DA A. V. PLATEN.
Narra la fama, e ancor m’ha orrore il popolo:
Nerone, indétto a la città l’incendio,
salì su quella torre a lo spettacolo
del rogo, allegro ed avido.
5 Correano al cenno suo gl’incendïarii,
baccanti in festa, e roteavan picei
serti di fiamma. Dritto su’ merli aurei
Neron tocca la cetera.
– Gloria – egli canta – al fuoco: a l’oro ei simile,
10 ei degno del Titan che al cielo tolselo:
l’augel di Giove il porta; ed il primo alito
egli accolse di Bromio.
Vieni, splendido nume: al crine i pampini,
molle danza su ’l mondo anzi che in polvere
15 torni: di Roma qui raccogli il cenere
e nel tuo vino mescilo.
[1882].