Scienza e opinione pubblica

Dialogo sul giornalismo d’inchiesta e sui diritti violati delle donne in diversi Paesi

Articolo pubblicato su "Unibo Magazine" sull'evento "Giornalismo d’inchiesta e storytelling. Storie di discriminazione e violenza contro le donne in Afghanistan, Iran, Marocco e Stati Uniti", organizzato da AdDU insieme al Centro di ricerca CoMediaS - Comunicazione Media e Spazio pubblico del Dipartimento SPS, ed all’associazione Libera-Mente Civica, che si svolgerà il primo marzo 2024.

Il testo integrale dell'articolo può essere letto a questo link.

Il rispetto dei diritti umani è alla base della civiltà ma troppo spesso i nazionalismi tendono a negarli

di Raffaella Gherardi

 

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Le donne e la guerra di Putin

di Raffaella Gherardi

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E ancora “Guernica”: dalla Ucraina con terrore

di Raffaella Gherardi

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Russia ed Europa sono inscindibili: ostracizzare gli artisti russi è xenofobia

di Giuseppina La Face

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Pier Paolo Pasolini: così lontano così vicino

di Raffaella Gherardi

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La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: elementi di una sfida al futuro

di Raffaella Gherardi

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24.06.2021: Audizione della Prof.ssa Chiara Alvisi davanti alla Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica sul disegno di legge  n. 270 (Tutela dei minori e della dignità della donna nella comunicazione, a firma Valente, Cirinnà, Garavini, Laus, Margiotta).

Il testo della relazione è disponibile in allegato.

A proposito di cambiamenti climatici, di COP 26 e dell’Italia: qualche disattenzione in meno e qualche informazione in più?

di Raffaella Gherardi

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Decimo anniversario della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne e la violenza domestica: una riflessione della Prof. Raffaella Gherardi

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«Sulla “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina” (1791): dal patibolo di Olympe Gouges alla umiliazione delle donne europee di Charles Michel/Erdogan»

di Raffaella Gherardi

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"Un 'nuovo rinascimento' dei diritti delle donne?"

di Raffaella Gherardi

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«La Libertà che guida il popolo» di Delacroix: una sfida per il futuro

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Corso di mediazione giovanile tra pari

Iniziative di terza missione intese alla promozione della cultura della mediazione in ambito educativo e sociale

La prof.ssa Elena Zucconi Galli Fonseca, ordinaria di diritto processuale civile e membro del comitato scientifico di AdDU, insieme alla coordinatrice della terza missione per il Dipartimento di Scienze Giuridiche, prof. Stefania Pellegrini, nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna ed altri enti privati e pubblici di diversa derivazione, ha promosso una iniziativa di “terza missione” intesa a diffondere la cultura della mediazione come strumento di soluzione dei conflitti in ambito educativo e sociale.

Si tratta di una iniziativa finalizzata a dare un contributo concreto sul territorio, mediante la promozione nelle scuole di un modello di intervento basato sulla pedagogia restaurativa, che comprende la peer mediation, la peer education e i circoli di dialogo e di pace. La metodologia si fonda sulla cultura della mediazione in ambito educativo e sociale come strumento di dialogo, promozione della legalità tra i giovani e dell’integrazione, prevenzione della violenza, del bullismo e del cyberbullismo, promozione del benessere e della qualità di vita civica.

In quest’ambito, è stato svolto nell’autunno 2020 il primo Corso di mediazione giovanile tra pari, nel quale un gruppo di ragazzi provenienti da alcune scuole superiori di Bologna, sotto la guida dell’avv. Ana Uzqueda, esperta in mediazione, con l’ausilio della psicologa Marcela Castillo, e la partecipazione della studentessa Bianca di Carlo laureanda in mediazione scolastica hanno imparato ad interfacciarsi con le proprie emozioni, per poi calarsi in casi concreti dove poter utilizzare le conoscenze acquisite. Con questo corso i ragazzi hanno avuto l’occasione di comprendere come all’interno delle classi sia possibile affrontare i contrasti in maniera costruttiva, hanno imparato a riconoscere il conflitto in tutti i suoi aspetti per poi gestirlo tramite una propria consapevolezza emotiva ed una comunicazione empatica.

Dato l’interesse manifestato dai partecipanti, l’intenzione è di proseguire con un corso avanzato per gli stessi ragazzi e una specifica formazione per i docenti delle scuole coinvolte, per poi coinvolgere, in futuro, tutte le istituzioni scolastiche interessate sul territorio.