1 - IDENTITÀ, STRATEGIE E STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Indice dei contenuti

1.1 - LA MISSIONE, LA VISIONE E I VALORI
1.2 - LA STORIA DELL'AUB
1.3 - LA STRUTTURA E GLI ORGANI DI GOVERNO
1.4 - LE UNITA’ OPERATIVE
1.5 - LE UNITA’ AZIENDALI

1.1 - LA MISSIONE, LA VISIONE E I VALORI

 

L’Azienda Agraria – A.U.B., in coerenza con gli indirizzi strategici dell’Ateneo, svolge le proprie attività e adotta modelli di organizzazione e di gestione per il raggiungimento di risultati significativi nell’ambito del supporto alla Ricerca e alla Sperimentazione, della Didattica e della Terza missione.

L’Azienda Agraria istituita ai sensi dell'articolo 25, comma 1 dello Statuto di Ateneo, è struttura di supporto per le attività istituzionali, didattiche, scientifiche e di servizio dell’Ateneo e svolge attività di sperimentazione.

Capo I, art. 1 del Regolamento di Funzionamento dell’Azienda Agraria del 08/09/2016: “L’Azienda Agraria - A.U.B. dell’Università di Bologna, nel seguito del presente Regolamento indicata come A.U.B., istituita ai sensi dell’articolo 25, comma 1 dello Statuto di Ateneo, è struttura di supporto per le attività istituzionali, didattiche, scientifiche e di servizio dell’Ateneo e svolge attività di sperimentazione in tutti gli ambiti scientifico-disciplinari, in particolare in ambito agrario e veterinario, utilizzando le risorse di cui al capo IV.

L' AUB è stata quindi progettata per supportare la ricerca e la sperimentazione condotta dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (DISTAL) e dal Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie (DIMEVET) dell'Università di Bologna, attraverso l’elaborazione di programmi a beneficio di studi teorici e applicati. I progetti sperimentali che si integrano strettamente con il tessuto aziendale locale includono i temi della difesa del territorio, sia sotto il profilo della prevenzione di fenomeni erosivi e franosi, sia per quanto attiene la tutela dall'inquinamento; quelli della conservazione della fertilità del terreno attraverso lo studio degli avvicendamenti colturali, della concimazione e di numerose altre variabili tecniche (lavorazioni, irrigazioni, cultivar, ecc.); quelli delle modalità di conduzione più appropriate per le varie colture erbacee ed arboree con particolare riguardo alla qualità dei prodotti ed all'impatto ambientale ed all’economia delle produzioni. Infatti, l’unità aziendale di Ozzano Dell’Emilia ha acquisito nel settembre 2020 la certificazione biologica per colture a seminativo e per l’uva da vino, ed altre colture sono in fase di conversione.

L’AUB è un vero e proprio "osservatorio" sull'agricoltura praticata nel nostro paese e mette in campo domande e soluzioni a cui i consumatori e gli agricoltori si aspettano risposte dal mondo accademico. Questo aiuta a rendere i progetti sperimentali e di ricerca più "mirati".

L'intera struttura costituisce anche un importante campo di formazione per gli studenti, utilizzato per visite guidate, esercitazioni pratiche, tirocini pratici applicati e soprattutto tesi di laurea. L’A.U.B è quindi di supporto all’attività didattica dei Dipartimenti DISTAL e DIMEVET e delle Scuole di Dottorato, fungendo da sede di svolgimento di attività pratiche ed esercitazioni nell’ambito di numerosi insegnamenti erogati nei Corsi di Laurea dei Dipartimenti di riferimento.

L’Azienda inoltre mette a disposizione servizi per la progettazione, la realizzazione e la manutenzione delle aree verdi in tutta l'Università e gestisce una mensa presso il Centro didattico sperimentale di Cadriano.

L’A.U.B. opera secondo i principi di eticità, pari opportunità e rifiuto di ogni discriminazione (diretta e indiretta) secondo il Codice etico e di comportamento dell’Università di Bologna, per garantire equità, inclusione sociale e lavorativa nella partecipazione e nelle condizioni di accesso di tutti/e e di ciascuno/a, con particolare riferimento agli operai agricoli assunti a tempo indeterminato e determinato che svolgono le attività in campo a supporto dei progetti di ricerca e sperimentazione dei Dipartimenti.

I valori dell'A.U.B.

1.2 - LA STORIA DELL'AUB

 

L'AUB nasce nel novembre 1974. In precedenza i terreni esistenti erano gestiti attraverso il bilancio degli Istituti cui erano stati affidati, ad eccezione delle aziende di Ozzano e di Carpi che sin dal 1967/68 venivano amministrate come entità autonome, sia pur nell'ambito della responsabilità del Direttore dell'Istituto di Agronomia.

L'AUB era articolata in sei sezioni e il primo bilancio riguardò l'annata agraria 1974/75; i tratti salienti del conto economico testimoniavano già come la funzione prevalente dell'AUB, a quei tempi, fosse la gestione dei terreni dell'Università al fine di conservare il bene senza subire danni economici. In alcuni casi, già comparivano consistenti rimborsi alla sperimentazione mediante il trasferimento di fondi dalle strutture (Istituti) all’azienda, segno evidente della valorizzazione dell’attività di supporto alla ricerca operata dall’azienda.

Nel 1979 gli operai agricoli a tempo indeterminato (salariati fissi) furono inquadrati come personale tecnico universitario (V livello) nell'organico degli Istituti cui erano collegati i terreni. Tale personale, tuttavia, continuava a svolgere l’attività di operaio agricolo. In tal modo si attivò una fase di formazione del personale che a tutt'oggi rappresenta un sostegno fondamentale per lo sviluppo della ricerca e della didattica.

Dal 1980 l'AUB ricevette un contributo dal Ministero P.I. pari al costo dei dipendenti a tempo determinato (operai avventizi). A seguito dei due suddetti eventi nelle casse dell'Azienda agraria, entrarono cospicue risorse. Dalla sintesi del bilancio consuntivo dell'annata agraria 1981/82 (per tutte le sezioni), l'entità dei contributi circa rimborsi alla sperimentazione e trasferimenti dal MPI erano poco meno del 50% dei ricavi complessivi, pur tuttavia rilevando un utile di gestione di poco più del 10% degli stessi ricavi.

Queste discrepanze tra l'entità dei contributi ed il risultato economico della gestione, era il frutto del mutamento della filosofia gestionale dell'AUB, passata dalla concezione "conservativa" del patrimonio universitario a quella "promotrice" delle attività di ricerca svolte dagli Istituti, delle funzioni didattiche, nonché di interventi straordinari di manutenzione dei fabbricati e di miglioramento fondiario.

Negli anni successivi, sino al 1994 (anno di avvio della cosiddetta "Autonomia" dell'Ateneo), il M.P.I. trasferì contributi all'AUB sulla base delle richieste avanzate in sede di predisposizione dei preventivi di bilancio. In parallelo con questa crescente disponibilità di risorse fu percorsa con sempre maggiore determinazione la strada del sostegno alla ricerca ed alla didattica e dell'intervento sulle strutture (miglioramenti fondiari). Questa realtà da un lato ha contribuito in modo formidabile allo sviluppo della ricerca svolta dagli Istituti, dall'altro ha fortemente impegnato gli Istituti stessi con personale docente, ricercatore, tecnico ed amministrativo nell'attività gestionale ed organizzativa dell'AUB.

A partire dal 1994, con il trasferimento del contributo ministeriale al conto centrale dell'Università, la disponibilità di fondi nell'AUB è costantemente diminuita ed oggi si paventano tagli sempre più drastici. Questa tendenza non deve essere auspicio per un ritorno all'antica filosofia conservativa, abdicando a quella funzione trainante (ricerca e didattica) svolta nei vent'anni passati. Sarebbe un notevole impoverimento per i Dipartimenti, che vedrebbero diminuire fortemente il proprio interesse nel coinvolgimento gestionale del patrimonio fondiario dell'Università.

1.3 - LA STRUTTURA E GLI ORGANI DI GOVERNO

 

L’A.U.B. è disciplinata da apposito Regolamento di Funzionamento del 8/09/2016. Al Capo I, art. 1 del presente regolamento si dice che:

L’A.U.B. ha autonomia amministrativa, gestionale e organizzativa in base alle norme vigenti, allo Statuto, ai Regolamenti di Ateneo e alle delibere del Consiglio di Amministrazione.”

Sono organi dell’A.U.B.

- il Presidente

- il Direttore

- il Comitato

 

Il Presidente è delegato dal Rettore, vigila sull’andamento complessivo delle attività dell’A.U.B. facendosi garante delle politiche unitarie di Ateneo in materia. Il Presidente svolge le seguenti funzioni:

  1. Convoca e presiede il Comitato.
  2. Definisce in accordo con la programmazione triennale di Ateneo le linee di indirizzo dell’A.U.B. e vigila sull’andamento complessivo delle sue attività attraverso verifiche periodiche.
  3. Nomina i Responsabili delle Unità Operative fra i professori di prima e seconda fascia in servizio presso l’Ateneo, su designazione dei Direttori di Dipartimento.

 

Il Direttore è nominato dal Consiglio di Amministrazione su proposta del Rettore fra i professori di prima e seconda fascia in servizio presso l’Ateneo e in possesso di competenze qualificate negli ambiti delle attività dell’A.U.B., dura in carica tre anni e può essere rinnovato consecutivamente per una sola volta. Il Direttore nomina fra i Responsabili delle Unità Operative un Vicedirettore che lo coadiuva e lo sostituisce in caso di assenza o impedimento.

Il Direttore svolge le seguenti funzioni:

  1. Svolge ogni azione necessaria alla realizzazione degli indirizzi impartiti dal Presidente e dei piani e programmi deliberati dal Comitato, assicurando la loro attuazione attraverso la gestione coordinata delle risorse dell’A.U.B.
  2. Ha funzioni di iniziativa e coordinamento delle attività dell’A.U.B.
  3. Coordina le attività delle Unità Operative.
  4. Ha la rappresentanza istituzionale dell’A.U.B. nei rapporti esterni e con i terzi.
  5. Individua i fabbisogni e propone al Comitato la distribuzione delle risorse.
  6. In sede di programmazione, formula al Comitato le proposte di budget economico e budget degli investimenti e la relazione di accompagnamento, in sede di revisione della programmazione propone al Comitato le variazioni di budget e in sede di consuntivazione propone al Comitato la documentazione contabile ed extracontabile necessaria alla redazione del bilancio d’esercizio unico di Ateneo secondo la disciplina vigente in materia di contabilità.
  7. Nei casi di necessità e urgenza può assumere atti di competenza del Comitato, sottoponendoli allo stesso per la ratifica nella seduta successiva all’adozione.
  8. È consegnatario degli spazi e dei beni assegnati all’A.U.B. secondo la disciplina dei Regolamenti vigenti.
  9. Individua le esigenze di acquisto di beni e servizi necessari al funzionamento della struttura e allo svolgimento delle attività di cui all’articolo 1 e nel rispetto dei Regolamenti di Ateneo.
  10. Sottoscrive gli atti a contenuto istituzionale e gestionale nei limiti e nel rispetto dei Regolamenti di Ateneo.
  11. È responsabile delle funzioni di gestione dei servizi TA con i poteri del privato datore di lavoro con riguardo ai poteri di direzione, specificazione e vigilanza sulla base di quanto indicato nel Regolamento di organizzazione di Ateneo.
  12. Può delegare i Responsabili delle Unità Operative per la firma di atti di natura gestionale riferiti al personale TA, docente e altre figure a supporto delle attività che operano nella Unità Operativa, sulla base dei principi generali dei Regolamenti in materia.
  13. Assicura l’assunzione di operai agricoli, laddove si ravvisano le necessità, nei limiti delle risorse disponibili e nel rispetto della normativa vigente.
  14. È responsabile dell’attuazione di quanto deliberato dal Comitato.
  15. Promuove accordi con soggetti pubblici e privati anche per reperire fondi.
  16. Mette a disposizione le attrezzature, gli strumenti necessari e le risorse per le attività di ricerca e di sperimentazione.
  17. Il Direttore è coadiuvato da un Responsabile amministrativo-gestionale con competenze attribuite sulla base di Regolamenti di Ateneo.
  18. Per lo svolgimento delle funzioni di gestione di cui al presente articolo, il Direttore si avvale di un Collegio di Direzione con funzioni consultive, costituito dal Direttore stesso e da tutti i Responsabili delle Unità Operative.         

 

Il Comitato è composto dal Presidente che lo presiede, dai Direttori dei dipartimenti di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari e Scienze Mediche Veterinarie, dal Direttore dell’A.U.B. e dal responsabile amministrativo-gestionale che assume le funzioni di segretario verbalizzante. 

Il Comitato si riunisce trimestralmente in via ordinaria, ed in via straordinaria su convocazione diretta del Presidente o su richiesta di almeno due dei suoi componenti. Il Comitato delibera a maggioranza dei presenti. In caso di parità di voti prevale il voto del Presidente.

Le funzioni di segretario sono esercitate dal responsabile amministrativo-gestionale. Di ogni riunione è redatto un verbale. Il Comitato è convocato dal Presidente mediante comunicazione scritta ai componenti con preavviso di 5 giorni, ridotti a 2 in caso di urgenza, anche mediante posta elettronica.

Il Comitato svolge le seguenti funzioni:

  1. Esamina la congruità ed approva i progetti di attività scientifica, didattica e di servizio e delle eventuali attività produttive derivate, che sono presentati dal Direttore, compatibilmente con le risorse finanziarie ed il personale disponibile.  
  2. Approva un piano triennale delle attività dell’A.U.B.
  3. Propone annualmente al Consiglio di Amministrazione, nel rispetto degli indirizzi definiti da quest’ultimo, il piano di fabbisogno di risorse per il funzionamento e lo sviluppo dell’A.U.B.
  4. Propone il budget agli Organi di Governo dell’Ateneo competenti secondo la disciplina prevista dalla normativa e dai Regolamenti generali vigenti in materia.
  5. Assegna il budget alle Unità Operative rispettando i vincoli di destinazione che il Consiglio di Amministrazione ha dato sulle risorse assegnate all’A.U.B.
  6. Approva i documenti contabili ed extracontabili necessari alla predisposizione del Bilancio unico di Ateneo di esercizio e formula al Consiglio di Amministrazione proposte in merito alla riduzione e cancellazione di crediti e debiti.
  7. Delibera sulle esigenze di acquisto di beni e servizi e sugli ulteriori fabbisogni necessari allo svolgimento delle attività di cui all’art. 1, nei limiti e secondo i Regolamenti vigenti di Ateneo. 
  8. Approva l’autorizzazione a richiedere ed accettare fondi di finanziamento di progetti di ricerca.
  9. Propone agli Organi Accademici le modifiche al presente Regolamento, a maggioranza assoluta dei componenti.

 

L’A.U.B. da Regolamento è articolata in Unità Operative. Sono state individuate n. 5 Unità Operative coordinate da un Responsabile, nominato dal Presidente, su designazione dei due Direttori di Dipartimento, che esercita le seguenti funzioni:

  1. Predispone il programma delle attività di ricerca, didattica, di servizio e delle eventuali attività produttive derivate per la singola Unità Operativa indicando le risorse necessarie per lo svolgimento delle stesse.
  2. Presenta un rendiconto delle attività realizzate con le risorse utilizzate.
  3. Coordina funzionalmente il personale assegnato all’A.U.B. che opera nelle unità operative di riferimento.

Coordina con i Dipartimenti interessati lo svolgimento delle attività di cui al punto a.

1.4 - LE UNITA’ OPERATIVE

 

Le cinque Unità Operative che costituiscono la struttura organizzativa dell’Azienda Agraria operano nelle relative Unità Aziendali e sono coordinate ciascuna da un Responsabile che predispone il programma delle attività di ricerca, di didattica, di servizio e delle eventuali attività produttive derivate, indicando le risorse necessarie per lo svolgimento delle stesse. In aggiunta, presenta un rendiconto delle attività realizzate con le risorse utilizzate e coordina funzionalmente il personale assegnato all’A.U.B. che opera nelle Unità operative di riferimento.

 

Unità Operativa Arboree

 L'Unità Operativa Arboree supporta le attività del DISTAL sui terreni di Cadriano, Bologna, Ozzano e Vignola. Le attività di ricerca e sperimentazione riguardano il miglioramento genetico di piante da frutto (melo, pero, pesco, albicocco, vite) per la produzione di colture resistenti alle avversità, al cambiamento climatico, ai patogeni e adatte al basso utilizzo di input, l’ecofisiologia degli alberi da frutto e i sistemi di allevamento, lo sviluppo di sensori e la frutticoltura di precisione. Lo svolgimento delle attività di supporto alla ricerca ha portato inoltre alla costituzione e alla conservazione di importanti collezioni di germoplasma. Uno straordinario patrimonio di biodiversità, che viene condiviso con altri Atenei e con altri ricercatori a livello internazionale. Inoltre, le attività di ricerca svolte hanno portato alla disponibilità per l'Ateneo di un ricco portafoglio di brevetti vegetali internazionali.

 

Unità Operativa Erbacee

L'Unità Erbacee supporta le attività di ricerca del DISTAL sui terreni di Cadriano, Ozzano e Reggio Emilia. Le attività di ricerca e di sperimentazione sono rivolte prevalentemente ai sistemi produttivi di precisione, sostenibili e rispettosi delle risorse naturali, in grado di resistere agli stress idrici, contrastare il cambiamento climatico e migliorare il contenuto di sostanza organica nei suoli. Sono svolte numerose prove rivolte alla diffusione di nuove tecniche e pratiche colturali, prove di diserbo e difesa dai parassiti con prodotti anche di origine naturale. Le attività di miglioramento genetico sono rivolte prevalentemente alla ricerca di colture resistenti alle avversità e adatte al basso utilizzo di input. L’U.O. produce anche il foraggio per l’alimentazione dei cavalli allevati nell’U.O. INFA e delle bovine da latte dell’U.O. Stalla di Ozzano. L’U.O. Erbacee possiede una ampia dotazione di macchine ed attrezzi che sono funzionali a tutte le attività sopra descritte.

 

Unità Operativa FI.MI.PA

L'Unità Operativa FIMIPA supporta le attività di ricerca del DISTAL sui terreni di Cadriano e Altedo, svolgendo attività sperimentali nel campo della fitoiatria e della fitopatologia per la valutazione dell'efficacia di strategie, mezzi di difesa e sviluppo di nuovi agrofarmaci nella lotta contro le malattie fungine e batteriche delle colture arboree da frutto (pomacee, drupacee, vite), orticole (pomodoro, cucurbitacee) ed erbacee, nonché studi sull'epidemiologia dei patogeni.

 

 Unità Operativa I.N.F.A

L’Istituto Nazionale di Fecondazione Artificiale degli Animali Domestici (INFA) è situato a Cadriano (BO), su un’area di 12 ettari interamente a laboratori, uffici e paddocks a disposizione degli animali ospitati, provenienti da tutta Europa. Attivo dall’inizio degli anni ’70 nello studio e nella ricerca inerente la fisiopatologia della riproduzione e l’inseminazione artificiale degli animali domestici, attualmente offre servizi rivolti principalmente alla riproduzione equina sulla base di autorizzazioni sanitarie nazionali e comunitarie. Presso il Centro opera personale altamente specializzato, e la dotazione di attrezzature sofisticate e all’avanguardia, come un citofluorimetro per analisi citometrica del materiale seminale, rende la struttura uno dei più importanti centri di riferimento nazionali ed internazionali per la riproduzione equina. Annesso e collegato precedentemente alla Facoltà di Medicina Veterinaria, ora Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie (DIMEVET), l’INFA svolge un ruolo importante nella didattica di corsi e tirocini di insegnamenti afferenti al DIMEVET e DISTAL.


Unità Operativa Stalla

All’interno del perimetro aziendale di Ozzano, afferente al Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, è presente la stalla didattica e sperimentale che alleva bovine da latte di elevato valore genetico in gran parte di razza Frisona italiana. Attualmente sono presenti 110 bovine adulte e 95 fra vitelle e manze; tutti gli animali sono iscritti al libro genealogico dell'Associazione Italiana Allevatori e dell'ANAFIJ.

Il latte è conferito a Granarolo e in parte lavorato presso il caseificio adiacente la stalla.

La struttura, completata nel 2003 e armonicamente inserita nel Parco dei Gessi, è dotata delle più moderne tecnologie utili alla valutazione del benessere degli animali ed al controllo delle loro attività fisiologiche e performance produttive.

Di rilievo la presenza di sistemi automatici di controllo della temperatura, di ventilazione e di raffrescamento attivo degli animali (sistema CMP-Brescia); sono inoltre presenti telecamere ad alta definizione, attivometri (podometri AFIACT), ruminometri (SCR), misuratori individuali della quantità e della composizione del latte (AFIMILK e AFILAB) e un sistema di pesatura automatica delle bovine.

La stalla è dotata anche di 8 poste individuali per la misurazione della quantità di alimento e acqua giornalmente assunti; il sistema in uso consente anche di valutare il comportamento alimentare e il numero di pasti assunti giornalmente.

Sono in corso di installazione due stazioni di mungitura automatica che miglioreranno ulteriormente l'efficienza produttiva, del lavoro e il benessere degli animali.

Gli alimenti sono distribuiti secondo la tecnica del piatto unico (unifeed) e le esigenze degli animali produttivi sono garantite dall'uso di supplementi erogati con auto alimentatori capaci di distribuire fino a 3 diversi tipi di mangimi.

Il carro miscelatore, oltre che di pesa, è dotato di sistema NIR per la valutazione in continuo della composizione e granulometria della razione.

La maggior parte dei fieni di medica e graminacee su cui si basa l'alimentazione, sono prodotti nei terreni di A.U.B. adiacenti la stalla che, attualmente, sono coltivati con pratiche rispettose delle regole dell'agricoltura biologica.

In stalla è praticata esclusivamente l'inseminazione strumentale utilizzando riproduttori di alto valore genetico. Tutti gli animali sono testati con sonde genomiche tese a valutare i soggetti di maggiore valore genetico e caratterizzati da una maggiore efficienza di conversione degli alimenti.

Grazie alle dotazioni presenti la struttura attrae l'interesse di aziende desiderose di testare nuove tecniche di allevamento e alimentazione. Le proficue collaborazioni con enti di ricerca pubblici e aziende private hanno consentito la pubblicazione di numerosi lavori scientifici da parte dei ricercatori dell'ateneo

L'attività di ricerca spazia negli ambiti della genetica, della nutrizione e alimentazione, della riproduzione, della clinica, dei fattori che influenzano la qualità del latte e dei foraggi.

La stalla, infine, svolge un prezioso e fondamentale supporto alle attività didattiche dell'Ateneo; quotidianamente è frequentata da Docenti, Tecnici e Studenti del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie e del DISTAL.

1.5 LE UNITA’ AZIENDALI

 

Secondo l’art.15 del Regolamento di Ateneo sull’assegnazione e la consegna del patrimonio immobiliare alle strutture di Ateno “l’Azienda Agraria Universitaria, per le proprie attività di sperimentazione in ambito agrario e zootecnico ed al fine di poter operare concretamente quale struttura di supporto per le attività istituzionali didattiche, scientifiche e di servizio, è assegnataria dei terreni agricoli a qualunque titolo detenuti dall’Ateneo, anche se inseriti in comparti a vocazione edificatoria - ad esclusione delle aree edificabili di cui è stata deliberata la cantierabilità - e degli edifici (costruzioni coloniche, magazzini, serre, laboratori, altre tipologie di edifici coerenti con le finalità dell’Azienda) che i Dipartimenti di riferimento consegnatari – come individuati dal Regolamento di Funzionamento dell’Azienda - a tale scopo conferiscono in gestione all’Azienda stessa. Degli oneri sostenuti dall’Area Servizi Bologna e dall’Area Edilizia e Sostenibilità per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni conferiti all’Azienda si tiene conto in sede di assegnazione all’Azienda stessa delle risorse da parte del Consiglio di Amministrazione”.

 

L’A.U.B. dispone quindi di poderi dislocati nelle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia, in cui sono svolte le attività di ricerca e sperimentazione:

 

Localizzazione geografica e superficie dei poderi di A.U.B.

Centro Didattico Sperimentale di Cadriano

Via Gandolfi, 19 – Cadriano-Granarolo dell’Emilia (BO)

Il Centro Didattico di Cadriano è situato nelle immediate vicinanze del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (circa 10 km.). Il Complesso di Cadriano è di proprietà dell’Università di Bologna ed è il luogo in cui hanno sede le attività sperimentali del Dipartimento ma anche le prove sperimentali di aziende esterne del settore agroalimentare e aziende produttrici di mezzi tecnici (prove per nuovi diserbanti, concimi, sementi, prodotti fitosanitari), e prove dimostrative di meccanizzazione.

Le prove sono condotte sia a pieno campo che in ambiente controllato, in serre e tunnel con film plastico. Sono presenti, inoltre, prove di lunga durata da oltre 40 anni.  L'azienda ospita anche attività sperimentale di tipo fitoiatrico (verifica dell'efficacia di strategie e mezzi di difesa, studi sull'epidemiologia dei patogeni) nei settori della lotta contro le malattie fungine e batteriche delle colture arboree e erbacee. Annualmente viene organizzata una giornata divulgativa sul diserbo chimico e sui prodotti fitosanitari durante la quale vengono discussi con tecnici e ricercatori di istituzioni pubbliche e private i risultati delle prove sperimentali e l'evoluzione del diserbo delle principali colture.

È la sede di attività dimostrative e divulgative e di attività didattiche come il tirocinio pratico-applicativo, esercitazioni e visite guidate; inoltre viene realizzata una grande parte dell'attività di ricerca e delle tesi di laurea e di dottorato del Dipartimento.

 

 

Istituto Nazionale Fecondazione Artificiale

Via Gandolfi, 16 – Cadriano-Granarolo dell’Emilia (BO)

L’Istituto Nazionale di Fecondazione Artificiale degli Animali Domestici (INFA) è situato a Cadriano (BO), su un’area di 12 ettari interamente a laboratori, uffici e paddocks a disposizione degli animali ospitati, provenienti da tutta Europa. Attivo dall’inizio degli anni ’70 nello studio e nella ricerca inerente la fisiopatologia della riproduzione e l’inseminazione artificiale degli animali domestici, attualmente offre servizi rivolti principalmente alla riproduzione equina sulla base di autorizzazioni sanitarie nazionali e comunitarie. Presso il Centro opera personale altamente specializzato, e la dotazione di attrezzature sofisticate e all’avanguardia, come un citofluorimetro per analisi citometrica del materiale seminale, rende la struttura uno dei più importanti centri di riferimento nazionali ed internazionali per la riproduzione equina. Annesso e collegato precedentemente alla Facoltà di Medicina Veterinaria, ora Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie (DIMEVET), l’INFA svolge un ruolo importante nella didattica di corsi e tirocini di insegnamenti afferenti al DIMEVET e DISTAL.


 

Azienda Sperimentale Sant'Anna

Via Nuova, 19 – Cadriano-Granarolo dell’Emilia (BO)

Il podere Sant'Anna è situato in prossimità della strada statale per Ferrara, a 10 Km da Bologna, ai confini della zona industriale di Cadriano. L'interesse per questo Centro Aziendale non riguarda solo la destinazione didattico-sperimentale ad esso riservata da alcuni decenni per quanto riguarda le colture arboree dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (DISTAL), ma concerne anche il valore storico degli edifici che lo compongono e che rimandano ad un modello di architettura rurale bolognese del primo ottocento. L’attività sperimentale si regge fondamentalmente sul trasferimento di fondi di ricerca derivanti da convenzioni e contratti del Dipartimento con Enti pubblici ed Industrie private.

 

 

Azienda Sperimentale Bordone

Via del Bordone – Bologna

L'Azienda è ubicata al confine della periferia nord di Bologna, in prossimità dell'altro corpo aziendale S. Anna e nelle vicinanze del Centro Didattico Sperimentale di Cadriano.

Qui vengono condotte attività sperimentali e di ricerca che rappresentano anche un elemento di sostegno alla didattica. Per ciò che concerne i programmi di ricerca, buona parte riguarda il settore del miglioramento genetico che interessa diverse specie frutticole e la vite. I vigneti dell'Azienda Bordone rappresentano oggi una realtà unica in Italia, visitata ogni anno da numerosi gruppi di tecnici e ricercatori italiani ed esteri. Nei vigneti del Bordone è stato portato al massimo livello il concetto di integrazione tra forme di allevamento e macchine. L'attività ha previsto il collaudo di prototipi di vendemmiatrici a scuotimento verticale, di potatrici e di defogliatrici operanti su sistemi di allevamento tradizionali ed innovativi. Ad oggi parte delle ricerche in atto sono state trasferite sui terreni del Centro Didattico Sperimentale di Cadriano, comprese le collezioni frutticole.

 

 

Azienda Sperimentale Villa Levi

Via Fratelli Rosselli, 107 –Coviolo (RE)

Villa Levi è annessa alla sede reggiana dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna. L'ordinamento produttivo è tipico della zona, così come la successione colturale vede l'alternarsi delle colture cerealicole a quelle foraggere. L'azienda ha altresì la responsabilità della gestione del parco storico di Villa Levi che ha una superficie di mq. 35.000.

 

 

Azienda Sperimentale Grillo

Via Cà de Barozzi, 30 –Vignola (MO)

L'Azienda "Grillo" è situata nell'immediata periferia del comune di Vignola (Modena). Vi si conducono attività di sperimentazione e di ricerca nel settore della Colture arboree da frutto. In particolare l'azienda "Grillo" ospita le prove sperimentali poliennali sul ciliegio condotte dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari.

Le principali ricerche svolte sul ciliegio presso l'Azienda "Grillo" riguardano l'attività di miglioramento genetico, gli studi sull'innovazione varietale, quelli sui sistemi di impianto e di irrigazione.


 

Azienda Sperimentale di Ozzano

Via Sant’Andrea, 53 – Ozzano Dell’Emilia (BO)

L’Azienda è ubicata sulle prime colline a sud della Via Emilia adiacente al plesso di Medicina Veterinaria. L'Azienda ha prioritarie funzioni sperimentali finalizzate alla ricerca e alla didattica e destina le superfici rimanenti alla conduzione in economia delle colture industriali secondo le comuni pratiche agronomiche. L’azienda è diventata a produzione biologica dal settembre 2020; sono presenti prove sperimentali su colture biologiche di grani antichi e di piante per la produzione di oli essenziali (Camelina e Crambe). L’azienda è inoltre di supporto alla stalla didattica per la produzione cerealicola e foraggera destinata all’alimentazione delle vacche da latte.

 

 

Stalla sperimentale

Via Tolara di Sopra - Ozzano dell’Emilia (BO)

All’interno del perimetro aziendale di Ozzano, afferente al Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, è presente la stalla didattica e sperimentale che alleva bovine da latte di elevato valore genetico in gran parte di razza Frisona italiana. Attualmente sono presenti 110 bovine adulte e 95 fra vitelle e manze; tutti gli animali sono iscritti al libro genealogico dell'Associazione Italiana Allevatori e dell'ANAFIJ. Il latte è conferito a Granarolo e in parte lavorato presso il caseificio adiacente la stalla.

La struttura, completata nel 2003 e armonicamente inserita nel Parco dei Gessi, è dotata delle più moderne tecnologie utili alla valutazione del benessere degli animali ed al controllo delle loro attività fisiologiche e performance produttive.

Di rilievo la presenza di sistemi automatici di controllo della temperatura, di ventilazione e di raffrescamento attivo degli animali (sistema CMP-Brescia); sono inoltre presenti telecamere ad alta definizione, attivometri (podometri AFIACT), ruminometri (SCR), misuratori individuali della quantità e della composizione del latte (AFIMILK e AFILAB) e un sistema di pesatura automatica delle bovine.

La stalla è dotata anche di 8 poste individuali per la misurazione della quantità di alimento e acqua giornalmente assunti; il sistema in uso consente anche di valutare il comportamento alimentare e il numero di pasti assunti giornalmente.

Sono in corso di installazione due stazioni di mungitura automatica che miglioreranno ulteriormente l'efficienza produttiva, del lavoro e il benessere degli animali.

Gli alimenti sono distribuiti secondo la tecnica del piatto unico (unifeed) e le esigenze degli animali produttivi sono garantite dall'uso di supplementi erogati con auto alimentatori capaci di distribuire fino a 3 diversi tipi di mangimi.

Il carro miscelatore, oltre che di pesa, è dotato di sistema NIR per la valutazione in continuo della composizione e granulometria della razione.

La maggior parte dei fieni di medica e graminacee su cui si basa l'alimentazione, sono prodotti nei terreni di AUB adiacenti la stalla che, attualmente, sono coltivati con pratiche rispettose delle regole dell'agricoltura biologica.

In stalla è praticata esclusivamente l'inseminazione strumentale utilizzando riproduttori di alto valore genetico. Tutti gli animali sono testati con sonde genomiche tese a valutare i soggetti di maggiore valore genetico e caratterizzati da una maggiore efficienza di conversione degli alimenti.

Grazie alle dotazioni presenti la struttura attrae l'interesse di aziende desiderose di testare nuove tecniche di allevamento e alimentazione. Le proficue collaborazioni con enti di ricerca pubblici e aziende private hanno consentito la pubblicazione di numerosi lavori scientifici da parte dei ricercatori dell'ateneo

L'attività di ricerca spazia negli ambiti della genetica, della nutrizione e alimentazione, della riproduzione, della clinica, dei fattori che influenzano la qualità del latte e dei foraggi.

La stalla, infine, svolge un prezioso e fondamentale supporto alle attività didattiche dell'Ateneo; quotidianamente è frequentata da Docenti, Tecnici e Studenti del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie e del DISTAL.

 

 

Azienda Sperimentale "Fondazione Castelvetri"

Via Travallino di Baricella – Bologna

L'Azienda si trova sulla strada provinciale per Molinella, nella pianura a nord-est di Bologna, a circa 30 Km e confina con la provincia di Ferrara. Parte di essa presenta un’accentuata parcellizzazione dei terreni che sono destinati a prove sperimentali, un’altra porzione presenta una sistemazione a piana drenante. L'Azienda viene utilizzata per le esigenze didattiche (tirocinio e visite degli studenti). Vi si conducono, inoltre, attività di ricerca rivolte alle particolari caratteristiche fisiche del terreno: in quest’ambito sono in fase di studio alcuni fenomeni di rigonfiamento e crepacciatura degli strati superficiali.

 

 

Azienda Sperimentale "Colombara"

Via Pellicciari - Altedo di Malalbergo (BO)

L'Azienda Sperimentale "Colombara" è situata in pianura, nell'immediata periferia del comune di Altedo (Bologna). L'azienda è destinata ad attività sperimentale di tipo fitoiatrico (verifica dell'efficacia di strategie e mezzi di difesa, studi sull'epidemiologia dei patogeni) nei settori della lotta contro le malattie fungine e batteriche delle colture arboree e erbacee. A tale scopo circa due ettari sono investiti con le principali specie arboree (melo, pero, vite), mentre due ettari sono utilizzati a rotazione per sperimentazione con le specie erbacee interessate da problematiche fitopatologiche di attualità (es. pomodoro, cucurbitacce). Queste attività sono state attualmente in parte trasferite presso il centro Didattico Sperimentale di Cadriano.

 

 

Azienda Sperimentale "Legato Ferretti"

Via S. Marina, 2 - San Marino di Bentivoglio (BO)

L'azienda è situata nel comune di Bentivoglio a circa 12 km a nord di Bologna. E’ in gran parte adibita alla produzione cerealicola e foraggera a supporto delle attività di ricerca della stalla didattica per l’alimentazione delle vacche da latte. La struttura, la posizione e la tipologia del terreno la rendono inoltre adatta alla valutazione di nuove macchine per la lavorazione del terreno e per i trattamenti in campo.

 

 

Azienda Sperimentale "Fondazione Fanti Melloni"

Via Ferrarese, 243 - Bologna (BO)

L’azienda di circa 15 ettari è situata nelle vicinanze del Centro Didattico Sperimentale di Cadriano e ospita prove sperimentali su colture arboree ed erbacee. Il terreno è drenato e adatto a ospitare prove sperimentali per colture industriali come la patata e la barbabietola; si effettuano inoltre prove di resistenza a erbicidi su Alopecurus, pianta infestante delle colture cerealicole, e prove di confronto varietale su cereali autunno-invernini sulla tolleranza a erbicidi commerciali. Si svolgono inoltre prove di meccanizzazione di trattrici di nuova generazione e attrezzature per la lavorazione del terreno sui consumi e sull’assorbimento di potenza per le diverse lavorazioni principali e secondarie del terreno.