Non sotto ferrea punta che strida solcando maligna
dietro un pensier di noia l’aride carte bianche;
sotto l’adulto sole, nel palpito mosso da’ venti
pe’ larghi campi aprici, lungo un bel correr d’acque,
5 nasce il sospir de’ cuori che perdesi ne l’infinito,
nasce il dolce e pensoso fior de la melodia.
Qui brilla il maggio effuso ne l’aere odorato di rose,
brillano gli occhi vani, dormon ne’ petti i cuori:
dormono i cuor si drizzan le orecchie facili quando
10 la variopinta strilla nota de la Gioconda.
Oh de le Muse l’ara dal verde vertice bianca
su ’l mare! Alcmane guida i virginei cori:
«Voglio con voi, fanciulle, volare, volare a la danza,
come il cèrilo vola tratto da le alcïoni:
15 vola con le alcïoni tra l’onde schiumanti in tempesta,
cèrilo purpureo nunzio di primavera».
Verona, 8-9 Giugno 1883.