‒ Vaghe le nostre donne e i giovinetti
Son fieri e adorni: or via, diffondi, o vate,
Sovr’essi il coro de le strofe alate,
E spargi anche tu fiori e intreccia affetti.
5 Perché roggio è ’l tuo verso, e tu ne’ petti
Semini spine? Oblia. T’apran le fate
Il giardin de l’incanto, e la beltate
I suoi sorrisi. Il mondo anche ha diletti. ‒
Or dite a Giovenal che si dibatte
10 Sotto la dea, ch’egli lo spasmo in riso
Muti e in gliconio l’esametro ansante;
E, quando avventa i suoi folgori Dante
Su da l’inferno e giù dal paradiso,
Addolciteli voi nel caff’e latte.