabili ai singoli individui».

Nel documento-manifesto elaborato da Legacoop e Fondazione PICO Innovazione Cooperativa, intitolato “Le cooperative e le sfide dell’innovazione digitale: il neomutualismo in dieci tesi”, viene significativamente rimarcato che «Il mutualismo digitale è essenziale non solo per il futuro della cooperazione, ma anche per la società nel suo complesso. Attraverso di esso è naturale fronteggiare le molteplici sfide e i divide sociali che si presentano alle porte della nuova era: dal rischio di una ripresa senza lavoro, alla deriva dell'individualismo; alla disparità delle opportunità e delle condizioni a seconda del genere, dell’etnia e dell’età. Il mutualismo digitale agevola una redistribuzione equa del valore aggiunto prodotto e l'affermarsi di un’economia del riuso sostenibile e dalla circolarità comunitaria. Il mutualismo digitale garantisce la redistribuzione dei vantaggi dell’automazione e della robotizzazione, dell'uso dei dati e dell’efficientamento produttivo, senza lasciare l'innovazione solo a beneficio del profitto. Il mutualismo digitale, infine, favorisce la cooperazione tra cooperative, nonché, nelle forme agili di lavoro, consente la possibilità di ridare tempo alle persone per offrire loro libertà di vita».

Ivi si evidenzia, ancora, che «Di fronte ai cambiamenti epocali che stanno attraversando la società e l'economia, il neomutualismo innova e riafferma la distintività del modello di impresa cooperativa rispetto a quello capitalistico. Esso estende e amplia l’insediarsi di nuove forme di autoimprenditorialità, intergenerazionalità, protagonismo dei soci, reciprocità e cooperazione tra cooperative e di filiera, nonché la nascita di innovative imprese cooperative. Con il neomutualismo si consolida il ruolo delle cooperative a sostegno della democrazia e delle comunità».

In questo contesto, le imprese cooperative, anche nell’ambito delle realtà associative di categoria, hanno manifestato grande interesse per interpretare un ruolo attivo ed innovativo nel mercato digitale e nell’attuale data-driven society. Con riguardo al tema delle cooperative di dati, contemplato nel nuovo Regolamento UE sulla Governance dei Dati, le imprese cooperative hanno tuttavia necessità di intessere un dialogo e porre in essere una serie di azioni sinergiche con il mondo accademico, per affrontare e risolvere le criticità che tale nuova sfida pone e per giungere alla realizzazione di un modello efficiente, fattibile e sostenibile di cooperativa di dati, da collocare entro i principi e la cornice teorica del neomutualismo digitale.

Tale dialogo e interazione sinergica, nel progetto, verranno portati avanti sia dal Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia (SDE) dell’Università di Bologna (dipartimento proponente capofila) e dal Dipartimento di Scienze Giuridiche (DSG) (dipartimento aggregato), che hanno maturato competenze specifiche nel settore della transizione al digitale, nonché della Data Protection e della Data Governance, sia da Legacoop Romagna, nella sua veste di associazione di rappresentanza delle imprese cooperative, e da Federcoop Romagna, in qualità di struttura tecnica a servizio del movimento cooperativo sia locale che nazionale, che provvederanno anche a cofinanziare le attività progettuali.

 

Rilevanza rispetto al contesto di riferimento

il progetto è di particolare rilevanza rispetto sia al contesto interno che al contesto esterno di riferimento. Con riguardo a quest’ultimo, ha una particolare significatività per il settore imprenditoriale e, segnatamente, per il mondo delle imprese cooperative, collocandosi nell’ambito dei processi di transizione al digitale, che con le «cooperative di dati» verrebbero a concretizzarsi nella direzione del neomutualismo digitale. Con riguardo al contesto interno, invece, il progetto punta a coinvolgere in maniera significativa non solo il personale strutturato del Dipartimento, docenti e ricercatori, ma anche quello non strutturato (assegnisti di ricerca), oltre che personale TA, specializzandi della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali “Enrico Redenti” dell’Univ. di Bologna, nell’ambito della quale è coordinatrice di Diritto Civile I° e II° la Prof. Memmo (referente del Dipartimento aggregato DSG), nonché studenti ed alumni del Corso di Alta Formazione in Data Protection e Privacy Officer, giunto alla IX edizione, di cui è direttore il Prof. Fabio Bravo (referente del Dipartimento capofila proponente SDE).

Quanto alla rilevanza interna, il coinvolgimento dei predetti soggetti nelle attività progettuali avverrà, prioritariamente, nei seguenti modi: (i) tramite call for partecipation, per la partecipazione a convegni in qualità di relatori, tavole rotonde, workshop, eventuali gruppi di discussione basati anche sul problem solving e su tecniche di brain-storming, nonché eventuali contest tematici sui temi del progetto (anche al fine di sviluppare l’approccio creativo alla soluzione in ordine alle criticità riscontrate in fase si analisi); (ii) tramite call for paper, per le pubblicazioni scientifiche e per quelle divulgative; (iii) attività specifiche (es. laboratori, esercitazioni, svolgimenti di elaborati nella forma di paper scientifici, etc.) rivolte a studenti e/o alumni del Corso di Alta Formazione in Privacy e Data Protection Officer, organizzato dal Dipartimento capofila, nonché dell’Osservatorio Privacy e del Gruppo di Ricerca Data Protection Law, collegati con il predetto Corso di Alta Formazione, coordinati dal Prof. Fabio Bravo (referente del Dipartimento capofila proponente SDE) e della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali “Enrico Redenti”, con riguardo alle quale è coordinatrice del Diritto Civile la Prof. Daniella Memmo (referente del Dipartimento aggregato DSG).

La partecipazione corale, a livello interdisciplinare, è assicurata dalla specificità del Dipartimento capofila proponente SDE, al cui interno annovera sia studiosi di area giuridica, con le necessarie competenze per affrontare, insieme al Dipartimento aggregato, le peculiari questioni giuridiche inerenti al tema del progetto, sia studiosi di area sociologica e di area economica, con ulteriori importanti competenze per l’analisi interdisciplinare dei rilevanti aspetti che ruotano intorno al tema, assai complesso, delle cooperative dei dati.

 

Valore aggiunto per i beneficiari

i beneficiari del progetto sono, principalmente, le imprese e i cittadini europei che potrebbero beneficiare di uno strumento, quello cooperativo, in grado di dare risposta ad esigenze di carattere economico, sociale e giuridico attraverso un modello di impresa caratterizzato da solidarietà e democraticità interna, nella prospettiva di valorizzare, anche sotto il profilo economico oltre che sociale, l’utilizzo dei dati conferiti nelle cooperative di dati, nel rispetto delle condizioni di liceità del trattamento previste ex lege e dei diritti fondamentali della persona, da conciliare con il sistema di governance cooperativo in tale specifico settore.

L’accesso alle dinamiche di valorizzazione dei dati personali porta sicuramente un valore aggiunto sia alle imprese cooperative – che agiscono quali cooperative di dati – sia ai soggetti che ad esse partecipano quali soci e fruitori dei servizi da esse erogati. L’adozione di tale modello di business nel mercato digitale incentrato sull’uso dei dati porta, quale valore aggiunto, l’ingresso competitivo di imprese, anche di piccole dimensioni, e cittadini europei in un mercato dominato da grandi multinazionali.

 

Contributo della struttura proponente, valorizzando l’aspetto scientifico laddove rilevante

Il progetto, pur rivolto principalmente alla terza missione dell’Ateneo, è in grado di produrre un forte impatto anche in termini di valorizzazione dell’aspetto scientifico, fornendo un rilevane contributo alla struttura proponente. Sul piano scientifico, infatti, l’analisi e lo studio della disciplina dettata dal DGA e dal GDPR, nello specifico settore della cooperativa di dati nel mercato digitale improntato alla valorizzazione dei dati personali, e l’obiettivo di dirimere, sul piano scientifico, le criticità che derivano da un’analisi

comparata delle due normative unionali rispetto a tali specifiche modalità di fare impresa, rappresentano strumento essenziale al fine di dare attuazione al modello cooperativo come strumento per la gestione collettiva di dati. Si tratta di criticità che inevitabilmente emergono in ragione della diversa finalità dei due Regolamenti UE sopra citati: il Data Governance Act (DGA) finalizzato alla creazione e/o al rafforzamento di un mercato digitale unico europeo, incentrato sulla valorizzazione dei dati, personali e non personali; il General Data Protection Regulation (GDPR) avente lo scopo di proteggere le persone fisiche dai rischi derivanti dal trattamento dei dati personali, incluse connessi allo sviluppo del mercato e della tecnologia. Il bilanciamento proporzionale degli interessi, sottesi all’emanazione di tali due Regolamenti, rappresenta lo strumento per giungere, attraverso la riflessione scientifica in ambito giuridico, ad una coerente applicazione delle due discipline. Il contributo scientifico rappresenta dunque il necessario presupposto perla realizzazione degli obiettivi di terza missione che si vogliono perseguire con il presente progetto.