Rossella Cipro
Nel romanzo La vida anterior de los delfines di Kirmen Uribe, la figura di Rosika Schwimmer emerge come un personaggio simbolico che intreccia la storia personale con quella collettiva, attraversando le rovine della Seconda Guerra Mondiale e la memoria di un'Europa devastata. Scrittore basco noto per la sua scrittura emotiva e ricca di riferimenti storici, Uribe si serve di Schwimmer per esplorare la tragicità della guerra, il significato della memoria e le sfide dell'identità.
1. La vida anterior de los delfines
2. Chi era Rosika Schwimmer?
3. Il caso Schwimmer vs United States
4. Contro l’oblio: una testimonianza
1. La vida anterior de los delfines
Memoria, identità, testimonianza: una triade che è un buon viatico per chi si addentra nella lettura del romanzo La vida anterior de los delfines (2022) del poeta e narratore basco Kirmen Uribe, pubblicato per la prima volta in euskera (lingua ancora in uso nella comunità autonoma dei Paesi Baschi, nel Nord della Spagna).
Uribe nasce a Ondarroa, Bizkaia, nel 1970. Il padre è un pescatore (come suo nonno e il suo bisnonno) mentre la madre, un’operaia, è molto attiva nei moti femministi della seconda ondata. La storia della sua famiglia diventa il tema principale in quest’opera di Uribe, sul cui sfondo si ravvisano gli eventi che hanno influenzato il corso di una Storia più grande scritta dai rapporti economici, politici e dagli interessi di pochi.
La vida anterior de los delfines può essere definita un’autobiografia finzionale dal carattere fortemente metanarrativo. Il romanzo prende le mosse da un’esperienza vissuta realmente da Kirmen Uribe, che nel 2018 si è trasferito con tutta la sua famiglia negli Stati Uniti per consultare una serie di documenti manoscritti conservati alla Public Library di New York, in cui è raccolta la storia della vita di Rosika Schwimmer.
Uribe avrebbe dovuto restare a New York per un solo anno, ma l’epidemia di Covid lo ha costretto a prolungare la sua permanenza. Questo viaggio, paragonabile a una sorta di esilio forzato, diventa parte integrante de La vida anterior de los delfines dove Uribe-scrittore si confonde, fino quasi a sfumare, con un Uri-personaggio.
La storia della vita di Uribe e della sua famiglia corre parallela a quella di Rosika, intrecciando il passato personale alla storia universale. Il libro è composto da tre parti, ognuna delle quali viene narrata da punti di vista differenti. In tutte e tre, l’esperienza di chi narra fornisce informazioni sui progressi della ricerca di Uri su Rosika. È così che memoria personale, storia collettiva e presente si compongono in un’unica grande testimonianza.
2. Chi era Rosika Schwimmer?
Conoscere in ogni minimo dettaglio l’infanzia, la giovinezza e l’età adulta di Rosika Schwimmer sarebbe impossibile se non fosse stato per un’altra donna, altrettanto sconosciuta, che ha raccolto, sistemato e conservato ricordi, documenti e testimonianze su di lei: Edith Wynner (1915-2003), segretaria e amica di Rosika.
Nata a Budapest, Ungheria, l’11 settembre 1877 alle tre e un quarto del mattino, Rosika Schwimmer, di origine ebraica, fu una delle intellettuali più importanti della sua epoca.
Fondatrice dell’Associazione Femminista Ungherese e membro della Società Ungherese per la Pace, Schwimmer venne nominata segretaria dell’Alleanza Internazionale delle Donne nel 1913. Tenne numerose conferenze in giro per l’Europa per supportare il suffragio femminile e promosse iniziative per evitare lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Consacrò così la sua vita alla lotta femminista, al pacifismo e alla difesa dei diritti sociali.
Agli inizi del 1914 Schwimmer si trasferì a Londra, sede dell’Alleanza Internazionale per il Suffragio Femminile, da dove portò avanti il suo progetto a favore della pace. Pochi mesi dopo, il succedersi degli eventi portò all’inevitabile scoppio del conflitto mondiale e il pacifismo di Rosika Schwimmer cominciò a infastidire il governo britannico.
Agli inizi di agosto del 1914, per sfuggire a una situazione ormai ostile, Schwimmer si rifugiò negli Stati Uniti, a New York, su invito dell’attivista e amica Carrie Chapman Catt (1859-1947). Non rinunciò al suo progetto di pacificazione e il 18 settembre 1914 riuscì a ottenere un incontro con il Presidente Thomas Woodrow Wilson (1856-1924) per discutere la possibilità di una mediazione per fermare la guerra in Europa. Dopo aver capito che il Presidente non sarebbe intervenuto, avviò lei stessa una campagna negli Stati Uniti invitando le donne a unirsi e spingere il governo americano a fermare il conflitto.
Schwimmer tenne numerose conferenze negli Stati Uniti. Proprio durante una di queste, conobbe Lola Maverik Lloyd (1875-1944) che divenne la sua più cara amica e collaboratrice. Insieme tornarono in Europa in occasione del Congresso Internazionale delle Donne, nei Paesi Bassi, dal 28 aprile al 1º maggio 1915. Anche in questo caso, le speranze di Rosika per un intervento delle donne nella risoluzione del conflitto vennero deluse.
Tornata negli Stati Uniti si trasferì nella città di Illinois, dove ricoprì il ruolo di responsabile delle comunicazioni nel neonato Partito Internazionale delle Donne, senza mettere in pausa il suo progetto per la pacificazione dell’Europa. Così, sul finire del 1917, incontrò a Detroit il famoso imprenditore Henry Ford, un potenziale alleato, e riuscì a ottenere il suo aiuto per incontrare il Presidente Wilson e parteggiare per la pace. Grazie al suo aiuto, nel giorno del ringraziamento del 1915, la Casa Bianca venne invasa da più di ventimila telegrammi che chiedevano di intervenire per fermare il conflitto in Europa.
L’appoggio di Henry Ford e di sua moglie Clara risvegliarono la speranza nel cuore di Schwimmer e la convinzione che un vero cambiamento era possibile. Insieme portarono avanti la proposta che prevedeva di imbarcare politici e intellettuali nordamericani sulla Nave della Pace, l’Oscar II, che avrebbe attraversato i Paesi neutrali e raccolto consensi per porre fine alla guerra.
In un clima di scetticismo generale della stampa e della politica, la Nave della Pace partì da Hoboken, New Jersey, il 6 dicembre 1915. Durante il viaggio Ford si ammalò, lasciando Schwimmer in pasto alle illazioni della stampa che dava a lei la colpa delle sventure che si stavano susseguendo. Contemporaneamente, il presidente Wilson annunciò un aumento di fondi per l’esercito, che fece supporre l’intervento imminente degli Stati Uniti nel conflitto armato. La Nave della Pace non sortì l’effetto sperato: nonostante l’appoggio degli stati neutrali e il buon esito della Conferenza per la Pace di Stoccolma nel febbraio del 1916, gli alleati rifiutarono l’armistizio e la guerra proseguì seminando morte e distruzione fino al 6 aprile 1917, quando gli Stati Uniti entrarono in guerra.
Dopo il fallimento della Conferenza per la Pace e la fine della Prima Guerra Mondiale, l’antisemitismo e il nazionalismo dilagarono negli Stati Uniti, allontanando ogni intenzione pacifista dai piani della politica. Rosika Schwimmer perse consensi e si ritrovò ancora una volta in una posizione scomoda. Tornò in Ungheria nel 1918, ma l’anno successivo venne privata dei suoi diritti per essersi opposta alla Repubblica Sovietica Ungherese.
3. Il caso Schwimmer vs United States
Nel gennaio del 1920, Schwimmer fu costretta a fuggire nascosta a bordo di una piccola barca a vapore che da Budapest l’avrebbe portata a Vienna, da dove si sarebbe poi imbarcata per gli Stati Uniti d’America. Questa volta non avrebbe più fatto ritorno nel suo Paese.
Nove anni dopo, il 24 maggio 1929, Rosika Schwimmer comparve davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti per rivendicare il suo diritto alla cittadinanza statunitense, diventando la protagonista di uno dei casi giudiziari più discussi del paese: Schwimmer vs United States.
Dopo vari appelli e tredici sentenze, la cittadinanza le venne negata. Il motivo: Rosika Schwimmer continuava a opporsi all’uso delle armi in qualsiasi circostanza. Negarsi al servizio militare obbligatorio era fondamentale per favorire la pace, perché senza soldati, senza eserciti, non si può fare la guerra.
Le fu permesso di vivere negli Stati Uniti ma non ebbe mai la cittadinanza. Il suo pacifismo le costò il riconoscimento dell’identità e passò il resto della sua vita da apolide, fino alla morte nel 1948.
In quello stesso anno venne nominata al Premio Nobel per la Pace e tra i suoi sostenitori, oltre a Lola Mavericks Lloyd, c’erano Albert Einstein, con cui Rosika intrattenne una lunga amicizia, e Selma Lagerlöf, prima donna a vincere un Nobel. Schwimmer non vinse il Premio. Nel gennaio 1949, il New York Times la incluse tra le personalità più importanti venute a mancare nell’anno precedente. Nonostante questo, il suo nome venne dimenticato, chiuso per anni in un archivio impolverato.
4. Contro l’oblio: una testimonianza
Con il romanzo La vida anterior de los delfines, Kirmen Uribe non ha tentato soltanto di ricostruire la biografia di Rosika Schwimmer attraverso i documenti di Edith Wynner, ma ha ripercorso anche la propria infanzia, popolata di donne che si sono battute per i loro diritti e quelli di tutti, proprio come fece Rosika. Parallele alla vita e ai ricordi del narratore Uri, scorrono le pagine in cui Edith Wynner ha impresso il ricordo e la vita di una donna straordinaria, mentre sullo sfondo si disegnano le trame dei grandi eventi della Storia che hanno segnato il passaggio tra il XX e XXI secolo.
Kirmen Uribe utilizza la figura storica di Rosika Schwimmer per interrogarsi sulla memoria, sul dolore e sulla necessità di ricostruire il passato, facendo di Rosika non solo un personaggio del romanzo, ma un emblema della lotta per la giustizia e dei rischi che si corrono nel cercare di mantenere viva la memoria storica: “Rosika è in tutte queste donne ma è anche negli uomini, Rosika è in me, Rosika mi ha cambiato come persona”.
La vida anterior de los delfines non è solo un contenitore di memorie, private e collettive, ma è anche uno spazio di riflessione sulla possibilità che ogni evento, vicino o lontano, sia correlato e che ogni vita trascenda la propria individualità e sia collegata a quella degli altri. Con questo romanzo, Uribe restituisce dignità alla sua terra, alla sua lingua e alla figura storica di Rosika Schwimmer, ingiustamente dimenticata, affidando alla parola scritta il compito di conservare la memoria del passato e portando avanti un’idea di letteratura come testimonianza. Il suo impatto è profondo, pur non essendo subito riconoscibile, e ci invita a riflettere sulla nostra responsabilità nel preservare le lezioni del passato.
5. Fonti
Kirmen Uribe, La vida anterior de los delfines, 2022
Kirmen Uribe presenta “La vida anterior de los delfines” (Seix Barral), da youtube.com (data di ultima consultazione: 15/12/2024)
"La vida anterior de los delfines", de Kirmen Uribe, da youtube.com (data di ultima consultazione: 15/12/2024)
Foto 1 da www.planetadelibros.com (ultima consultazione 27/12/24)
Foto 2 da jwa.org (ultima consultazione 27/12/24)