Due nemici ebbe, e l’uno e l’altro vinse,
Trent’anni battaglier, Martin Lutero;
L’uno il diavolo triste, e quello estinse
Tra le gioie del nappo e del saltero;
5 L’altro l’allegro papa, e contro spinse
A lui Cristo Gesù duro ed austero;
E di fortezza i lombi suoi precinse,
E di serenità l’alto pensiero.
‒ Nostra fortezza e spada nostra Iddio ‒
10 A lui d’intorno il popol suo cantava
Con l’inno ch’ei gli diè pien d’avvenire.
Pur, guardandosi a dietro ei sospirava:
Signor chiamami a te: stanco son io:
Pregar non posso senza maledire.