Al mattin da la pioggia ecco deterso
In purità d’azzurro il ciel risplende,
E dal sole di maggio a l’universo
Il sorriso di Dio benigno scende;
5 Quando alacre da l’animo sommerso
L’ali innovate il mio pensiero stende,
E al sol de gli occhi tuoi rivola il verso
Come trillo di lodola che ascende.
Ma sento ardermi in cor la luce bruna
10 De le pupille in cui erra dolente
Il desio d’un ignoto estraneo lito,
Quando ammiro da i poggi ermi la luna
A la città marmorea tacente
Dir le malinconie de l’infinito.