Messer Francesco, a voi per pace io vegno
E a la vostra gentile amica bionda:
Terger vo’ l’alma irosa e ’l torvo ingegno
A la dolce di Sorga e lucid’onda.
5 Ecco: un elce mi porge ombra e sostegno,
E seggo, e chiamo, a la romita sponda;
E voi venite, e un salutevol segno
Mi fa il coro gentil che vi circonda.
De le canzoni vostre è il dolce coro,
10 Cui da un cerchio di rose a pena doma
Va pe’ bei fianchi la cesarie d’oro
In riposo ondeggiante. Ahi, che la chioma
Scuote e ’l musico labbro una di loro
Apre al grido ribelle: Italia e Roma.