Quando su l’elci nere
E i mandorli novelli
Tripudia de gli augelli
Il coro nuzïal,
5 E son le primavere
Per le colline apriche
Occhi di ninfe antiche
Che guardano il mortal,
E il sol d’un giovenile
10 Riso i verzier saluta
E pio sovra la muta
Landa s’inchina il ciel,
E il fiato de l’aprile
Move le biade in fiore
15 Come un sospir d’amore
Di nuova sposa il vel:
Sobbalza allor di palpiti,
Sente le sue ferite,
Il tronco de la vite,
20 De la fanciulla il cor;
Quella spira odorifere
Gemme a la fredda scheggia,
Questa desio lampeggia
Nel vergine rossor.
25 Allora a l’aer tepido
Tutto fermenta e langue,
Entro le vene il sangue,
Entro le botti il vin.
Tu senti de la patria,
30 Rosso prigion, desìo:
E l’aura del natìo
Colle sommove il tin.
Di pampini giuliva
La dolce vite è là,
35 Tu qui ne’ lacci... Oh viva,
Viva la libertà!
Andiamo, il prigioniere
Andiamo a liberar;
Facciamlo nel bicchiere
40 Rivivere e brillar,
Brillare al colle in vetta,
Brillare in faccia al sol;
Ribaci lui l’auretta,
Riveda egli il magliol.
45 E tu arridigli, o sole. Ei di te nacque
Ne’ dì che ad Opi t’infondevi in seno:
De i doni suoi la vita egra compiacque,
Come te ardente, come te sereno:
Quando tu disparisti, ed ei soggiacque
50 Prigion celeste in carcere terreno:
Bagna i tuoi raggi nel gentil vermiglio,
Bacia, sole immortal, bacia il tuo figlio.
Vermiglio questo; ma quell’altro è biondo
Come la chioma tua, lene Agïeo,
55 Come le ninfe che inseguivi al mondo
Su le rive felici di Peneo,
Allor che il ionio spirito giocondo
D’ogni splendida cosa iddio ti feo:
Ora le forme belle han tolto esiglio;
60 Bacia, sole immortal, bacia il tuo figlio.
Unico ei resta, o sole; ed io d’amore
Unico l’amo, o biondo siasi o nero.
Biondo, è la luce che da i nervi fuore
Sprizza del canto il creator pensiero;
65 Nero, è il buon sangue che di fondo al cuore
Ne i magnanimi fatti ondeggia altero:
Versa al biondo i tuoi raggi ed al vermiglio,
Bacia, sole immortal, bacia il tuo figlio.